Ambientato durante "La maledizione del Titano"

Il peso del cielo mi stava lentamente schiacciando torturandomi ogni minuto di più. I miei vestiti erano macchiati di sangue e a brandelli e tutto il mio corpo era tagliato. Non avevo mai sofferto così tanto.

Ero però contenta di aver preso il posto della figlia di Atena, Annabeth Chase, era solo una semidea di quattordici anni e non meritava di soffrire in quel modo così brutale. Aveva una vita da vivere e speravo fosse al fianco delle mie Cacciatrici, ne aveva lo spirito. Era coraggiosa, intraprendente e intelligente e con un piccolo odio per i ragazzi anche se non mi spiegavano il perché frequentasse individui come il satiro o il figlio di Poseidone, Perseus Jackson. Perseus Jackson. Lui era un bella incognita, sembrava leggermente migliore di tutti gli altri ragazzi e ammiravo la tenecia nel voler salvare Annabeth... mi domandavo però se ci fosse stato qualcos'altro. Era così sconvolto quando gli avevo ordinato di partire senza la figlia di Atena.

Sapevo che c'era un potenziale e non avevo intenzione di lasciare una persona determinata e forte come Annnabeth nelle mani di un maschio.

In quel momento il corso dei miei pensieri fu interrotto dall'arrivo di Atlante seguito da Luke che trascinava la figlia di Atena ancora malconcia e imbavagliata. Sentii la rabbia sopraffarmi e il sangue mi ribollì: come osavano trattare così una povera fanciulla!!

Ancora non mi spiegavo come Annabeth fosse sopravvissuta al peso del cielo, quando l'avevo soccorsa avevo visto nei suoi occhi una grande determinazione e... una scintilla. Aveva gli occhi luminosi come se si stesse affidando a un ricordo particolare per sopravvivere.

Ero certa che quella particolare persona era vicina al cuore della figlia di Atena ma non mi spiegavo chi fosse... possibile che fosse lui?

I miei pensieri furono interrotti da una mano che mi teneva il mento e focalizzai il mio sguardo sugli occhi antichi di Atlante e mi agitai cercando di mordegli la mano e allontanarlo da me

"Come siamo feroci!" constatò con voce odiosa e gli lanciai il mio bagliore più terrificante.

Rise e mi guardò nuovamente "Stanno arrivando. I semidei, la cacciatrice e il satiro" mi avvisò e mi sentii impallidire pensando a chi potesse essere. La mia mente volò immediamente su Zoe ed ero certa che avrebbe fatto qualsiasi per farla stare bene, era come se fosse una sorella.

In quel momento arrivarono. Avanzò per prima Talia Grace, la figlia di Zeus, seguita da il satiro e Zoe, la sua luogotenente e infine arrivò Perseus Jackson, il figlio di Poseidone.

Erano tutti conciati male come se avessero affrontato grandi pericoli per arrivare lì e non ne dubitavo.

I miei occhi si calamitarono su Zoe, che affrontava fieramente suo padre, ancora rimasi sorpresa dalle somiglianze tra i due, il mio sguardo passò alla figlia di Zeus che guardava dolorosamente Luke Castellan, figlio di Hermes. Avevo intuito fin da quando ci eravamo imbattute nel due che c'era qualcosa tra loro e Zoe non aveva mancato di sottolineare la brutalità del sesso maschile.

Sorvolai velocemente il satiro e i miei occhi si soffermarono sull'unico ragazzo presente, il figlio di Poseidone aveva una forte aura di potere, maggiore rispetto a quella di Talia ma era ancora immaturo.

I suoi occhi si calamitarono immediatamente su Annabeth e il suo viso espresse sollievo ma anche grande preoccupazione e... Artemide sospirò, aveva ragione. Perseus Jackson amava Annabeth Chase con tutto se stesso ma non se ne rendeva neanche conto. I due semidei incrociarono lo sguardo e una scarica elettrica si avvertì dal loro incontro, vedevo Annabeth ordinargli di andare via mentre i suoi occhi comunicavano forti emozioni. Lei lo amava. La realizzazione mi colpì come un tornado. Lei voleva unirsi a loro solo per dimenticare Perseus non rendendosi conto dei sentimenti ricambiati.

Sospirò. Non aveva intenzione di prenderla tra le sue file, sapeva che non era giusto. Il loro destino era intrecciato già da tempo. Sperava solo che Perseus Jackson l'avrebbe trattata come la regina che era.

In seguito quando Perseus Jackson mi chiese di cedergli il peso del cielo, provai a dirgli che l'avrebbe ucciso ma continuava a insistere sul fatto che anche Annabeth c'è l'aveva fatta. Risposi lui che era perché aveva lo spirito di una vera cacciatrice ma sapevo che c'era un altro motivo: il ricordo del ragazzo che amava profondamente l'aveva tenuta in vita.

Ho guardato negli occhi il figlio di Poseidone e ho visto l'amore che provava per Annabeth. Per quanto cercasse di mascherarlo, lui non voleva salvarmi, voleva solo che Annabeth fosse al sicuro e questo significava tenere il peso del cielo. Lui l'amava e sarebbe riuscito a tenere il cielo. Aveva la sua più grande forza.