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La mia migliore amica#1

POV PERCY.

Per un semidio ADHD non è molto semplice prestare attenzione alla lezione, specialmente se si tratta della materia insegnata nella lingua più incomprensibile del mondo: matematica.

Dei!! Perché esiste quella materia???

Mi girai e guardai fuori dalla finestra e sospirai vedendo gli alberi spogli. Era inverno e non avrei potuto andare al Campo Mezzosangue. Mi mancavano tutti i miei amici anche se ero consapevole dell'avvicinarsi della guerra con Crono.

La mia mente vagò per i ricordi del campo fino a soffermarsi all'immagine di una ragazza con occhi grigi tempestosi e riccioli biondi che cadevano sulle sue spalle. Sospirai. Annabeth, la mia migliore amica.

Non so cosa mi prendesse ma non smettevo di pensare a lei, era sempre nei miei pensieri. Ricordavo il modo in cui rideva, portando indietro la testa e scompigliandosi i capelli o il modo in cui assumeva quel bel luccichio negli occhi quando parlava di architettura.

Spalancai gli occhi allarmato dai miei pensieri, perché stavo pensando a lei? Al modo in cui fosse sempre perfetta anche con un qualsiasi abbigliamento o il modo in cui combatteva con quell'espressione risoluta...

Dovevo smetterla! Annabeth era solo la mia migliore amica! Nel momento stesso in cui lo pensai rivivetti l'attimo magicoc di quel bacio sul Monte Sant'Helena e a come le sue morbide labbra si fossero poggiate sulle mie mandandomi completamente in tilt con il cuore che mi batteva fortissimo.

Arrossii al pensiero perché mi ero sentito così bene! Mi sembrava normale, giusto assolutamente non sbagliato... ma perché mi sentivo così? Perché lei mi aveva baciato? Le piacevo? No, mi dissi, era letteralmente impossibile infatti mi aveva confessato di amare Luke..

Avrei voluto stare con lei in quel momento, anche se avevo i miei amici mortali, Margaret, Thomas e James che questo pomeriggio sarebbero venuti per un pigiama party da me.

SLUP

"Ma che ca..??" chiesi mettendomi una mano sulla guancia, mi girai e vidi Rachel con espressione severa ma divertita "Mi hai appena schiaffeggiato? Ma che problemi hai?" chiesi stupito

"Signor Jackson! Non si rendeva conto che stava fissando il giardino per ben 30 minuti!! Deve prestare attenzione alla lezione! Non deve fantasticare su chissà cosa con espressione inebetita e sorriso stuccato!"

Le mie gote divennero porpora e iniziai a sudare freddo... possibile che avessi un sorrisino pensando ad Annabeth??

"E' innamorato, prof" intervenne James urlandolo a tutta la classe con un sorriso diabolico. Se possibile divenni ancora più rosso e iniziai a balbettare "Cosa... no!" esclamai e tutti, incluso il professore, scoppiarono a ridere "Ehhh prof, Jackson ha la ragazza!!" continuò Thomas "Non è la mia ragazza!" sbottai e tutti ridacchiarono ancora di più "Quindi stavi pensando a una ragazza!!" dedusse Margaret e io mi maledissi mentalmente e ringraziai il cielo che nessuno conoscesse Annabeth.

Dopo poco tempo la classe ritornò alla lezione lasciandomi in pace fino a quando una gomitata non mi riscosse "Ahi, Rachel!" esclamai e lei alzò gli occhi al cielo.

"Stavi pensando a lei?" Ecco. Ora. Ricordate quando ho ringraziato il cielo che nessuno conoscesse

Annabeth? Bene. Pessimo errore! Rachel era venuta in missione con noi nel Labirinto.

Stavo per rispondere quando suonò la campanella e saltai fuori dalla classe dilenguandomi verso il mio armadietto per l'intervallo. Inutile. Fui raggiunto da Rachel seguita da Margaret, Thomas e James.

"Allora, Percy... a chi stavi pensando?" chiese Margaret con un sorrisino subdolo mentre James le metteva una mano sulla spalla. Sono fidanzati... a volte li invidio perché vorrei avere qualcuno che mi apprezzi e ami.

