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La vita è così monotona, non riesco nemmeno a spiegarmi il perché.

Adesso è mattina, e se devo dire la verità, mi annoio, era divertente sgridare la mocciosa, non dovrei più pensarci, anche perché non c'è più...

«Nanettooo.» Per un secondo giuro di aver sentito la voce di T/N. Ma in realtà è Hanji.

Spalanco la porta e me la trovo davanti con un sorriso. Che cavolo ha da sorridere, la vita fa schifo.

«Che c'è nanetto? Perché quel muso lungo?»  Disse lei. Ma pensa prima di parlare?

«Tch.»

«Per la tua squadra?» Chiese.

«Anche.» Risposi freddo. Di certo sono anche scombussolato per la squadra, ma avevo perso persone più importanti.

Quanto mi mancano... Farlan ed Isabel. Se loro ci fossero tutto sarebbe più semplice.

Non mi sono mai dimenticato di loro, però quando T/N era in vita, quasi non ci pensavo, pensavo solo a lei, alla sua situazione, anche se non me ne rendevo conto.

«Nano? Ci sei?» Mi disse Hanji.

Senza risponderle uscii dalla stanza. La odio quando fa così.

Mi diressi in mensa. Lì c'erano i mocciosi. Ovviamente paralizzati dalla paura e dalla tristezza.

Mi fanno quasi pena, quasi.

Mi sedetti al mio tavolo ed iniziai a mangiare.

Finito di mangiare, andai ad allenarmi,  però non c'era nessuno con me, mi sentii molto solo, ma non era mai stata una novità dato che, quando Isabel e Farlan... Beh se ne erano andati ero molto solo.

Non capivo perché tutte le disgrazie succedessero sempre a me.

Adesso anche T/N, l'unica che non mi faceva pensare se né andata.

Quel idiota di Erwin. Dovrebbe essere più prudente nelle spedizioni, fa solo morire soldati.

Finito di allenarmi andai nel mio ufficio e come al solito compilai tutte le schede.

La mia routine sta ricominciando. Tutto tornerà normale.

Sei mesi dopo (per non fare spoiler sul manga inventerò tutto di sana pianta)

Oggi ci sarà una spedizione,  dovremo uccidere il maggior numero di giganti all' interno del Wall Maria.

Ormai siamo abituati a vedere soldati perdere la vita, o almeno io lo sono.

Questa spedizione sarà abbastanza semplice, ma anche, con molta probabilità, quella in cui perderemo più uomini, il corpo di ricerca è pieno di soldati inesperti.

Skip time

Iniziammo a galoppare verso la foresta degli alberi giganti, riaffiorano dei ricordi nella mia mente molto spiacevoli, legati a questo luogo.

Qui è dove abbiamo perso... T/N.

Mi manca davvero, non avrei mai pensato di ammetterlo.

Ma non posso mentire a me stesso.

Mentre visiono la mia squadra mi cade l'occhio su un'ombra, stazza piccola,  non riesco a capire chi sia, è davvero velocissima.

«Ragazzi. Io vado da quella parte per controllare una cosa.» Dico  indicando il punto in questione.

Loro annuirono, e io con l'aiuto del movimento tridimensionale andai nel punto prestabilito.

In lontananza vidi una figura, sono sicuro che non mi abbia visto.

Inizio ad inseguirla e quando si accorge di me inizia ad accelerare.

Chi è questa figura? Perché scappa, sarà anche lui un umano con la capacità di trasformarsi in un gigante?

È davvero troppo veloce, ma con delle mosse, che ormai ho assimilato e so padroneggiare molto bene, dopo tutti questi anni, riesco a raggiungere l'uomo in questione.

Lo stendo su un albero e riesco ad identificare il suo viso.

Non conosco questa persona, è un uomo, avrà all'incirca diciassette anni, ha i capelli neri e gli occhi ramati, mi ricorda Petra.

«Chi sei tu?! E perché fuggivi?» Dico io con faccia seria.

«Io...» Dice lui.

«(Nome amico) che combini!» sentii una voce, mi è familiare, ma è un po' diversa da quella che ricordo.

Mi giro per vedere la persona che ha parlato.

Non... non ci credo.

«T/N.»

Spazio autrice

Scusate per l'assenza, sono stata impossibilitata a pubblicare, fino a ieri il Wi-fi non funzionava, ecco tutto.

Questa storia mi ha un po' annoiato, vorrei sapere se a voi piace ancora, se continua a piacervi la continuerò.