Voldemort Vs Persassy
AN: One-shot di uno scontro contro Voldemort nel mondo di Harry Potter, non volevo scrivere un crossover completo perché, sinceramente, non sono costante e ho altri progetti, perciò vi faccio una breve introduzione
Percy, Annabeth, Talia e Nico (Adoro questo quartetto, con i tre cugini che continuano a litigare e Annabeth che fa la babysitter, poi Percabeth non poteva mancare) sono a Hogwarts per proteggere Harry nel sesto anno quando i mangiamorte sono più forti e lui non è al massimo della sua istruzione. i semidei sono in incognito, fanno amicizia con il Trio d'Oro.
I maghi hanno però qualche sospetto verso gli americani ma non sono così tanti da farli allontanare perciò sono semplicemente amici.
E ora puoi leggere la storia.....................................................................................
Oggi io, Annabeth, Talia, Nico e il trio d'oro stavamo passeggiando per Hogsmeade, il villaggio di fianco a Hoggy Warts, no ma seriamente qui hanno un grande amore per i maiali ??
Ero mano nella mano con mia meravigliosa ragazza saggia e, per l'ennesima volta, Talia e Nicoppure
litigando .. seriamente .. dovrei essere io quello a litigarci di più con lei per via dei nostri genitori.
"Signorina faccia di pigna eremo alla stamberga strillante!" gridò Nico e io sospirai perché era quella della nostra passeggiata che quei due litigavano, erano veramente insopportabile
"No, respiro di morte, andremo ai tre manici di scope, non ho voglia di passare il mio tempo in una catapecchia infestata da fantasmi" Nico stava per replicare quando interveniva Hermione.
"Basta ragazzi, avete rotto!" sbottò con tono arrabbiato mentre io ringraziavo degli altri altrimenti fatto fatto saltare la nostra copertura, Talia l'avrebbe folgorato e Nico avrebbe evocato scheletri. Insopportabili! L'ho già detto?
"Infatti Hermione ha ragione" intervenne Annabeth con tono stanco, come biasimarla. Talia le lanciò un'occhiataccia
"Come se tu a dodici anni non avessi litigato tutto il tempo con lui !!" replicò la figlia di Zeus, io ne rimasi offeso, insomma, non ci odiavamo così tanto .. o forse sì?
"In più dovevo vedervi flirtare ogni momento. Avete un'idea di quanto fosse brutto fare da terzo incomodo! "
Io e Annabeth arrossimmo come pomodori a quell'affermazione e sentii Harry e Ron ridacchiare, scoccai loro un'occhiata di avvertimento che servì solo a peggiorare le loro risate.
"Eh dai, dateci una tregua! Non è colpa mia se lei mi odiava!" mi lamentai scherzosamente e puntualmente mi beccai un calcio allo stinco.
"Testa d'Alghe!" sussurrò Annabeth scuotendo la testa e io la attirai a me baciandola, lei mi allacciò le braccia intorno al collo ricambiando con passione. Avremmo continuato se delle imitazioni di conato di vomito non ci avessero interrotto, a malincuore mi allontanai da Annabeth .
"Amico prendetevi una stanza!" ci prese in giro Ron, beccandosi una gomitata da Hermione
"Ronald! Come se tu e Lavanda non aveste fatto lo stesso! Ed eravate peggio di loro. Annabeth non sbava dietro a Percy!" dichiarò Hermione e io alzai un sopracciglio e con un sorriso malizioso mi rivolsi alla mia ragazza
"Ma davvero? Neanche se sono senza camicia?" lei arrossì un po' ma alzò gli occhi al cielo per poi sorridere in modo tremendamente pervertito "E tu non sbaveresti se mi vedessi in reggiseno?" domandò con un filo di voce e io mi ritrovai a diventare un pomodoro vivente
"Boh, forse un pochino" ammisi e potevo sentire tutti ridacchiare, mi lasciai andare e scherzai con loro.
Improvvisamente sentii l'atmosfera farsi strana e il mio istinto mi disse che c'era qualcosa che non andava, istintivamente mi avvicinai ad Annabeth per farle scudo con il mio corpo.
"Ragazzi! Tutti vicini!!!" esordii con fermezza e serietà, i miei amici si affrettarono ad ubbidire sapendo che quando uso il mio tono serio è perché è importante.
I maghi sfoderarono la bacchetta e noi semidei eravamo pronti per estrarre le nostre armi, avevo vortice in formato penna in mano e i miei sensi scattarono all'allerta.