"Non stavo pensando a nessuno" risposi velocemente cercando di contenere il rossore, tutti si scambiarono un'occhiata complice fino a quando non intervenne Rachel. Deglutii.

"Certo, certo... so che stavi pensando a lei" gli altri la guardarono con interesse e io le lanciai un'occhiata supplicante ma lei, con un ghigno malefico, si voltò verso di loro "Si chiama Annabeth, è la migliore amica di Percy e abita in California. Fortunatamente si vedono da quando avevano dodici anni in questo campo estivo a Long Island per tre mesi!" enunciò Rachel e in quel momento volevo solo scavarmi una fossa e cadere nel Tartaro. Sentii le guance bruciarmi e la gola era improvvisamente secca come succedeva quando qualcuno la nominava. Margaret mi studiò con curiosità e gli altri due ragazzi oscillavano le sopracciglie in modo tremendamente irritante. "Ah... Percy è innamorato della sua migliore amica!" scherzarono e io mi trovai a un tratto interessato alla punta delle mie scarpe.

"Lei non mi piace" esclamai esasperato e mentre lo dicevo rivivevo la sensazione delle sue labbra sulle mie. Uffa ma perché quel bacio deve sempre farmi ricredere! Rachel ridacchiò e si rivolse agli altri

"Sono carini insieme. Annabeth è molto intelligente e continua a sgridare Percy quando fa lo scemo, ovvero sempre. Il nostro amico, qui, è molto dolce con lei e la fa sempre ridere con le battute che solo lui trova divertenti" Ok. Ora il mio viso era totalmente in fiamme, stavo per aprire bocca e protestare quando Margaret prese parola. "Fantastico" mi dissi, lei era praticamente una fan girl ai livelli di Afrodite.

"Annabeth ricambia?" chiese e io deglutii. Annabeth ricambiava? Questa era la domanda che mi passava per la testa e mi assillava continuamente. Ovviamente no, mi rispondevo. Mi trattava freddamente e non eravamo più così uniti dopo che la questione di Luke eppure il solo guardarla o pensarla mi faceva battere il cuore all'impazzata. Poi mi aveva confessato che aveva amato Luke e molto probabilmente lo faceva ancora. Lei era l'unica che ancora lo difendeva e speravo sarebbe stata la sua ancora di salvezza per abbandonare Crono, lo pensavo fino a quando non decise di ospitarlo. Quando tutto andò storto.

Mi riscossi dai miei pensieri per prestare attenzione. "Penso di sì. Quando ho conosciuto Percy loro due dovevano andare a una appuntamento ma purtroppo ho rovinato tutto. Poi, ancora, quando ero con loro Annabeth era così gelosa e praticamente mi odiava perché pensava che piacessi a Percy" spiegò e io mi accigliai "Non era un appuntamento, stavamo semplicemente andando al cinema come amici. Lei non è affatto gelosa, di cosa poi? Penso che tu non le piaccia tanto. Chirone mi aveva detto che era un po' possessiva con i suoi amici e ci teneva molto" sbottai improvvisamente con tono duro non sopportando più di essere illuso. Vidi le loro facce sorprese e rapidamente abbassai il capo scusandomi

James si avvicinò a me e mi diede una pacca sulla spalla sorridendomi comprensivamente "Tranquillo amico. Non ci pensare, oggi siamo a casa tua!" esclamò contento e gli altri annuirono mentre Rachel sorrise tristemente, sfortunatamente lei non ci sarebbe stata.

Le lezioni passarono velocemente e io cercai di scacciare dalla mia mente il pensiero della mia migliore amica. Cavoli! Come mi mancava, avrei voluto stare con lei, chiacchierare, scherzare liberamente... sentii uno sfarfallio nella pancia e le mie mani tremavano. Mi imposi di calmarmi e smettere di pensare ad Annabeth altrimenti avrei certamente inondato la scuola.

