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What If #2

Al ballo della Westover Academy
(suggerito da dea_unicorno)

"Così... Tornerai a vivere al campo o...?"

Annabeth senbrava preoccupata e mi guardava con colpevolezza

"La faccenda è più seria di così, Percy. Io... Ecco.. Probabilmente dovrei dirti una cosa"
Si bloccò e mi guardò afflitta. Non l'avevo mai vista così preoccupata e indecisa.

Lei era sempre il capo. Aveva le idee chiarissime e avrebbe portato a termine i suoi obbiettivi a qualsiasi costo e guai a chi si sarebbe messo contro di lei.

"Annabeth... Cosa c'è" le chiesi preoccupato.

"Voglio unirmi alle Cacciatrici di Artemide, Percy" mi confessò con aria triste. Aggrottai le sopracciglia. Mi ricordavo qualcosa su di loro ma non ero mai riuscito a studiare così bene mitologia, anche con Chirone, la dislessia non mi dava tregua.

"Le Cacciatrici di Artemide?" ripetei confuso e sul suo viso comparve il barlume di un sorriso.

"Non sai cosa sono, vero? Le Cacciatrici di Artemide sono ragazze che decidono di unirsi a lei e alla sua Caccia" mi spiegò

E io sorrisi "Cavoli, saresti una perfetta  cacciatrice! Povere le altre che ti dovranno sopportare!" scherzai ma lei non rise e mi guardò ancora più triste.

"Percy quando si diventa Cacciatrici acquisisci l'immortalità a meno che non cadi in battaglia. Però resterei per sempre una ragazza di 14 anni. Prima bisogna pronunciare un giuramento. Si promette fedeltà alla dea Artemide e si giura di rimanere per sempre fanciulle e di rinunciare all'amore e ai maschi"

In quel momento è come se il peso del mondo mi fosse appena caduto addosso. Mi staccai da lei e la guardai sbalordito.

Mi sentivo il cuore pesante e cercai di ignorare il pizzicare dei miei occhi.

"Annabeth..." sussurrai con voce incrinata

Lei trasalí come se avesse appena ricevuto una pugnalata. Il suo viso era sbiancato e mi guardava con dolore

"Annabeth. Perché?" chiesi nuovamente e lei abbassò lo sguardo.

"Voglio trovare una famiglia, Percy. Qualcosa di permanente"

Sentii un macigno nel cuore e la gola mi si seccò improvvisamente.

"Vuoi abbandonarci tutti?" cercai di mascherare quanto quello che avesse detto mi feriva

"P-Percy... Cerca di capire..." balbettò imponente ma dentro di me mi sentivo così tradito e ferito.

"Annabeth... Dopotutto quello che abbiamo passato insieme? Vuoi davvero abbandonare tutto? Il Campo, Talia, Grover?" le urlai e alcune teste si voltarono verso di noi.

Annabeth sembrava sul punto di piangere
"Ci rivedremmo. Qualche volta vi verrò a trovare" farfugliò.

"Sai che non puoi! Giurerai per rinunciare ai ragazzi! Sai che anche io sono un ragazzo!!! Annabeth, sei la mia migliore amica!"
sentii le lacrime salire nei miei occhi e respirai lentamente, cercando di trattenermi

Annabeth sembrava avesse visto un fantasma e il suo volto impallidiva sempre di più

"Percy... Anche tu sei il mio migliore amico..." farfugliò.

"Annabeth, vuoi davvero rinunciare all'amore!" continuai... La mia voce tremava pericolosamente ed evitai la sensazione di mancamento che mi stava travolgendo.

"Sì. Perché l'amore non porta a niente di buono." rispose seccamente e il suo viso si indurí come la pietra

Dire che ero sbalordito era un eufemismo, Annabeth era sempre così solare! Nemmeno parlando della sua famiglia era così fredda

"Perché lo dici?"

I suoi occhi si riempirono di lacrime e sembrava veramente sconvolta.

