Il Sole
Bonjour... Non devo più scusarmi per le attese, vero? Non serve ripetervi quanto poco tempo io abbia spero... Ecco qui per voi! Giuro solennemente di non farvi attendere così tanto per il prossimo capitolo! 🙄
P.s. allerta presenza scene erotiche 🌶🔞
P.p.s. ricordatevi il Like mannaggia la pupazza!
[nelle precedenti puntate]
... Sorrise, come solo lui sapeva fare, e bisbigliò <<Ehi... vi sono mancato!?>>
...
<<No! Per niente! Torna in coma, grazie!!>> sbottò Leo faticando a trattenere un sorriso compiaciuto.
Percy ridacchiò appena, tossendo per lo sforzo <<Che è successo?>> chiese spostando lo sguardo da un amico all'altro.
Nico si stava ancora asciugando le lacrime ed era troppo imbarazzato per rispondere lucidamente, quindi Will si rivestì del ruolo di medico e si schiarì la voce prima di parlare <<Percy... Ti sei ammalato gravemente per una polmonite batterica, e sei stato in coma per...>>
<<... Tre anni!>> lo interruppe Leo ad alta voce.
<<COSA!?>> gracchiò Percy sbarrando gli occhi.
Nico e Will fulminarono Leo con lo sguardo, poi Will corresse <<Tre settimane, quasi.>> mentre Percy si teneva una mano sul petto scongiurando un infarto <<Leo... Quando mi sarò rimesso...parleremo del modo in cui dai le brutte notizie.>> esclamò a bassa voce respirando pesantemente.
<<Brutta? Dai, dopo aver sentito tre anni, tre settimane suonano davvero bene, no!?>>
<<Ad ogni modo, la polmonite è stata debellata, ma ti ci vorrà tempo per riprenderti del tutto. Ti sentirai molto affaticato e col fiato corto, i polmoni potrebbero non tornare mai come prima, ma con la riabilitazione sono ottimista.>> aggiunse Will.
<<Wow. Tutto questo... per un po' di tosse?>> chiese Percy sempre faticando a parlare.
<<Chiamala tosse...>> commentò Leo sarcastico al suo solito.
Will fece una smorfia <<Questo succede quando si sottovalutano i rischi di virus e batteri comuni... Soprattutto se qualcuno è debole e debilitato come eri tu... A tal proposito... Proverei a farti assumere delle piccolissime quantità di nettare e ambrosia, che potrebbero aiutarti a guarire più velocemente e del tutto... dobbiamo almeno tentare e vedere se il tuo corpo tollera le sostanze...>>
Percy saettò gli occhi tra Will e Nico, poi si rivolse a Leo <<Quindi, loro due lo sanno?>>
<<Oh... beh, sì. Sai, dovevano curarti per salvarti la vita... Non potevano farlo ignorando una cosa così importante sul tuo stato fisico! E poi, io e Reyna da soli saremmo impazziti, con questo segreto... Meno male che Annabeth ha capito subito che le nascondevamo qualcosa ed è intervenuta...>> iniziò a spiegare con una parlantina inarrestabile.
<<Ricordo...>> commentò Percy pensieroso e toccandosi l'avambraccio, dove ancora era in fase di guarigione il taglio infertogli da Annabeth a prova della sua natura divina intatta.
<<...Sì, e grazie al cielo ha preso il tuo posto come Console ad interim trovando un modo di nascondere la tua situazione, o chissà dove saremmo ora!>> aggiunse il figlio di Efesto.
<<Annabeth?! Cosa?!>> gracidò Percy sorpreso.
<<Già!>> confermò Leo sorridendo. Poi, si fece d'un tratto serio <<OH!! Accidenti! Torno subito!>> dichiarò, e corse fuori dalla stanza come un grillo.
Tutti e tre guardarono per qualche istante la porta da cui era uscito, poi scossero appena la testa come per liberarsi la mente dalla visione di quello strambo ragazzo <<Mi date qualche dettaglio in più, magari?>> chiese Percy confuso, e i due amici lo aggiornarono.
