Primo bacio alla francese.
Percy si trovava da pochi giorni sull'Argo II per prepararsi a salvare il mondo ancora una volta. Siiiiii! Da notare il sarcasmo. Nonostante tutto era felice perché finalmente poteva stare con Annabeth, la sua incredibile e bellissima ragazza. Dei! Gli era mancata così tanto, il suo ricordo gli aveva dato la forza necessaria per sopravvivere al Campo Giove.
La loro relazione ora era molto più stabile di prima, quei mesi di lontananza avevano rafforzato il loro amore e Percy non poteva essere più felice di questo. Era certo che l'intera capanna di Afrodite sarebbe sclerata vedendoli così complici.
Percy ripensò alla loro relazione prima della sua scomparsa, era fatta di attimi divertenti, scherzosi ma anche di momenti dolci come quando lui e aveva regalato il ciondolo di corallo.
La maggior parte del tempo discutevano di piccole banalità, proprio come una vecchia coppia sposata, dettaglio che l'intero campo non mancava mai di sottolineare.
Stranamente, seppure fossero molto uniti, Percy e Annabeth non erano andati oltre al normale bacio, niente sesso anche perché il pensiero gli metteva moltissima ansia, non si erano neanche mai baciati come nelle classiche scene da film dove i tipi si limonavano.
Niente del genere. Per Percy non c'era nessun problema, non era come la maggior parte dei suoi coetanei che viveva costantemente con pensieri sporchi.
In quel momento stava ammirando il mare, la bellezza del colore blu cristallino misto a un po' di verde. Notava come il mare, oggi, sembrava calmo ed era incredibile pensare che avrebbe potuto trasformarsi in una furia. Ricordava suo padre. Nessuna coincidenza, ovviamente.
Non si accorse di una figura che si avvicinava fino a quando non fu in piedi accanto a lui. Con sua sorpresa quella ragazza era Piper, la figlia di Afrodite. Non la conosceva molto bene, sembrava sveglia e non come le sue sorelle, non si poteva negare che non era carina ma niente in confronto alla bellezza accecante di Annabeth con i suoi splendidi riccioli biondi e gli occhi grigi intimidatori.
Piper si appoggiò al bordo della nave scrutando l'oceano.
"E così sei il famoso Percy Jackson di cui tutti parlano" esordì solennemente e Percy non riuscì a evitare il rossore intenso che gli colorava le guance.
A quella vista Piper ridacchiò "Sai. Per essere anche tu un leader, sei molto diverso da Jason, più... più sciolto e meno rigido. Sembri il classico piantagrane"
Fu la volta di Percy di ridacchiare, non poteva evitarlo. Lui stesso non credeva come fosse possibile essere considerato un modello di riferimento per i semidei.
"Oh, lo so. Me lo chiedo anche io come tutti sembrino voler seguire il mio esempio" ammise con voce scherzosa e Piper annuì mestamente
"No, lo capisco. Ho sentito di tutte le tue imprese. Annabeth mi ha parlato molto di te, sai? Le mancavi veramente" confessò la figlia di Afrodite e il semidio abbassò lo sguardo triste e un po' vergognandosi di se stesso.
"Non avrei mai voluto farla soffrire. Non se lo meritava. Sapessi quanto mi è mancata. Avevo dimenticato tutto ma lei no. ricordavo il modo in cui sorrideva, i suoi baci, il suo viso. Dei! La amo così tanto" esclamò Percy con gli occhi sognanti. Piper stava praticamente ridendo con le lacrime agli occhi.
"Cavoli, si vede. Come figlia di Afrodite posso percepire le emozioni e tu gridi amore per Annabeth da tutti i pori. Al campo continuano a parlare di quanto ci avete messo per frequentarvi..."
Percy divenne viola acceso e se avesse potuto sarebbe sprofondato negli inferi. Piper alzò un sopracciglio
"Dimmi tutto!" lo esortò e Percy, forse a causa di un pizzico di lingua ammaliatrice, si sentì in vena di raccontare.
"Lei mi è sempre piaciuta fin da quando avevo dodici anni, dopo la nostra prima ricerca ma ancora non mi rendevo conto delle mie emozioni. Poi nel mare dei mostri, sono stato trasformato in un porcellino d'india e quando sono tornato me stesso le mi aveva abbracciato e io ero praticamente un peperone. Poi nell'Isola delle Sirene, l'avevo salvata dal loro incantesimo e l'avevo abbracciata mentre piangeva sulla mia spalla. In quel momento ero così confuso ma sentivo il dovere di proteggerla. Poi a quattordici anni è stata rapita e io sono stato veramente preoccupato, ho temuto per la sua vita e sono partito di nascosto per salvarla.