Per mia fortuna la campanella suonò e io, Margaret, James e Thomas ci avviammo verso la mia casa, tra risate e scherzi e qualche bacio tra i due fidanzatini che non mancarono di conati di vomito da me e Thomas. Sotto sotto li guardavo un po' geloso, avrei avuto avere quella complicità con Annabeth, camminare mano nella mano e magari anche baciarci. Mi scrollai di dosso quei pensieri e riportai la mia attenzione sui miei amici. Mi dispiaceva così tanto non poter rivelare loro la mia identità mai sarei stato preso per pazzo, fortunatamente con Rachel non potevo mentire. Mi trovavo bene con lei era come se fosse la mia migliore amica quando Annabeth non c'era, era incredibilmente trasparente, emotiva e artistica, come uno spirito libero. Forse proprio questo aspetto faceva invidia ad Annabeth, era sempre rigida e si lasciava andare solo con i suoi amici, indossava una perenne maschera.

Sospirai perché avrei tanto voluto sapere cosa diavolo le passasse per la mente, avrei voluto farla sentire libera quando era con me. Per il resto del tragitto mi persi nei miei pensieri fino a quando arrivammo a casa, fortunatamente mia madre non c'era, passava la notte nella casa di Paul, altrimenti avrebbe raccontato aneddoti imbarazzanti sulla mia infanzia e su come fossi carino e puccioso.

Aprii la porta e mi connessi con il mondo esterno "Hey amico, cosa c'è che non va in te? Sei stato silenzioso per tutto il tempo"mi disse Thomas con ghigno malefico e io sfoderai il mio sorriso storto "Ahhh... sapessi. Ho preferito lasciarti come terzo incomodo tra i piccioncini" esclamai dandogli una gomitata e lui, con molta superiorità e maturità, mi fece la linguaccia. Alzai gli occhi al cielo e feci strada per il mio appartamento "Potete posare le giacche sull'appendiabiti dietro la porta" esclamai e mi diressi verso il divano. I miei occhi si spalancarono e la mia mascella cadde fino al palazzo di Ade. Seduta sul divano c'era una figura di una ragazza di spalle con riccioli biondi che cadevano sulle spalle, era a gambe incrociate e stava revisionando dei progetti su quello che immaginavo fosse il portatile di Dedalo. La mia giacca cadde a terra in un tonfo che la fece allarmare e si girò verso di me. "Ragazza Saggia!" gridai entusiasta e i suoi occhi luccicavano di gioia "Testa d'Alghe!" balzò via dal divano per correre verso di me, io feci lo stesso e ci incontrammo nel mezzo. La strinsi a me e per poco non caddi, avvolse le sue braccia intorno al mio collo poggiando la testa sulla mia spalla. Un'ondata di aroma al limone mi inondò i sensi e il mio cervello inziava a surriscaldarsi e a dare segni di malfunzionamento, più del solito sia chiaro.

Ero la persona più felice del mondo in quel momento. "Mi sei mancata moltissimo Ragazza Saggia" sussurrai al suo orecchio. In quel momento realizzai che cosa avessi detto e mi sentii arrossire violentemente. Lei sorrise e mi diede un bacio sulla guancia "Anche tu mi sei mancato tanto, Testa d'Alghe" dovetti mordermi il labbro per non scoppiare in un sorriso raggiante, mi sentii formicolare nel punto in cui mi aveva baciato e momentaneamente non riuscii a ricordare come mi chiamassi.

"Ehm ehm" suoni di tosse mi riportarono alla realtà ed entrambi ci staccammo imbarazzati, mi grattai il collo sperando di non essere rosso tanto quanto me lo sentivo. Il mio sguardo si punto sui miei amici che ci fissavano tutti con ampi sorrisi e Thomas oscillava maliziosamente le sopracciglia.