Le due ragazze furono interrotte dall'improvvisa comparsa di Leo, trafelato e agitato <<Venite di là! SUBITO!>>
Si fecero serie, temendo cattive notizie; Reyna mise da parte il proprio bicchiere di vino, e preoccupata chiese <<Che succede!?>>
<<Beh, venite a vedere, dai!>> le esortò lui gesticolando, e tornò di corsa verso l'appartamento di Nettuno.
Reyna e Annabeth si scambiarono uno sguardo misto tra il curioso e lo spaventato, e si alzarono di scatto per seguire il ragazzo, senza osare proferir parola su ciò che avrebbero scoperto varcando la soglia della camera da letto.
E rimasero a bocca aperta, mute dallo stupore... e dalla gioia.
Percy, nel letto, si rese più presentabile rizzando un poco la schiena e sedendosi meglio, mentre il suo sguardo si spostava velocemente da una ragazza all'altra, come fosse timoroso di offendere una delle due se solo avesse indugiato di più su l'una o sull'altra.
Si limitò a gracchiare un flebile <<Ciao...>> indirizzato ad entrambe, con un sorriso un po' sghembo.
Annabeth sorrise a sua volta, quasi commossa, ma si trattenne dal mostrare troppo le proprie emozioni.
In un angolo della sua testa, si era immaginata di correre verso il letto per abbracciare il ragazzo e affondare il viso nel suo petto, al sicuro, e sentire di nuovo il suo profumo marino dopo così tanto tempo separati.
Ma restò solo un pensiero.
<<Percy...>> mormorò Reyna incredula, e si avvicinò al collega con sguardo apprensivo. Anche lei si sforzò di non essere troppo affettuosa, mantenendo un certo distacco <<Quando ti sei svegliato? Come ti senti?>> chiese allungando una mano verso il suo viso per accarezzarlo, e bloccandosi un attimo prima, fingendo di dover solo sistemare le lenzuola.
<<Sto bene...>> rispose lui in tono serio, tossicchiando un po'.
Ma lei non gli credette, e si voltò verso Nico e Will per avere conferma.
<<Sta bene. Si riprenderà, se seguirà scrupolosamente le nostre indicazioni...>> commentò Will in tono rassicurante e un filo minaccioso. Sembrava proprio un medico esperto e saggio, quando si comportava così.
La ragazza tornò a guardare Percy, e lui le sorrise dolcemente. Non aveva una bella cera, ma vederlo sorridere, finalmente sveglio, le riscaldò il cuore.
Si sentì un po' raggelare, però, quando quegli occhi verdi indugiarono di nuovo su Annabeth, ancora bloccata vicino alla porta d'ingresso della camera.
Eccola là, la fine della loro sorellanza. Così come era nata, era morta, perché la loro rivalità per quell'uomo non sarebbe mai svanita del tutto. E a quel paese tutti i bei presupposti a lungo termine...
<<Hmm-hmm...>> si schiarì la voce Annabeth, come intuendo di essere di troppo <<Forse è meglio lasciarlo riposare, è notte fonda...>> propose per trovare una via di fuga.
<<Ho dormito fino ad ora, non ho sonno...>> rispose Percy con tutto il candore e l'ingenuità di cui era in grado, non percependo la tensione nella stanza; e aggiunse <<Voglio sapere cosa è successo in queste settimane, voglio che mi raccontiate tutto nei dettagli... Insomma... Annabeth Console ad interim!? Wow!>>
<<Domani. È stata una giornata pesante, e ora che sei sveglio possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. A mente riposata e con calma ti racconteremo tutto.>> dichiarò Reyna nuovamente risoluta, e nessuno ebbe da obiettare.
<<Bene, credo che ci meritiamo tutti del sano riposo... ma qualcuno dovrebbe comunque restare vigile qui, per sicurezza...>> sottolineò Will pragmatico.