Sentii dei fruscii e dei suoni ovattati, grazie al mio ADHD notai trai cespugli bacchette sfoderate pronte a colpire, feci finta di non aver visto e mi guardai intorno.
Tutti gli altri erano in silenzio, eravamo schiena contro schiena e potevo vedere che questi tizi con le bacchette ci avevano circondati, sentii poi delle voci e i miei sensi scattarono
"Tutti giù" ordinai e in quel momento fiotti colorati furono lanciati contemporaneamente dai nostri aggressori provenienti da tutte le direzioni, erano circa una ventina, molti considerato che eravamo solo in sette.
Gli incantesimi lanciati non ci colpirono ma i maghi uscirono dai loro nascondigli, vedevo che lanciavano delle occhiate rispettose a una donna alta e snella con una cascata di riccioli bruni, gli occhi scintillavano di pazzia ma quel tipo che ti spinge a dare il massimo. La postura era alta e elegante, sicuramente era una donna abituata ad avere il comando e perciò doveva essere una strega molto abile.
"Bellatrix" digrignò Harry con occhi di fuoco, la donna fece un ghigno maligno e con voce falsamente infantile si rivolse al prescelto
"Oh ciao Potter, come sta Sirus, ops, dimenticavo.. è morto!" lo schermì lei, sentii Harry schiumante di rabbia e pronto ad attaccare, lo trattenni per il braccio e gli lanciai uno sguardo di avvertimento.
"Non ora Harry" lo ammonii. Bellatrix mi squadrava leggermente incuriosita e si avvicinava a me
"E chi è questo? Hai ceduto la leadership, Potter!" lo canzonò la donna. Io ero leggermente offeso.. insomma ti capita di incontrare ogni giorno mostri e mostri che minacciano di ucciderti chiamandoti sempre con il nome completo e ora questa non sa chi sono. Stancante!
Alzai il mento la guardai dritto negli occhi
"Presumo che siate mangiamorte" dedussi io e sul volto della donna comparve un'espressione di riconoscimento, ridacchiò malignamente
"Oh, ma guarda se non sono gli studenti americani. Le nuove reclute di Silly, Draco vi definisce potenti.. più del nostro signor Potter"
Io sospirai e alzai gli occhi al cielo "E io ti definisco leggermente, ma dico solo leggermente folle. Cosa volete tutti voi? Se non vi dispiace ci stavamo godendo un bel pomeriggio insieme!" la presi in giro io, vidi tutti i mangiamorte guardarmi sorpresi.. forse non erano abituati al mio essere impertinente di natura.
"Odio dare ragione a mio cugino, ma sinceramente ci stavamo facendo una passeggiata ora, cortesemente ve ne andreste? O dobbiamo usare la forza??! " domandò Talia con sarcasmo, dei! Era impertinente quasi quanto me. Quasi.
I mangiamorte scoppiarono a ridere, una risata maligna degna dei migliori mostri del Tartaro.. e lo so per esperienza, Bellatrix sembrava diventare ancora più folle e la sua risata sovrastava quella degli altri.
"Che paura! Dei bambini ci stanno minacciando. Credo che scapperò a gambe levate. Mi sembra che in America non vi abbiano insegnato chi comanda!" ringhiò con gli occhi folli e malvagi, punto la bacchetta su di me e prima che potessi fare qualsiasi cosa mi lanciò un incantesimo
"Crucio!" urlò con gioia maligna. Ora. Lascia che vi spieghi che gli incantesimi non hanno effetto su di noi e solo le maledizioni imperdonabili potevano effettivamente funzionare anche se con minore potenza.
Sentii il mio corpo dolorante come percosso da dieci coltelli ma per me non era niente, il sangue di Gorgone era molto peggio insieme al fiume Flagello dei tonti e al fiume Stige
Gestii il dolore con respiri lenti e focalizzai la mia mente su ricordi allegri: il primo bacio con Annabeth nel labirinto, il bacio subacqueo, la nostra prima volta e sorrisi, scacciai il dolore e mi drizzai in piedi con schiena dritta e occhi calamitati sulla strega.
Bellatrix mi fissava incredula e gli occhi le uscivano fuori dalle orbite, io non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere "Oh miei dei! Dovresti vedere la tua faccia in questo momento! È qualcosa di eclatante, se ci fosse Leo!" mi asciugai le lacrime che mi erano venute dal divertimento.
Diedi un'occhiata al trio d'oro e le loro mandibole cadevano a terra, erano sconcertati più degli stessi mangiamorte, sentii Annabeth alla mia destra sospirare e ridacchiare
"Scusalo, il mio ragazzo ha la pessima abitudine di fare del sarcasmo con i nemici che lo vogliono uccidere!"