Annabeth si schiarì goffamente la voce "Ehm io sono..." "Annabeth!!" esclamarono all'unisono Margaret, James e Thomas. Annabeth si accigliò e mi lanciò un'occhiata interrogativa "Oh... Percy ci ha parlato così tanto della sua migliore amica..." esclamò raggiante James beccandosi una gomitata dalla sua ragazza. Per la seconda volta Annabeth mi guardò accigliata e io sorrisi timidamente sperando di non essere appena diventato un peperone "Perfetto... passo da terzo incomodo e quinta ruota..." disse a voce MOLTO alta Thomas e io e Annabeth arrossimmo violentemente. "Ragazza Saggia, cosa ci fai qui?" chiesi io curioso e anche per sviare un argomento a grande rischio imbarazzo, lei mi sorrise "Tua madre voleva farti una sorpresa e aveva pensato di ospitarmi a casa vostra per tre giorni" penso che i miei occhi siano appena diventati dei fari da quanto ero contento l'abbracciai di nuovo ma mi allontanai rapidamente "E'-E' incredibile!" esclamai poi mi voltai verso i miei amici e feci cenno loro di presentarsi "Io sono Margaret, il mio ragazzo James e lo stupido del gruppo, Thomas" Annabeth li salutò educatamente e si rivolse a me "Cavoli, Testa d'Alghe, pensavo saresti stato tu il più stupido!" "Accidenti grazie" esclamai dandole una gomitata e lei alzò gli occhi al cielo

"Oh non preoccuparti Annabeth, lui ha il premio come il ragazzo più IGNARO del pianeta!" spiegò e sottolineò la parola ignaro mentre tutti oscillavano le sopracciglia, mi chiesi perché. Annabeth mi guardò di traverso "Cavoli se è vero! E' talmente ignaro che è quasi imbarazzante essere sua amica! A questa età i maschi sono così immaturi ma lui sembra batterli tutti" Annabeth sembrava mortalmente seria mentre parlava, principalmente rivolta verso Margaret.

Mi accigliai e lei mi lanciò un'occhiata penetrante "Oh, non fare il suscettibile! Lo sai benissimo quanto sia vero!" mi sentii arrossire e il mio cervello cercò di elaborare le informazioni... forse avrebbe potuto essere vero quello che aveva detto.

"Quindi penso che Annabeth si possa unire a noi nel Pigiama Party" propose James e io dovetti morsicarmi il labbro per impedire di sorridere follemente mentre Margaret mi lanciava occhiate penetranti

"Ottimo! Annabeth, hai già mangiato?" chiesi e lei annuì "Sì, ho mangiato in aereo. Quindi cosa facciamo?"

In quel momento un ghigno maligno comparve sulla bocca di Thomas e mi preparai al peggio "Obbligo o verità, penso sia perfetto" gli altri annuirono entusiasti meno io e Annabeth che eravamo un po' preoccupati avendo a che fare con gli Stoll e loro continui obblighi per farci baciare... fortunatamente avevano troppo paura di Annabeth per osare, qui invece lei non poteva uccidere nessuno con quel suo pugnale.

"Molto bene" iniziai io sfregandomi le mani per evitare di essere scelto "Thomas, obbligo o verità?" chiesi maliziosamente e come mi aspettavo lui rispose coraggiosamente obbligo "Ti obbligo a mangiare un peperoncino" gli dissi e lui fece una smorfia "Sei il peggiore, Perce".

Dopo poco tempo tornai con il peperoncino e se lo mise in bocca, immediatamente il suo viso divenne rosso fiammante e si alzò in piedi con le mani alla gola.

"Brucia, brucia! Acqua!" esclamò correndo verso la cucina mentre noi rotolavamo a terra dalle risate. Dopo molti bicchieri d'acqua il mio amico si riprese e tornò da noi senza però nascondere il luccichio malvagio e birichino negli occhi che mi ricordava gli Stoll

"Bene. Annabeth, obbligo o verità?" chiese e Annabeth impallidì, iniziò a pensare e potevo vedere gli ingranaggi del suo cervello in movimento "V-verità..." esitò e Thomas la guardò maliziosamente "Chi è la tua cotta?" Annabeth spalancò gli occhi in preda al panico e sussultò come se avesse visto un ragno.

"NO!" urlò terrorizzata e io iniziai a preoccuparmi, non l'avevo mai vista così se non all'acqua park con i ragni metallici. Gli altri la fissarono increduli e Thomas abbassò lo sguardo un po' colpevole "Va bene. Ti fo un obbligo" replicò e Annabeth annuì prontamente "Devi sederti in grembo a Percy per tutta il pigiama party" 

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