Prima che chiunque altro potesse farsi avanti, lo fece, incredibilmente, Leo <<Ci penso io... Ho anche il postribo-cioè, la mia stanza, qui vicino... e comunque... sono il suo bodyguard, no!?>> concluse sentendosi un po' in imbarazzo per tutti gli occhi puntati addosso.
Nonostante lo stupore, nessuno si oppose, e Will lo prese da parte e dedicò qualche minuto per ricordare a Leo i parametri importanti da monitorare e quali fossero eventuali segnali di allarme da notare.
Reyna e Annabeth si congedarono, dando entrambe la buonanotte a Percy con più freddezza del voluto.
In tutto ciò, Nico, ancora scosso dall'avventura onirica, approfittò di quel momento per andare con passo felpato vicino al letto di Percy, rimasto solo.
Si accostò al letto il più possibile, per potergli parlare senza che nessun'altro udisse <<Ehi... tutto okay?>> chiese cauto.
Percy sorrise di nuovo, un po' faticando a comandare i muscoli del viso dopo così tanti giorni immobili <<Sì... beh... ho un po' di buchi in giro per il corpo, piuttosto fastidiosi... e ho dolori ovunque... ma, beh, sono vivo...>> concluse con una delle sue tipiche smorfie buffe per alleggerire la situazione.
Nico si schiarì la voce, e bisbigliando, ancora più ansioso, chiese <<E dimmi... ricordi qualcosa... di quando eri in coma?>>
Percy corrugò la fronte, confuso da quella strana domanda, e ridacchiò appena <<Beh, ero in coma, Nico! Perché? Dovrei... dovrei ricordare... qualcosa?>>
Nico sforzò un sorriso <<Oh, no... no, è una domanda stupida! Certo...>>
Ma Percy si insospettì, e in tono serio indagò <<Ma... perché me lo chiedi? Mi hai cercato... di là?>>
Con la miglior poker-face di cui era capace, Nico lo rassicurò <<Ci ho provato, ma, come hai detto tu, eri in coma... non potevo raggiungerti... per quello ero curioso di sapere se ricordassi qualcosa...>> ma, in verità, pensava ancora al terribile stato in cui aveva trovato la psiche dell'amico, e si stupiva ancora di più di quanto potesse essere forte, per sorridere davanti a tutti.
<<Bene, ora sono istruito per fare il medico!>> esordì Leo su di giri interrompendo quel momento, e Nico gliene fu grato.
<<Non esagerare... cerca solo di tenerlo in vita fino a domattina, okay?>> ribadì Will, poi si rivolse a Nico <<E tu... vieni a riposarti?>>
Nico ci rifletté qualche istante, ma annuì deciso. Si alzò dal letto, lanciò un'ultima occhiata preoccupata verso l'amico da poco sveglio, e seguì Will fuori dalla stanza.
Percorsero i saloni e i corridoi vuoti in silenzio, ascoltando solo i loro passi rimbombare. Entrarono insieme nella stessa stanza degli ospiti, senza nemmeno interrogarsi su ciò che questo significasse.
Chiusa la porta, Will sospirò e fischiò piano, mormorando <<Wow, incredibile. L'abbiamo salvato, eh? Ah-ah!>> ridacchiò.
Nico, cupo e taciturno, era ancora in piedi vicino alla porta, mentre Will, rilassato e su di giri, si versava qualcosa da bere intavolando un discorso <<Insomma, era un caso abbastanza disperato... All'inizio non pensavo ci saremmo riusciti, onestamente...>>
Ma Nico ascoltava in silenzio, con la mascella irrigidita e le braccia incrociate.
<<... E quando ho visto che non si risvegliava, ho temuto fosse successo qualcosa, sai... un embolo, un ictus, un trombo... o altro... sono rimasto ore e ore a studiare per capire...>>
<<Io non sono affatto remissivo!>> sbottò infine Nico dal nulla.