Bellatrix sembrava scioccata e così anche gli altri ma prontamente reagì puntando la bacchetta contro Annabeth "Crucio!" urlò e vidi Annabeth ansimare dal dolore.
Sentii il mio cuore cadere a pezzi e la preoccupazione e l'ansia si fecero strada, poi notai l'espressione concentrata di Annabeth e sorrise si rivolse a me
"Forse potrei iniziare a fare anche io del sarcasmo con i nemici che mi vogliono uccidere!" esclamò allegramente e la vidi risollevarsi e guardare gli avversari con sfida
"Ma chi diavolo siete voi???????" gridò Bellatrix, io rimasi un po' perplesso, cosa avrebbe dovuto causare questo incantesimo?
"Siamo persone che non vorresti mai avere come nemici. Sfortunatamente dal momento che ci avete attaccati avete perso l'onore di farvi indietro" disse freddamente Nico e io gli sorrisi incoraggiante, stavano tutti imparando da me l'arte del sarcasmo e dell'impertinenza
In quel momento intervenne Harry e mi sussurrò qualcosa "Quella che ha utilizzato è la maledizione della tortura, i genitori di Neville sono impazziti a causa di essa:" mi informò io alzai gli occhi al cielo
"No ma davvero? Quella era la maledizione della tortura? Amici non è neanche lontanamente paragonabile alle cose che ho provato!" li canzonai. Bellatrix sembrava pensierosa e veloce come un fulmine diede un'occhiata agli altri mangiamorte e corsero verso di noi. Mi sentii afferrare da miss follia vidi tutto nero, il mio stomaco sembrava aver prenotato un viaggio di centrifuga. Rischiavo di vomitare ma per fortuna avevo esperienza con i viaggi d'ombra
Non so come abbiano fatto ma in un battibaleno mi ritrovai in una stanza buia ed entrambi i miei arti erano bloccati da delle manette. Manette? Seriamente? Mi sento come se avessi commesso un reato, non è colpa mia se sono naturalmente Persassy.
Mi guardai intorno ma non vidi niente, era tutto buoio. Un'ondata di panico mi travolse. Non sopportavo il buoio, mi terrorizzava ricordandomi continuamente la fossa, la caduta, il Tartaro...
Mi imposi di non pensarci e mi chiesi dove fossero gli altri. Oh dei? Annabeth? Dov'era?
"Annabeth" gridai con voce roca cercando di contenere il panico che serrava la mia gola
Non sentii risposta e mi allarmai ancora di più.
"Ragazza Saggia?" chiamai ancora e sentii un fruscio.
"Percy?" domandò qualcuno e con mia delusione mi resi conto che era la voce di Hermione, il mio cuore si affossò.
"Hermione, dov'è Annabeth? Dove siamo? Talia? Nico? Harry e Ron?" chiesi con trepidazione e ansia, il cuore mi batteva all'impazzata.
"Stiamo bene, Kelp Head" mi rispose Talia ma sentii nella sua voce una nota di nervosismo e ansia. "Talia. Dov'è Annabeth?" Talia non rispose, iniziavo a sudare freddo.
"TALIA GRACE! DOVE CAZZO SI TROVA LA MIA RAGAZZA!" urlai pieno di rabbia e ansia. Le avevo promesso che niente ci avrebbe separato.
"Calmati, Perce, noi.. non lo sappiamo.. abbiamo sentito qualcuno trasportarla sopra." Mi rispose Nico amareggiato. NO. Non poteva essere. E se le fosse successo qualcosa? Non potevo perderla!
Mi accasciai a terra, sentendomi il peso del cielo sulle mie spalle, parlo per esperienza, i miei occhi si fecero pieni di lacrime.
"Nico , lei è morta?" chiesi con ansia. pregai ogni dio che non fosse così. "No, non è morta, Perce" mi rassicurò e mi sentii come se potessi volare talmente era il peso che avevo tolto dal mio cuore.
"Come fai a esserne certo?" domandò Hermione con una punta di curiosità. In quel momento non volevo sorbirmi le ossessionanti domande di Hermione, non con Annabeth chissà dove. La ignorai.
"EHI! BRUTTI CEFFI. LIBERATECI IMMEDIATAMENTE O ALMENO FATEVI VEDERE. CODARDI!" urlai. Ora. Io ero il più grande addetto nel far arrabbiare le persone, specialmente se queste avevanon un peso importante. Ma sinceramente non me ne poteva fregare niente.