In quel periodo Annabeth stava pensando di unirsi alle Cacciatrici e.. io non avrei mai sopportato il pensiero di non rivederla mai più. Con i quindici anni siamo iniziati a uscire insieme solo che poi ho incontrato Rachel. Annabeth non l'ha presa benissimo e poi mi sono reso conto che era gelosa, poi quando Luke ha ospitato Crono ho pensato che Annabeth fosse innamorata di lui, sebbene mi avesse baciato sul Monte Sant'Elena, ero abbastanza geloso. Annabeth mi aveva rivelato che aveva amato Luke e il mio cuore si era un po' sbriciolato.
Con l'arrivo dell'estate ho iniziato a uscire con Rachel, le cose con Annabeth erano molto tese e preferivo Rachel, era più aperta e trasparente. Tuttavia non provavo i sentimenti che avevo per Annabeth che si sono intensificati con la guerra. L'importante, alla fine, era che fosse viva. Ho rifiutato l'immortalità perché non volevo lasciarla e poi.. per il giorno del mio compleanno, ho cercato di dichiararmi, purtroppo senza successo e lei mi ha baciato." Percy sorrideva raggiante ricordando il lungo percorso della loro storia d'amore. Piper era estasiata "Wow. Dei! Com'eravate ignari!" disse lei scoppiando a ridere e Percy dovette ammettere che aveva ragione.
"Allora Percy, dimmi, fino a che punto siete andati voi due?" domandò curiosa sebbene la sua voce avesse una punta di malizia. Il figlio di Poseidone arrossì violentemente sebbene non avesse fatto granchè.
"Ehm.." balbettò abbassando lo sguardo e Piper sospirò. "Bene. Percy avete fatto sesso?"
Percy arrossì violentemente "No. Non l'abbiamo fatto" ammise e Piper rimase sinceramente colpita.
"Cavoli ragazzi, voi siete così vicini. Ci siete mai andati vicini con baci alla francese?" domandò ancora e Percy, di nuovo, arrossì. "No"
Piper ridacchiò e alzò gli occhi al cielo divertita. Il ragazzo in quel momento desiderava fortemente essere con Annabeth, starle vicino giocherellando con i suoi riccioli e ammirando la sua fisionomia.
"Dai Percy, va' da lei. Lo so che lo vuoi. Se il coach si avvicina alla sua cabina lo tengo lontano" lo rassicurò Piper con un sorriso malizioso e Percy quasi crollò dall'entusiasmo.
"Grazie Pipes, sei una vera amica!" esclamò e poi corse verso la stanza di Annabeth mentre cercava di aggiustarsi i capelli. Il suo cuore accelerò come accadeva quando stava per vederla, si fermò alla sua porta e bussò un po' nervoso.
Non aspetto a lungo che la porta si aprisse rivelando Annabeth. La ragazza era bellissima, con i capelli sciolti un po' in disordine, stranamente non aveva la solita maglietta del campo mezzosangue ma una bella camicetta con i suoi soliti pantaloncini.
Il suo cuore balzò in gola vedendola e arrossì leggermente. Annabeth sorrise vedendo il suo ragazzo e si rilasso visibilmente.
"Hey Testa d'Alghe. Che ci fa qui?" domandò contenta mentre gli faceva strada per la stanza. Percy notò che era arredata in modo semplice con un letto matrimoniale, la scrivania, degli armadi e la porta che conduceva al bagno.
"Avevo voglia di passare del tempo con te" rispose lui dolcemente mettendosi di fronte a lei. Il viso di Annabeth si ammorbidì in un sorriso che rivela una dolcezza che raramente mostrava
"Mi sei mancato tanto, Testa d'Alghe" sussurrò lei alzando una mano e sfiorandogli il viso. Sotto il suo tocco Percy rabbrividì e le farfalle nello stomaco aumentarono diventando sempre più incontrollabili.
I due ragazzi si avvicinarono a un angolo un po' nascosto e Percy si appoggiò al muro mentre guardava la sua meravigliosa ragazza, lei gli sorrideva in maniera sarcastica ma i suoi occhi brillavano di gioia.
