Ren si svegliò nel suo letto, sotto alle calde coperte. Si girò, sentendo il telefono vibrare. Doveva essere un messaggio. Quando accese lo schermo del telefono, i suoi sospetti vennero accertati. Era un messaggio da parte di Yui. Si grattò la nuca, sbadigliando e leggendo pigramente più e più volte il messaggio, nel tentativo do capirci qualcosa, dato che la sua stanchezza sembrava volerglielo impedire. Alla fine, riuscì a capire il messaggio che diceva:

"Buongiorno pigro! Senti, io e Shiori avevamo pianificato di andare a cena insieme a capodanno, vuoi venire?"

Il moro rise piano scrivendo in risposta:

"Per guardarvi pomiciare? No grazie."

Non si aspettò ciò che era scritto nel messaggio dopo. Yui gli aveva scritto che non ci sarebbero stati solo loro, ma quasi tutta la scuola. Ren non rispose, sdraiandosi e provando a riaddormentarsi. Sfortunatamente, la fortuna sembrava essergli avversa, dato che il campanello suonò più e più volte di fila, seppur i suoi genitori andarono ad aprire ogni volta. Piano piano, Ren abbandonò la sua speranza di rimanere a letto e dormire. Fu in quel momento che sentì una voce familiare dietro alla porta, che si aprì poco dopo facendo entrare un ragazzo che portò con sé un inconfondibile odore di colonia mescolato a una lievissima nota di sudore.

"Ma davvero?!" si chiese sarcasticamente Ren, prima che le tende della sua camera venissero aperte e Akira dicesse:

<<Buongiorno dormiglione, non ti sembra il caso di alzarti? È quasi mezzogiorno.>>

<<Si, si, stavo per alzarmi. Quanto cavolo rompi.>> rispose il moro, alzandosi a sedere con gli occhi ancora mezzi chiusi e il cuscino tra le braccia. Akira rise piano, prima di baciare Ren su una palpebra, probabilmente per puro dispetto, facendolo arrossire.

<<Cosa sei venuto a fare?>> gli chiese Ren, falsamente infastidito.

<<Beh, ieri era Natale ma non ti ho dato il mio regalo quindi sono venuto a portartelo oggi, no?>> rispose l'altro, dando al moro un pacchetto incartato in carta dorata. Ren lo prese e lo aprì piano, per poi sorridere quando vide il regalo. Era un bracciale a cui era attaccata una piccola chiave.

<<Grazie Akira.>> disse sorridendo il moro, dando all'altro un bacio su una guancia prima di mettersi il bracciale. Akira allora sorrise a sua volta e disse:

<<Vestiti su, andiamo a fare un giro.>>

<<Va bene, ma tu esci.>> fu la risposta.

<<Uuuh, quanti problemi ti fai>> rise il ragazzo dai capelli bianchi, uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta dietro. Dopo poco, Ren uscì dalla camera con indosso una felpa di lana con la zip sul davanti, una maglietta, un paio di jeans e scarpe comode, e i due uscirono mettendosi giacche, sciarpe e cappelli. Una volta fuori dalla casa, l'aria fredda li colpì come una frusta, ma nonostante ciò andarono comunque in giro. Inizialmente passarono nei parchi coperti da un sottile strato di neve, sedendosi ogni tanto sulle panchine gelate. La prima volta che si sedettero, Ren si immobilizzò, come congelato, e Akira non poté fare a meno di ridere, beccandosi un'occhiataccia dal moro. A pranzo andarono in in fast food, per poi tornare in giro a guardare le vetrine. Camminando, alla fine arrivarono in centro e si fermarono davanti all'albero, dove Akira propose di farsi una foto. Ren fu inizialmente restio all'idea, ma alla fine cedette e i due si fecero una foto con il telefono di Ren e una con il telefono di Akira. Mentre si facevano la foto con il telefono di Akira, dopo quella con il telefono del moro, il ragazzo dai capelli bianchi diede un bacio su una guancia all'altro, facendolo arrossire e facendogli sgranare gli occhi. Alla fine, Akira ottenne quello che voleva e riaccompagnò Ren a casa.

<<Ciao Akira.>> lo salutò il moro con un sorriso e un cenno della mano.

<<Ren...>> lo chiamò Akira, facendolo girare. Appena Ren si girò, Akira lo baciò sulle labbra prima di staccarsi e dire con un sorriso:

<<Ciao.>>

Dette queste parole, il ragazzo dai capelli bianchi andò via, lasciando Ren davanti alla porta. Il moro rimase fermo, prima di passarsi le dita sulle labbra ed entrare nuovamente in casa allegramente.