"Ah, il ragazzino gioca a fare l'impertinente. Vedremo quanto per quanto ancora lo farà se vedesse cosa stiamo facendo alla sua preziosa ragazza" parlò una voce sibilante e disprezzante che mi ricordava Draco Malfoy.. probabilmente era suo padre dato che era un mangiamorte.
Il poco colore che avevo sulle guance se ne andò e quell'affermazione mi fece venire i brividi.
"Ah, ora non siamo più così spavaldi. Portatelo di sopra, il signore oscuro lo vuole interrogare e pensò che gli farà imparare l'educazione con la sorpresa che abbiamo in serbo per lui" comandò la voce e sentii le mie catene che mi legavano ai muri spezzarsi, purtroppo non avevo le mani libere e notai che questi tizi mi prendevano la bacchetta. Pff. Cosa me ne sarei fatto di una bacchetta.
Mi trasportarono sopra e io cercai di nascondere quanto fossi ansioso per la mia ragazza saggia, cosa le avrebbero fatto? Eravamo immuni alla magia ma se decidessero di usare il dolore fisico. Non potevo pensarci.
Con questi pensieri in testa arrivai in un'ampia stanza, era poco illuminata e adornata si un semplice divano e un tavolo lungo per più persone.
Una figura mi colpì. C'era una ragazza incatenata al muro e di fianco la stessa donna riccia che ci aveva catturato con in mano una frusta.
Mi vide e scoppiò a ridere, poi alzò la frusta e picchiò Annabeth sulla schiena, aprendole una ferita e facendo scorrere il sangue. Mi sentii morire dentro.
Annabeth urlò di dolore facendomi rabbrividire, i miei occhi erano pieni di lacrime
"Annabeth!" urlai disperato cercando di scrollarmi i mangiamorte che mi tenevano ma erano in quattro e con la presa salda.
"Bene bene bene, qualcuno è un po' preoccupato per la sua sciocca ragazza bionda" una voce parlò e un uomo vestito di lunghi abiti neri uscì dall'ombra, era pallido più di Ade e Nico e, dettaglio ridicolo, era senza naso, gli occhi erano rossi e somigliavano a quelli di un serpente. Voldemort. Lo riconobbi immediatamente.
Un'ondata di disgusto mi travolse. Aveva insultato la mia Ragazza Saggia.
"Tu. Non osare insultarla o anche solo dire il suo nome. Quella ragazza ha più cervello di voi tutti messi insieme, è la persona più bella e forte che conosca. Quindi non osare dire un'altra parola se ti è cara la vita" lo minacciai. La mia voce era bassissima e potevo sentire alcune persone deglutire e altri impallidire, capii che avevo rivelato il mio cosiddetto "bagliore mortale" che faceva rabbrividire i mostri.
Beh. Con Voldemort non aveva effetto. Posso immaginare che sia abituato a quella sensazione ogni volta che si guarda allo specchio. Purtroppo non tutti possono essere fighi come me.
Voldemort rise. Una risata maligna e agghiacciante che avrebbe fatto intimidire qualsiasi persona, ma non me. Avevo visto Tartaro in persona e lui non era niente.
"Ah, sciocco ragazzino, peggio anche di Potter, mi minacci di morte quando siete imprigionati in casa mia, disarmati e legati" replicò lui con voce sibilante e gelida. No ma sul serio, prendeva lezioni da Ade???
Io sorrisi. Questo scemo non aveva capito proprio niente.
"Ma davvero? Cosa mi farai? Uno dei tuoi ridicoli incantesimi?" lo schermii io e a lui, a quanto pare non piaceva. Mi guardò con odio e mi punto la bacchetta.
"Avada Kedavra" urlò e un getto di luce verde mi colpì. Io caddi a terra e mi sentii correre i brividi, capii che ero momentaneamente incosciente e con gli occhi chiusi. Sbuffai. –Dai Percy, ti sembra il momento per svenire? Cavoli! Non voglio trasformarmi in Jason!- mi dissi e mi feci forza.
Aprii gli occhi e mi alzai. Sentii lo sguardo stravolto di tutti e persino Voldemort era scioccato.
"Eilà! Tanto tempo che non ci si vede!" salutai io e lui ebbe la faccia tosta di guardarmi con odio mentre si avvicinava.
"Tu dovresti essere morto!" mi disse lui e io ridacchiai "Eh lo so. È praticamente la frase della mia esistenza. Se vuoi uccidermi prendi il biglietto, c'è gente che aspetta prima di te, come la vecchia Testa di Manzo" scherzai io e lui mi diede un bagliore mortale, mortale per gli altri perché per me, francamente, ha fatto quasi ridere.