"Sai, ho parlato con Piper. Mi ha detto che sprizziamo amore da tutti i pori" scherzò lui anche se non poté evitare il rossore formarsi sulle sue guance. Annabeth sorrise e alzò gli occhi al cielo avvicinandosi a lui
"Nel mio caso potrebbe avere ragione.." esitò e la sua voce si fece più fragile "Mi sei mancato così tanto, Percy" gli sussurrò. Il ragazzo si sentì stringere il cuore nel sentire quelle parole intrise di amore e si avvicinò di più prendendole il viso tra le mani.
"Non avrei mai voluto allontanarmi da te. Mai" esclamò con decisione e poi la baciò.
Le sue labbra erano dolci e un sapore di limone gli inondava i sensi, Annabeth ricambiò immediatamente allacciando le braccia intorno al collo di Percy e giocando con i suoi capelli.
Non appena le loro labbra si incontrarono, Percy capì che questo bacio era diverso. C'era una sorta di desiderio di recuperare il tempo perduto, tra di loro c'erano scintille di elettricità mentre il bacio si faceva intenso.
Senza rendersi conto Percy schiuse le labbra e così fece anche Annabeth, dando un carattere completamente nuovo a quel bacio. Il ragazzo la baciò con passione mentre le sue mani le stringeva la vita, la figlia di Atena ricambiava con altrettanto ardore. Percy non si era mai sentito così felice.
Sbatté delicatamente Annabeth contro il muro bloccandola tra le sue braccia, lei inizialmente fu un po' sorpresa ma continuò a baciarlo con maggiore intensità per poi fare un gesto inaspettato: alzò entrambe le gambe con una forte spinta e le allacciò intorno al busto di Percy.
Lui rimase un attimo scioccato ma si affrettò a stringerla più forte a sé. Percy iniziò a diminuire l'intensità del bacio per spostarsi verso l'angolo esterno del suo viso per poi posare dolci baci anche sul collo.
Annabeth gemeva senza fare troppo rumore e le sue mani gli sfiorarono il viso con dolcezza, aveva gli occhi chiusi e la testa buttata indietro, Percy la trovava più bella che mai.
Senza pensare si ritrovò a giocherellare con l'orlo della sua camicia, ritornò a baciarla sulle labbra ma poteva sentire Annabeth irrigidirsi leggermente.
Percy capì immediatamente e si avvicinò al suo orecchio "Va tutto bene?" domandò un po' preoccupato. Poteva sentire il cuore di Annabeth battere all'impazzata, lei calamitò i suoi occhi grigi tempestosi nei suoi e a vide senza barriere, cosa che accadeva pochissime volte.
"Sì, è solo strano" sussurrò ma Percy poteva capire che non si sentiva a suo agio "Ragazza Saggia, non ho intenzione di fare niente, solo la maglietta, se vuoi" la rassicurò lui e lei si rilassò visibilmente
"Ok" Percy fece un ghigno scherzoso "Ho sempre saputo che non vedevi l'ora di vedermi senza maglietta" la prese in giro e lei alzò gli occhi al cielo e improvvisamente lo baciò forte "Sei una tale Testa d'Alghe!" borbottò lei e Percy sorrise.
Sentì la ragazza armeggiare con la sua maglietta mentre la faceva salire verso l'alto, Percy interruppe il bacio per sfilarsela del tutto e lanciarla nella stanza.
Colse Annabethe fissandogli gli addominali e le fece un sorrisetto da piantagrane "Oh, ti piace quello che vedi?" scherzò lui e lei gli diede un colpetto sulla parte posteriore della sua schiena dove un tempo c'era il suo tallone d'Achille, lui sussultò visibilmente e rivide l'immagine di Annabeth che lo tirava su con la corda
"Qualcuno non fa più lo sbruffone" lo canzonò la sua ragazza saggia e lui la interruppe baciandola con passione. Lei gli passò le mani sugli addominali sfiorandoli con i suoi tocchi delicati che gli mettevano i brividi.
Percy armeggiò nuovamente con la camicia e iniziò a sganciare l'ultimo bottone a partire dal basso, aveva sinceramente paura di ferire Annabeth e le sue mani tremavano.
Il bacio perse d'intensità e si chinò al suo orecchio "Stai bene?" domandò preoccupato e lei per tutta risposta lo baciò "Tranquillo Testa d'Alghe" lo rassicurò di nuovo sfiorandogli il viso.