"L'amore non porta a nulla di permanente"

Traballai e mi allontanai da lei, sentivo il battito del mio cuore schizzare a mille e i respiri si fecero rapidi.

"Percy... È il meglio per me" dichiarò evitando il mio sguardo "Ho già deciso" disse con un filo di voce. "Talia e Grover non si oppongono"

"Te ne vai?" chiesi con il cuore in gola.
"Sì. Mi mancherai"

Sentii la mia vista diventare sfocata e mi sentii mancare le forze.

La stanza mi sembrava improvvisamente minuscola e ancora più affollata. La testa mi girò.

Non riuscivo più a stare lí dentro.
Ignorando la voce di Annabeth che mi chiamava, scappati fuori dirigendomi verso l'uscita.
Vidi una scogliera a strapiombo sul mare e finalmente mi fermai.
Il cuore mi batteva fortissimo nella cassa toracica e respirai affannato.

Mi raggomitolai a terra e strinsi le ginocchia al petto. Il mare mi calmava ma questa volta non ci riuscì.

Le sue parole mi rimbombavano nella mente e riuscii solo a pensare che lei se ne sarebbe andata, non ci saremmo più potuti vedere e l'avrei persa.

Spesso era insopportabile, con quella sua aria da sapientona, ma avevamo passato così tante avventure. Per i mesi invernali non ci eravamo visti così tanto, frequentava il collegio femminile con Talia e... Mi era mancata così tanto.

In un attimo stavo piangendo e iniziai a singhiozzare. Non mi ero reso conto di volerle così tanto bene fino a quando non l'avevo persa.

Mi faceva così male sentirla parlare così... Aveva rinunciato all'amore e ai ragazzi.

Avrei voluto averle detto che era più di un'amica per me e volevo starle accanto.

"Percy..." sussurrò una voce e sentii una scossa elettrica sulla spalla

"Ho cercato di convincerla" mormorò Talia e io mi asciugai le lacrime, stampandomi un sorriso

"Per me va bene se anche lei è contenta. Non c'è nessun problema!" dissi sorridendo fino a farmi male ai muscoli facciali.

Talia scosse la testa "Sei un pessimo bugiardo, Percy. Terribile."
Trasalii e mi alzai rapidamente in piedi

"Sto bene, veramente! Mi sentivo solo un po' male in quell'ambiente affollato!" replicai e Talia mi fissò sorpresa.

"Sei claustrofobico?" domandò esterrefatta e io annuii. "Puoi lasciarmi solo?" la supplicai "Mi spiace, Percy. Ho provato di tutto!"

Non risposi e lei mi lasciò solo. Caddi a terra e non feci niente per fermare le lacrime.

In pochi giorni l'avrei persa.

"Mi dispiace, Percy"

Mi sentii mancare quando sentii la sua voce, il mio cuore balzò in petto.
Mi voltai e la vidi... Era assolutamente perfetta, anche se purtroppo era più alta di me, ma egualmente carina.

Non mi ero mai reso conto di come fosse bella

Poi fece qualcosa che mi sorprese sul serio, bazò verso di me e mi abbracciò. Mi avvolse le braccia intorno al collo e appoggiò la testa sul mio petto.

Non potei fare altro che abbracciarla. Tremava.

"Non voglio abbandonarti, Percy. Non voglio farlo!" mormorò Annabeth "P-Però non voglio più soffrire per amore, voglio trovare una famiglia"

Annuii e iniziai a carezzarle i capelli dolcemente "Sarò io la tua famiglia, Annabeth" le sussurrai, le alzai il mento e i nostri sguardi si collegarono. La baciai.

Le sue labbra erano morbide e mi sentii percorso da mille scosse elettriche quando anche lei ricambiò stringendosi contro di me.

"Non voglio più lasciarti, Testa d'Alghe. Non l'ho mai voluto"

Sorrisi e sentii le farfalle svolazzare nervosamente nel mio stomaco

"Sarò la tua famiglia, Ragazza Saggia."

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