"Cosa sei?" mi domandò curioso squadrandomi dall'alto in basso. Io sbuffai. Solitamente ero abituato alla classica frase del tipo –muori semidio- ora invece non sapevano chi fossi, quindi, perché togliere il gusto dell'effetto sorpresa.
"Sai Voldy, dovresti prenderti il naso. Seriamente. Come pensi di rimorchiare? Cavoli! Perfino Leo è più figo!" lo schermii io e lui, sorpresa sorpresa, mi lanciò un'occhiataccia, puntò la bacchetta contro Annabeth ma prima che potesse fare qualcosa, Bellatrix lo interruppe.
"Mio signore, anche la ragazza resiste agli incantesimi. Ha avuto le stesse reazioni del ragazzo lì!" lo avvisò e Voldemort assunse un'espressione pensante.
"Interessante. Pare che, però, le vecchie maniere funzionino meglio. A te l'onore, Bellatrix" esordì e prima che potessi rendermi conto Bellatrix iniziò a frustare Annabeth con tanta violenza da procurarle ferite su tutto il corpo, la mia ragazza urlò di dolore e il suo viso era sconvolto.
Sentii la mia rabbia assalirmi, non ero consapevole del fatto che avessero portato su anche gli altri, o che la sala fosse piena di mangiamorti, mi importava solo di lei.
"Lasciala in pace!" dissi con voce calma e pericolosamente bassa, Voldemort rise e incitò Bellatrix a continuare.
"Lasciala in pace!!!" ripetei più forte ma lui mi ignorò. Una scarica di rabbia e adrenalina mi scosse.
"TI HO DETTO DI LASCIARLA IN PACE!" urlai e tutto esplose. La mia forza scatenò la potenza dell'oceano che si riverso dal mio corpo in una scarica di pura energia che mandò al tappeto tutti i mangiamorte tranne Bellatrix e Voldemort che con le bacchette avevano creato uno scudo.
Mi rivolsi a Voldemort, la mia rabbia era incontrollabile: prima aveva fatto rapire me e miei amici, poi aveva insultato Annabeth e infine le aveva fatto del male.
Sentii le cellule sanguigne di Voldemort e presi il controllo, come con Alcrytis, lui iniziò a contorsi in preda al dolore che lo faceva urlare, era incapace di fare qualsiasi cosa.
Questa volta seppi controllarmi. Voldemort era un'essere schifoso che non meritava di vivere ma chi ero io per ucciderlo, era compito di Harry.
Lo lasciai inerte sdraiato al suolo, tutti i mangiamorte mi guardarono terrorizzati e Bellatrix era scioccata, aveva lasciato andare la frusta. Non mi ero dimenticata e mi girai verso di lei.
La vidi con gli occhi pieni di terrore e paura, una sensazione che non avrei mai pensato di provocare, il mio viso si rilassò un po' e riacquistai la mia calma.
"Non avresti dovuto farlo, Bellatrix. Meriteresti di essere torturata come il tuo padrone, provare il dolore che hai fatto patire ai genitori di Neville Longbotton. Ma non mi abbasso al tuo livello" le dissi e poi corsi verso la mia ragazza saggia. Il suo sguardo era doloroso, un po' spaventato ma decisamente sollevato.
Vidi le sue condizioni e il mio cuore balzò in gola. Estrassi Vortice e tagliai le catene, lei si lasciò cadere stremata tra le mie braccia e io la strinsi a me. Non volevo piangere ma le lacrime mi hanno sopraffatto, ero stato così vicino dal perderla.
"Ti amo" le sussurrai all'orecchio e lei mi sfiorò il viso con le mani tremanti, sembrava sul punto di piangere, ma si trattenne. "Grazie. Grazie per essere rimasto lo stesso" capii immediatamente cosa voleva dire, era grata per non essermi fatto prendere dalla rabbia. Ero contento di me stesso.
Sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia dato la presenza di molte persone "Dopo rimedio" le mormorai all'orecchio e sorrise. La lasciai un secondo per liberare gli altri. Dire che erano impressionati e scioccati era un eufemismo, Talia mi si avvicinò sorpresa "Come diavolo hai fatto?" mi domandò e io mi limitai a scuotere la testa. Quello che mi importava era Annabeth. Tornai da lei e, troppo debole per camminare, la presi in braccio in stile sposa. Appoggiò la testa nell'incavo del mio collo e io la portai verso gli altri. Nessuno ci disturbava, erano tutti zitti e Voldemort era ancora incosciente.