Will lo guardò confuso, corrucciandosi <<Ehm... che stai dicendo?>>
<<Tutti... pensate che sia debole e che mi lasci influenzare e comandare perché non ho il coraggio di dire come mi sento! Ma non è così! Io non sono affatto remissivo!>> ribadì con convinzione e un briciolo di follia negli occhi.
Erano cose che avrebbe voluto urlare da sempre, ma solo quella notte, dopo la terribile visione di quello che avrebbe potuto fare se avesse avuto vicino le persone sbagliate, si rese conto che, forse, quelle dicerie sul suo conto avevano un briciolo di verità. E non gli piaceva affatto.
Will non capiva da dove nascesse quel discorso, ma incrociò le braccia a sua volta, inarcò le sopracciglia, e ribatté <<Ah no? Quindi... sparire totalmente nel momento in cui inizio a dubitare della nostra relazione non è essere remissivi? Non hai neanche provato ad opporti! E io che speravo di scuoterti e vedere una qualche reazione da parte tua! E invece no, sei stato zitto come al solito, e non ti ho più visto! Evidentemente ero poco importante, se ti andava bene chiuderla così...>>
<<Stupido!>> sbottò Nico con rabbia, e gesticolando nervoso aggiunse <<Non me ne sono andato perché mi andava bene così... ma perché non dovevo giustificare il mio affetto per una persona! Se non capisci che posso amare te pur volendo bene ad un altro uomo, allora sei solo stupido ed era inutile continuare a litigare! Ecco perché me ne sono andato! Non sono remissivo... sono saggio!>> concluse con un tono totalmente nuovo, più risoluto e deciso.
Will si accigliò, sorpreso da quell'inaspettato nuovo Nico <<Wow. Ecco finalmente un barlume di emozione...>> lo canzonò.
<<Io straripo di emozioni! Ma-ma non significa che le debba sbandierare in giro, decido io a chi mostrarle e se mostrarle! Quindi smettila di pensare che sia freddo e distaccato...!>>
Will si strinse nelle spalle, e rispose con calma <<Non l'ho mai pensato...>>.
<<Ah no? Perché è da quando sei qui che non fai altro che farmi sentire inadeguato, come fossi un mostro! Vuoi farmi sentire in colpa... Okay, ci sei riuscito! Ma io non sono remissivo, né insensibile! Altrimenti non sarei venuto a cercarti per salvare il mio migliore amico... e sì, volevo anche rivederti e magari cercavo un pretesto! Non era difficile da capire...>>
<<Okay...>> mormorò Will, stranamente sottomesso, avvicinandosi piano a Nico, che ancora stava inveendo al mondo con rinnovata energia, più di quanta ne avesse mai avuta.
<<... E devi accettare che io voglia Percy nella mia vita, così come Reyna, Hazel, Annabeth e chiunque altro io ami profondamente, senza più provare ad importi! Nessuno mi comanda, o mi influenza, o può farmi fare ciò che è sbagliato! Io so cosa è giusto!>> sbottò ancora, ripensando nuovamente alla realtà alternativa che aveva visto.
<<Va bene... ho capito.>> confermò Will in tono comprensivo, sempre più vicino.
<<... E non... e... che... che cosa stai facendo?>>
Will si era inginocchiato di fronte a lui, e aveva iniziato a sbottonargli i pantaloni <<Mi piace questo tuo nuovo... spirito... Sembri così... risoluto...>>
Nico si accigliò, imbarazzato <<Certo che lo sono!>> ribadì, mentre Will iniziava a toccarlo.
<<Allora, dimmi cosa vuoi che faccia...>>
Nico deglutì, si fece ancora più serio, e trovò il coraggio di imporsi, in tutto e per tutto <<Continua. E quando hai finito, spogliati, vai sul letto, e aspettami in ginocchio.>>
Will sorrise ammiccante <<Agli ordini.>>
<<Allora? Hai scaricato la tensione?>>
<<Credo non esista al mondo modo migliore.>> confermò Nico fissando il soffitto con espressione persa.
