Headcanon #1
Annabeth piangeva da ormai ore. Piangeva come non mai. Era disperata. Era viva. Ma a che prezzo? Come poteva continuare ad andare avanti sapendo che era morto per salvarla? Come poteva andare avanti senza di lui? Non poteva. Fine. Non ce l'avrebbe fatta. Il suo testa d'alghe era morto. Non poteva andare avanti. I figli di Apollo arrivarono tardi. Alcuni di loro tentarono di levare il corpo senza vita di Percy Jackson dalle braccia di Annabeth. Ma lei non glie lo permetteva. Non voleva staccarsi. Non voleva lasciarlo andare. Non voleva accettare la realtà. Will le si avvicinò cauto e con delicatezza le prese le braccia per far prendere ai suoi fratelli il corpo. Abbracciò la ragazza per confortarla e lei non si sottrasse. Pianse sulla spalla dell'amico che la prese in braccio e la portò nella cabina 6. La lasciò con i fratelli e si assicurò che non avesse ferite fisiche. Poi andò a chiamare Piper e lasciò le ragazze sole. Will sapeva che non avrebbe potuto aiutare la sua amica, quindi decise di evitare di causare danni. Piper si avvicinò ad Annabeth che piangeva stesa sul letto.
-Annie...- la chiamò piano.
-Pips ti prego, voglio stare da sola...- disse la bionda con un fil di voce. Piper annuì piano e uscì. Per due giorni e due notti Annabeth non uscì dalla sua stanza nemmeno per mangiare. Non voleva alzarsi. Non voleva far niente.
-La mia sapientona che se ne sta con le mani in mano? Certo che ti ho rovinata eh?- disse una voce da dietro la porta.
Non può essere lui, pensò Annabeth. Alzò lentamente il viso dal cuscino e si voltò verso la porta. I suoi occhi si riempirono per l'ennesima volta di lacrima. Ma questa volta il suo era un pianto di gioia. Il suo testa d'alghe era lì, in piedi, di fronte a lei. Annabeth gli saltò addosso e lo strinse più forte che poteva, come se avesse paura che da un momento all'altro sparisse.
-Calma Annie. Sono qui. Con te- sussurra al suo orecchio Percy.
-Ma.. Ma come... Tu...- balbetta Annabeth troppo contenta per dire qualcosa di sensato.
-Non lo so ma...- dice Percy ma Annabeth lo blocca. Borbotta qualcosa prima di esclamare -HO CAPITO- e correre fuori. La bionda si dirige verso la cabina 13 il più in fretta possibile irrompendo dentro con cattiveria. Trova Nico intento a leggere steso sul suo letto. Il figlio di Ade appena nota la ragazza si mette a sedere e guarda la figlia di Atena. Lei si avvicina piano. Lo fissa qualche secondo prima di decidere che deve rischiare. Abbraccia il corvino ringraziandolo. Nico, stranamente, ricambia l'abbraccio accenando un sorriso.
-Grazie davvero Nico-
-Finché sei tu che lo sopporti a me sta bene- dice il più piccola. Annabeth ridacchia prima di ringraziarlo nuovamente e uscire. L'unica cosa che ora le importa è che il suo Testa D'Alghe è lì, con lei.
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