"Aggrappatevi a me" dissi loro e il trio d'oro mi guardo perplesso ma non risposi. Sentii le particelle di acqua nell'aria, le immaginai come vapore trasformandocisi in esso e trasportando via i miei amici.
Riapparvero sul lago nero ad Hogwarts, improvvisamente mi sentii a corto di energia. Avevo fatto un viaggio-vapore, controllato il sangue umano, evocato un'ondata di energia idrica, era un miracolo se ero vivo.
Sdraiai Annabeth sull'erba e caddi nell'incoscienza al suo fianco.
I semidei sognano da schifo, questo è assodato ma non pensavo potesse essere lo stesso anche a Hogwarts ma evidentemente, la mia fortuna è sempre presente (da notare il sarcasmo, anche quando sono stremato, Perssassy è sempre parte di me)
Mi ritrovai nello stesso luiogo dal quale ero scappato: la stanza buia dove Annabeth era stata torturata. Vidi Voldemort da solo, in piedi, che guardava la notte. Il suo brutto viso era pensieroso e i suoi occhi emanavano il sempre presente, bagliore mortale.
"Chi sono quegli esseri, quali altri poteri nascosti hanno?" si chiese Voldy ad alta voce, io per poco non risi nel vederlo scapestrarsi per capire chi eravamo.
"Non sono maghi, questo è certo. Ma chi, allora? Che siano tutti potenti come il ragazzo?" continuò ancora e io mi avvicinai sempre più coivolto. Amo vedere i cattivi pensare i loro malvagi piani per poi scoprire che saranno inutili contro di loro.
"No. il ragazzo che assomiglia a Potter, emanava una potente aura mortale, superiore a quelle del vecchio Silente. Gli altri tre non erano così forti, però il ragazzo pallido emanava un potere minore ma mortale. La ragazza punk sembrava emanare scosse elettrici e aveva un'aura argentea particolare.
Poi la ragazza bionda, non sembra emanare tanto potere, eppure ha un grande forza e resistenza. Gli occhi sembrano calcore e scrutare l'avversario alla ricerca di un punto mortale, sono tempestosi e sicuramente sono gli occhi di una guerriera.
Infine il ragazzo dagli occhi verdemare. I suoi occhi sembrano molto profondi come se avessero passato cose orribili, non come lo stupido Potter. La debolezza però è la stessa, quello stupido amore per la ragazza bionda, che cosa orripilante.
Sono quattro esseri molto pericolosi. Farebbe comodo averli dalla mia parte, mi sbarazzerei una volta per sempre di quel vecchio babbanofilo"
Voldemort sussurrava debolmente dando voce ai suoi pensieri. Notai che rispetto ai soliti malvagi sembrava più intelligente, per questo era da temere, non per il potere.
Mi sentii riportare alla realtà e aprii gli occhi debolmente. Cavoli! Ero peggio di Jason! La mia vita è rovinata! Vidi davanti a me dei familiari occhi grigi tempestosi che mi scrutavano preoccupati, sorrisi debolmente.
"Ehi, come stai?" chiesi preoccupato dato che l'ultima volta che l'avevo vista era appena stata torturata. Lei mi gettò le bracccia intorno al collo poggiando la testa sul mio petto, io a strinsi a me, tenendomela stretta.
"Idiota! Sei svenuto per un giorno e mi chiedi se sto bene!" mi sgridò lei dandomi un pugno al braccio e io feci una finta faccia addolorata.
"Seriamente, Ragazza Saggia, stai bene?" domandai nuovamente e lei mi mise a tacere con un bacio sulle labbra, io ricambiai immediatamente poggiando le mani sulla sua vita.
"Oh ma guarda Kelp Head. Si è appena svegliato e non perde tempo a baciare la sua ragazza!" mi schermì una voce dolorosamente famigliare, mi guardai intorno e notai che ero in una stanza ampiamente illuminata, ero su un letto e presumo mi trovassi in infermeria.
Vidi Talia entrare seguita da Nico, gli sorrisi "Oh ma buongiorno anche a te, Faccia di Pigna. Dei! Inizio a sembrare Jason!" mi lamentai e tutti e tre alzarono gli occhi al cielo.
"Tranquillo Perce, per raggiungere i primati di mio fratello devi essere necessariamente colpito in testa da un mattone!"mi rassicurò lei con un sorrisetto che raggiungeva i miei livelli di Persassy.