Le prime luci dell'alba si infiltravano attraverso le tende, illuminando la stanza di un tenue colore rosa.
Will, con la testa appoggiata sul petto ancora sudato del ragazzo, ridacchiò <<Ah-ah, sono totalmente d'accordo! Era ora, che ti lasciassi un po' andare... Sei stato così rigido e impettito, in queste settimane...>>
<<Ero preoccupato per Percy. E nervoso. E non sapevo mai come prenderti senza farti arrabbiare.>> ammise Nico sospirando.
<<Uhm, stanotte però hai capito bene... come prendermi...>> ammiccò Will punzecchiandolo e ridendo allegro. E anche Nico scoppiò a ridere di gusto <<Questa era davvero bella!>>
<<Quel che è davvero bello è vederti così sereno, per una volta...>> gli disse il figlio di Apollo appoggiandosi su un fianco, reggendosi la testa con una mano per poterlo guardare in volto.
<<Uhm. Sì, ogni tanto... è bello dimenticarsi di tutto ciò che non va nel nostro mondo...>> mormorò con una smorfia.
Will si preoccupò un po' per quella considerazione, senza tuttavia darlo a vedere, e dolcemente, con arguzia, chiese <<Vuoi raccontarmi cosa è successo mentre cercavi Percy in coma, dall'altra parte?>>
Il figlio di Ade si voltò verso il compagno, perdendosi in quei profondi occhi blu. Nella sua mente si rifece viva l'immagine di Will, adolescente, che provava a proteggerlo dalla Manticora, venendo invece ferito a morte insieme a Bianca.
Vedeva un feretro bianco bordato d'oro e un elegante sole decorato al centro; un gruppo di ragazzi tutt'intorno con espressione lugubre, e Annabeth in lacrime con una torcia in mano per dare fuoco alla pira funebre.
Nico distolse lo sguardo dall'amato per non indugiare su quel terribile pensiero, e mormorò <<Credimi, non vorresti saperlo. Ma devi fidarti di me, quando ti dico che Percy Jackson è la cosa migliore che mi sia capitata. A tutti noi. Non saremmo nemmeno qui, ora, se non fosse per lui. E non sopporto che tu non riesca a capirlo.>>
Will corrugò la fronte, e rispose in tono calmo e rassicurante <<Ma io lo capisco, anzi, ne sono più che consapevole. E non odio Percy. Solo che... beh... vorrei essere io, il centro del tuo mondo.>> concluse triste.
Nico lo guardò di nuovo, e gli sorrise <<Oh, Will Solace, ma smettila! Sei tu, senza dubbio, il mio Sole, non devi essere geloso, davvero. Non so più come ripetertelo.>>
Il figlio di Apollo fece una smorfia imbarazzata, e si sentì in colpa per essere stato così dubbioso e assillante nei mesi precedenti <<Okay. È solo che... ho bisogno di sentirmi dire queste cose più spesso... Tu non parli molto dei tuoi sentimenti, è difficile già solo farti dire quello che provi per me...>>
<<Tu? Così sicuro di te, hai bisogno di essere rassicurato, da me, sul fatto che io ti ami!? Ah!>>
<<Beh... sì! Mi piace essere idolatrato, sai com'è...>> mugugnò ancora più a disagio.
Nico rise di nuovo <<Tipico figlio di Apollo... Okay, okay! Ti ripeterò più spesso quanto tu sia il luminoso centro del mio oscuro universo!>> concluse sarcastico scuotendo la testa.
<<Wow, un'altra risata in meno di 5 minuti. Deve essere una specie di record, per un figlio di Ade...>> lo canzonò Will in tono offeso.
<<Ma smettila... vieni qui...>> i due ripresero a stuzzicarsi, baciandosi dolcemente, e non si fecero vedere da anima viva per altre 2 ore.
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