Lui annuì e tornò a baciarla slacciando più velocemente i bottoni, quando si trovò in prossimità del suo seno si sentì un po' nervoso. A dirla tutta non aveva mai toccato Annabeth in certe zone né l'aveva mai vista in reggiseno. Lei doveva aver percepito la sua ansia perché annullò il baciò per slacciare gli ultimi due bottoni e gettare via la camicia.
Percy la osservò un po' imbarazzato sebbene fosse ammirato dalla sua bellezza, stava benissimo senza maglietta rivelando le sue curve perfette e la forma del suo seno, non troppo abbondante ma neanche troppo contenuto.
Il reggiseno era in semplice cotone bianco e non rivela troppo sebbene quella vista bastasse per fargli girare la testa. Dei! Annabeth era meravigliosa!
"Stai sbavando" sottolineò lei con una punta di divertimento e Percy arrossì violentemente deglutendo.
"Sei wow, bellissima e incredibile!" affermò ammirato e lei ridacchiò gettandogli le braccia intorno al collo.
"Se un'idiota, Testa d'Alghe" sussurrò lei. Percy iniziò a baciarla nuovamente mentre la stringeva più vicino per non lasciare che sentisse freddo.
Annabeth sembrava tranquilla e rilassata e per Percy era la cosa più importante.
Continuarono a baciarsi con passione e sentiva un po' di pressione ai capelli esercita da Annabeth, lui le sfiorava il corpo con tocchi delicati e gentili.
"OH MIEI DEI!!!! I MIEI POVERI OCCHI! SALVATEMI! QUESTE IMMAGINI MI STANNO ROVINANDO L'INFANZIA!"
Annabeth saltò da Percy che si staccò immediatamente, si girò verso la porta e vide tre persone: Una Hazel che sembrava pronta a svenire e continuava a sventolarsi la mano davanti al viso, un Frank rosso come un peperone che balbettava qualche parola insensata e infine un Leo che faceva il melodrammatico coprendosi gli occhi, cosa che non serviva a niente dato che stava sbirciando.
Fece un fischio "Però Annabeth, che bel decolté!" Annabeth arrossì e si nascose tra le braccia di Percy che l'avvolse in modo protettivo, i suoi occhi erano pericolosamente tempestosi e mandavano scintille
"Valdez!" gridò Percy minacciandolo e questi impallidì.
"Ragazzi prendetevi una stanza!" sbottò Leo.
"Eravamo in una stanza! Potevate bussare!" sbraitò Annabeth mentre guardava dalla spalla di Percy.
"Ehm.. noi veramente.. stavamo per avvisarvi.. cioè.. c'era una riunione.." balbettò Frank rosso come un peperone e Percy fu leggermente scioccato, per l'amor degli dei, aveva sedici anni! Era comprensibile Hazel.
"Ragazzi, potete lasciarci soli!?" chiese Percy con voce leggermente infastidita e gli altri sgusciarono via chiudendo la porta.
"Niente affari divertenti!" urlò Leo fuori dalla porta.
Annabeth sfilò via dalle braccia di Percy e si sedette sul suo letto con la testa fra le mani, il ragazzo si sentì in colpa per aver rovinato quel momento speciale, si sedette accanto a lei e le mise una mano sulla spalla.
"Mi dispiace" sussurrò tristemente e sentì Annabeth sospirare
"E che vorrei semplicemente stare con te senza che nessuno ci interrompa, prima a Nuova Roma quando ci siamo visti, poi con l'incidente nelle stalle e ora questo!" sbottò infastidita Annabeth e poggiò la testa sulla sua spalla.
"Giuro che la prossima volta ci chiudiamo a chiave" propose Percy prendendole la mano.
"Dei! È stato così imbarazzante! Poi con Leo e i suoi commenti!" ammise Annabeth e lui poteva sentire il forte disagio che trapelava dalla sua voce, anche a lui non aveva fatto piacere.
"Mi dispiace sul serio Annabeth, non avrei dovuto!"
Annabeth scosse la testa e lo guardò negli occhi "No! E' stato bello, Testa d'Alghe" sussurrò baciandolo dolcemente.
Si alzarono e si infilarono i vestiti per poi darsi una sistemata, poi uscirono mano nella mano dalla cabina e Percy non si era mai sentito così vicino alla sua Ragazza Saggia
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