"Cosa mi sono perso, ragazzi?" chiesi curioso mentre i miei cugini si sedevano accanto al mio letto. Nico scrollò le spalle "Niente di che, Silente è convinto che ora Voldemort ci voglia reclutare tra le sue file"
Io annuii cupamente e ricordai il mio sogno "Ha ragione, Voldy ha capito che siamo molto potenti e capaci di uccidere Silente" sospirai perché non era la prima volta che un malvagio ci voleva reclutare.
"lo credo bene, con i figli dei tre pezzi grossi" esclamò Annabeth e io la guardai strabiliato "Cosa? No! tu sei l'architetto di Olimpo, prediletta figlia di Atena che ha recuperato l'Atena Parthenos senza potere e con una caviglia rotta!" la lodai io e non esageravo perché lei era la persona più pericolosa che conoscessi.
Lei alzò gli occhi al cielo e si sdraiò nel letto di fianco a me, poggiando la testa sulla mia spalla. Nonostante tutto io arrossii violentemente e lei ridacchiò.
"Come l'hanno presa i maghi? Hanno fatto domande?" chiesi ancora e Annabeth sospirò. "Hermione sta diventando veramente sospettosa e un po' impicciona, Harry e Ron sono semplicemente sorpresi chiedendosi come hai fatto ha torturare Voldemort" mi rispose Annabeth e Talia e Nico si fecero più interessati all'ultima parte "A proposito, Percy, come diavolo hai fatto a farlo?" mi domandò Nico e io abbassai lo sguardo, Annabeth si fece più scura, ricordando il Tartaro.
"E' successo quando eravamo con Alcytris, lei.. stava facendo del male ad Annabeth e.. ho un po' perso la testa e ho iniziato a torturarla con il suo stesso sangue e le lacrime sul viso" odiavo raccontarlo, odiavo la brama di potere e di seta di vendetta che avevo provato in quel momento.
Annabeth si era stretta a me e i suoi occhi erano un po' rossi, alzai lo sguardo verso Talia e Nico che erano rimasti scioccati, iniziai a sentire il panico sopraffarmi: e se gli avessi fatto paura.
"Ragazzi, non ho mai utilizzato prima di adesso quel potere. Capitemi, non potevo lasciarla torturare.. l'avrebbe uccisa e io.." le parole mi mancarono e iniziai e a singhiozzare a una possibile vita senza Annabeth.
La mia ragazza mi asciugò le lacrime e appoggiai la testa nell'incavo del suo collo mentre lei mi abbracciava e cercava di calmarmi.
"Tranquillo Kelp Head, noi.. ti capiamo. Ci hai salvati, a tutti è successo di perdere il controllo. Guarda me con l'Ofiotauro, avevo esitato prima di negare. Nico faceva praticamente combutta con i fantasmi e ti odiava.. non ti abbandoniamo." Mi rassicurò e sorrisi caldamente. Nico e Talia mi abbracciarono e subito mi sentii più forte e deciso.
"Ragazzi, dovremmo dirglielo al trio d'oro" proposi e gli altri si guardarono indecisi su cosa fare.
"Penso proprio che ora dovreste dircelo" una voce parlò ma non vidi niente fino a quando dal nulla non sbucarono fuori Harry, Ron ed Hermione, imprecai e gli altri li guardarono con altrettanto fastidio.
"Dei! Quanto li odio i capi che fanno diventare invisibile!" esclamò Tali stizzita beccandosi un'occhiataccia da Annabeth.
"Ma non avete niente di meglio da fare che origliare le nostre conversazioni??!!" chiese Nico sarcasticamente con le braccia conserte e il viso annoiato, Annabeth guardava anche lei, infastidita, i maghi impiccioni.
"No, dato che siete nostri amici. Meritiamo una spiegazione. È evidente che non siete maghi, come fate a resistere agli incantesimi e Percy come ha causato quell'esplosione di acqua e come fa a controllare il sangue?" chiese Hermione e nell'ultima parte sembrava disgustata. Annabeth si alzò in piedi e si mise davanti alla strega più brillante della sua età, non come la mia ragazza saggia, però.
"Hermione, perché hai usato quel tono con il mio ragazzo? Se siete qui ad origliare avreste visto quanto gli da fastidio avere tale potere!" parlò la figlia di Atena con voce bassissima ma pericolosamente calma, i suoi occhi la trafiggevano. Lei ed Hermione avevano sempre avuto un buon rapporto ma sapevo che quando si trattava di amici intimi o, nel mio caso, di fidanzato, diventava molto difensiva. Più o meno come succedeva con Luke..
Hermione assunse un'espressione più dolce e mi scoccò un'occhiata di scuse, io le sorrisi leggermente perdonandola. Harry era pensieroso e si rivolse a me "Cosa siete?" una domanda molto semplice ma tremendamente importante.
Io sospirai e guardai i miei amici, Annabeth annuì, poi si rivolse al trio d'oro "Bene, cosa sapete della mitologia greca??" chiese.
..........................................................................................................................................................................................
"Quindi siete semidei?" chiese Ron sbalordito e noi annuimmo mestamente. Le loro facce erano impagabili ma Hermione si riprese prontamente, alzando il mento, i suoi occhi studiavano la situazione in un modo che mi ricordava Annabeth
"Sì. Questo spiega tutto. È per questo che noi maghi siamo dotati di magia, siamo discendenti di Ecate"
"Esattamente Hermione, è lei che ci ha chiesto di venire. Principalmente per aiutare Harry dato che i mangiamorte si stanno facendo più forti. Alla fine di questo anno ce ne andremo e poi toccherà a voi affrontarlo. Ricordate, lui non deve sapere niente degli dei né dei semidei" dichiarò Annabeth con voce decisa, io la ammirai mentre parlava come spostava i capelli mentre parlava, i suoi occhi grigi luminosi, il cipiglio concentrato.. insomma era perfetta.
"Chi sono i vostri genitori?" chiese Harry con una punta di curiosità e feci un cenno a Nico come a invitarlo a presentarsi, lui sospirò.
"Bene. Io sono figlio di Ade, dio degli inferi e della morte" esclamò con voce mortalmente calma (da notare il gioco di parole). Ron ridacchiò e lo guardò come se fosse un fenome di divertimenti.
"Accidenti, questo sì che spiega l'aura di morte e il pallore cadaverico" sussurrò e Nico gli rivolse un'occhiataccia "Problemi con questo?" ringhiò lui ma Talia lo trattenne con un braccio
"Non vi suggerisco di farlo arrabbiare. Il signorino Nico è capace di evocare scheletri, viaggiare nell'ombra e, anche, comandare i fantasmi" li avvisò con un'occhiata ammonitrice anche se cercava di non ridere, poi continuò "Quindi sì, è un raggio di sole!" esclamò con un grande sorriso per poi farsi avanti per presentarsi
"Io sono Talia figlia di Zeus, signore del cielo e re degli dei, ho il potere di evocare fulmini, dare la scossa e creare delle tempeste" parlò con un sorrisino compiaciuto. Poi fu il turno di Annabeth, la guardai farsi avanti e incutere naturalmente timore negli occhi di chi la guardava, ma secondo me era dolcissima
"Io sono Annabeth, figlia di Atena dea della seggezza, della strategia di battaglia e delle arti minori. A differenza dei miei amici e ragazzo, non ho nessun problema anche se noi figli di Atena siamo un po' dei cervelloni" disse lei e Ron e Harry ridacchiarono "Aspetta, non dimenticare il potere che hai di guardare una persona e fargli venire voglia di sprofondare nel terreno dal terrore" aggiunsi e lei mi mandò un bagliore mortale, io sorrisi "Sì, esattamente quel tipo di sguardo"
Lei alzò gli occhi al cielo ma si avvicinò per darmi un bacio, io sorrisi contro le sue labbra mentre la tenevo per la vita.
"Ehm ehm" sentii dei conati di vomito e a malavoglia mi staccai da lei per potermi presentare "Quindi sono Percy Jackson, figlio di Poseidone, dio del mare, scuotitore della terra e signore dei cavalli. So controllare l'acqua e le onde del mare, creare terremoti, evocare acqua dal mio corpo, come ho fatto da Voldy, creare uragani e insieme a Talia o Jason, suo fratello, facciamo dei grossi guai e infine controllare il sangue, dato che è costituito da acqua. Brutto eh? Se non si considera il fatto che so parlare con i cavalli" conclusi io e il trio d'oro era a bocca aperta, anche Nico e Talia erano sorpresi perché non mi avevano mai visto creare un terremoto o un uragano.
"Wow, amico, ora capisco perché Voldemort vi vuole dalla sua parte. Cavoli siete figli delle divinità più importanti dell'Olimpo e avete poteri fantastici" esclamò ammirato Harry.
Io sorrisi debolmente "Controllare il sangue e saper torturare le persone, non è fantastico. Ma comunque noi lotteremo sempre al vostro fianco. Qualunque cosa accada"
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro