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Ho paura, Annabeth

POV ANNABETH

Guardai fuori dalla mia cabina e ammirai la notte calma e tranquilla con la Luna illuminava l'ambiente circostante con i suoi caldi raggi argentei. Era tutto sereno ma la mia mente non ne voleva sapere di addormentarsi anche se ormai dovevano essere le dieci e mezzo di sera. Perciò decisi di andarmi a fare una doccia per rilassarmi, distendere i muscoli e schiarirmi le idee. Sgattaiolai via con il berretto degli Yankees il più silenziosamente possibile anche se non avevo nulla da nascondere.

Arrivai alle docce e mi sfilai i vestiti lasciandoli fuori dalla porta, immediatamente l'acqua calda mi rilasso completamente lavandomi via lo stress, purtroppo dovetti tenere i capelli raccolti per evitare di utilizzare il phon di sera quando tutti probabilmente dormivano.

Mi persi nei miei pensieri che presto si indirizzarono verso un ragazzo dai capelli spettinati e gli occhi verde mare, sorrisi raggiante e il cuore martellava nel mio petto facendo nascere un rossore sulle miei gote.

Il mio ragazzo. Mi sentivo così felice di poterlo definire così, avevo avuto una cotta per lui fin dai dodici anni ma mi ero innamorata seriamente l'anno scorso e l'avevo anche baciato.

Stavamo insieme dal suo compleanno quando aveva cercato di dichiararsi ma io lo avevo baciato, i campeggiatori, vedendoci, ci gettarono nel laghetto delle canoe. Fortunatamente Percy creò una bolla d'aria e poi mi baciò. Ricordandolo le farfalle nel mio stomaco danzavano senza sosta. Stavamo insieme da solo nove giorni ma erano i nove giorni più belli della mia vita. Mi sentivo così bene con lui, ogni mattina mi dava il bacio del buongiorno complimentandosi per quanto fossi bella, parola che mi faceva sempre arrossire. Mentirei se non dicessi che ci baciavamo spesso, specialmente ogni volta che diceva qualcosa di stupido, in breve tempo non eravamo più Percy e Annabeth ma semplicemente Percabeth, come ci chiamavano i campeggiatori, perfino i miei fratelli.

Nonostante tutto Percy era così timido come se temesse che la nostra relazione potesse crollare, arrossiva frequentemente, come me però, e raramente mi toccava se non per giocare per i miei riccioli o quando ci baciavamo. Sorrisi ancora di più.

Capivo che era abbastanza strano visto che fino a nove giorni fa eravamo stati migliori amici e io avevo dei seri problemi di gelosia che, devo ammettere, erano esagerati.

Sospirai e mi costrinsi a uscire, presi il mio asciugamano e  aprii la porta per prendere i vestiti ma non vidi niente. Strabuzzai gli occhi e setacciai ogni centimetro dei bagni ma senza risultati, in quel momento avrei tanto voluto indossare il mio berretto degli Yankees ma era sparito con i vestiti.

Probabilmente era stato uno scherzo degli Stoll, oh... se l'avrebbero pagata!

Uscii di soppiatto dal bagno strigendomi l'asciugamano che scendeva appena a metà coscia, raggiunsi la mia cabina e feci per aprire la porta.

Sfortunatamente non si aprì e iniziai a tirare con tutte le mie forze... doveva essere chiusa a chiave. Strinsi i denti e sentii una folata di vento farmi venire i brividi sulle mie spalle nude. Nella mia mente stavo imprecando come un marinaio contro i terribili figli di Ermes. Mi appoggiai alla porta conscia del fatto che non potevo svegliare l'intera cabina per me... mi avrebbero letteralmente maledetto anche se ero un salvatore dell'Olimpo.

L'aria si faceva più fredda e iniziai a tremare terribilmente. Avevo bisogno di vestiti e di un posto dove stare, mio malgrado i miei piedi si mossero verso la cabina numero 3. Cercai di scacciare l'imbarazzo di farmi vedere da Percy con solo un asciugamano e che stavo andando lì a passare la notte.

Bussai tremante alla sua porta stringendomi bene l'asciugamano per evitare spiacevoli inconvegnienti. Quando la porta si aprì vidi un Percy assonnato che indossava solo i boxer rivelando il fisico scolpito, arrossii e mi costrinsi a fissare altrove

"Annabeth?" farfugliò Percy aprendo bene gli occhi e non appena mi vide arrossì così violentemente che avrebbe rischiato di diventare un peperone

"Scusami Percy ma qualcuno mi ha fatto uno scherzo.. stavo facendo la doccia quando mi hanno rubato i vestiti e la mia cabina è stata chiusa a chiave..." spiegai lasciando in sospeso la frase e lui annuì comprensivo per poi farmi cenno di entrare "Non c'è problema Ragazza Saggia, puoi passare qui la notte, ti darò una maglietta che perfino a me sta grande perciò a te dovrebbe fare da vestito" mormorò lui grattandosi nervosamente il collo e io sorrisi "Grazie Testa d'Alghe, scommetto cinquanta dracme che sono stati gli Stoll. Fortunatamente non hanno provato niente con le tarantole" esclamai rabbrividendo e con una mossa fulminea il mio ragazzo mi avvolse tra le sue braccia e poggiai la testa sul suo petto.

"Ehi, tranquilla. Ci vendicheremo" mi sussurrò con un leggero rossore in viso e ridacchiai staccandomi da lui. "Oh e come se ci vendicheremo... ora, Percy... avrei bisogno du una maglietta" scherzai io e lui arrossì nuovamente "Oh sicuro!" .

Iniziò a frugare trai cassetti alla ricerca della maglietta tanto agognata, nel mentre mi guardai intorno a notai come fosse disordinata la sua cabina con cumuli di vestiti sui letti vuoti.

Alla fine mi diede una semplice maglietta blu oltremare, poi si girò e si mise le mani davanti agli occhi. Ridacchiai leggermente perché un qualsiasi ragazzo avrebbe sbirciato ma sapevo che lui non l'avrebbe mai fatto "Ehi, cosa ridi? Sono un bravo ragazzo!" esclamò lui scherzando e io alzai gli occhi al cielo "Sì lo sei"

Mi sfilai l'asciugamano e mi infilai la maglietta che arrivava a metà coscia, sfortunatamente sotto non avevo niente... neanche il reggiseno ed ero leggermente imbarazzata. Sospirai e cercai di calmare il mio cuore che batteva all'impazzata e incrociai le braccia davanti al petto

"Puoi guardare, ho finito" si girò e mi scrutò per un attimo poi sorrise timidamente "Sei carina con i miei vestiti" sussurrò e io ridacchiai dandogli nuovamente un'occhiata. In quel momento parve accorgersi di non avere altro che un paio di boxer e arrossì violentemente "Oh dei! Annabeth, mi dispiace. Avevo caldo" balbettò lui e io mi precipitai da lui abbracciandolo improvvisamente, lo sentii rilassarsi immediatamente e iniziò a giocare con i miei riccioli "Non preoccuparti, Testa d'Alghe. Dopo tutto quello che abbiamo passato" scherzai io e lui ridacchiò "Hai ragione Ragazza Saggia"

Mi staccai da lui lasciando le braccia lungo i fianchi e mi guardai intorno "OK... dove dormo? Pare che qui sia appena scoppiata la terza guerra mondiale" lo rimproverai e lui si guardò intorno imbarazzato

"Ragazza Saggia, dammi una tregua non c'è Tyson ad occuparsi di me" si scusò lui e non potei fare a meno di sorridere "Questa l'hai già usata" Percy fece spallucce ma i suoi occhi brillavano di divertimento

Ci fissammo un secondo e mi persi in quel turbinio di colori "Ragazza Saggia..." chiese Percy con voce tremante sedendosi sul suo letto "Si?"

Fece un respiro profondo e notai come il suo viso fosse completamente rosso "T-Tu p-potresti dormire nel m-mio letto..." mi guardò disarmato e con le mani che picchiettavano in preda dell'ADHD, si sdraiò sul letto "C-con me..." balbettò e io sorrisi "Penso che potrebbe andare bene" mormorai e mi avvicinai a letto stendendomi accanto a lui e lui si spostò per farmi spazio e mantenere una certa distanza.

Le luci erano spente e tra di noi si instaurò un silenzio in cui non bastava neanche un pugnale per tagliare la tensione sessuale nell'aria, mi girai sul fianco verso di lui. I nostri occhi si scontrarono e sentii il bisogno di stargli vicino, sentire il calore del suo corpo e sfiorare il suo viso.

"Stammi vicino" sussurrai con un filo di voce, le sue pupille si dilatarono e mi guardò timidamente poi si avvicinò a me prendendomi la mano. In quel momento c'erano pochi centimetri di distanza e guidai le nostre mani su una piccola parte della sua schiena in linea con l'ombelico. Sussultò leggermente ma mi guardò e sorrise felice "Sei la mia ancora che mi tiene attaccato al mondo" mormorò e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Mi avvicinai anche io e mi tirai sui gomiti sovrastandolo leggermente, le nostre labbra erano a pochissimi centimetri e sentii il suo fiato sul collo, i nostri occhi continuavano a essere connessi, verdemare contro grigio.

"Annabeth, ho paura di farti soffrire" mi sussurrò tremante e io sorrisi sfiorandogli il viso e lessi preoccupazione nei suoi occhi ma anche desiderio e un po' di lussuria "Tu non mi farai mai soffrire Testa d'Alghe." Feci una pausa e mi mordicchiai leggermente il labbro in preda a un po' di ansia "Solo... baciami" mormorai con voce un po' tremante. Percy si alzò leggermente e le nostre labbra si incontrarono in un bacio gentile e dolce, sentii le farfalle svolazzare nel mio stomaco, in preda alla furia, le mie mani gli sfiorarono il viso e lui mi avvolse le braccia intorno alla vita.

Il bacio diventò leggermente più intenso ed entrambi sembravamo in preda a un forte desiderio reciproco, mi piaceva sentire il suo tocco su di me e mi rilassava.

Le sue mani scesero leggermente lungo i fianchi sollevando leggermente l'orlo e toccando la mia pelle nuda, lui sembrò accorgersi solo in quel momento che non avevo le mutande e ritirò bruscamente la mano, interrompendo il bacio. Il suo viso era quello di un pomodoro e nei suoi occhi lessi tristezza, paura e timidezza

"Oh dei, scusami Annabeth.. io non sapevo... non immaginavo che tu... oh scusami tanto" lo osservai e sembrava sinceramente turbato per quello che avrei potuto fargli, come se temesse di rovinare tutto.

Amavo quella parte di lui mi premurosa e attenta a non ferirmi, mi abbassai e poggiai la testa sul suo petto sdraiandomi sopra di lui. Le mie dita percorsero leggermente gli addominali e lui mi avvolse un braccio intorno alle spalle "Non c'è niente di cui ti debba scusare, Testa d'Alghe. Sai..." mi interruppi e arrossi violentemente "Sei il mio ragazzo" sussurrai ancora imbarazzata e lui sorrise dolcemente

"Non ho idea di come ma... mi sento bene quando sono con te" dissi infine e lui sorrise ancora di più con gli occhi luminosi e prima che potesse dire qualsiasi cosa, sbattei le mie labbra sulle sue. Immediatamente ricambiò con altrettanta passione e le sue dita sfiorarono timidamente il mio corpo mentre le mie mani gli giocavano con i suoi capelli. Si sollevò leggermente mettendosi a sedere e mi ritrovai in grembo a lui con la maglietta che saliva fino a sotto i fianchi ma sinceramente non me ne importava.

Le sue dita percorrevano le mie curve velocemente come se avessero paura ma sentivo che mi voleva come io volevo lui, poggiai la mia mano sulla sua facendomi accarezzare dolcemente i fianchi. Lo sentii sorpreso ma continuò a baciarmi condussi la mia mano fino allo stomaco e sentii le sue dita risalire fino al mio petto.

Sembrò accorgersi solo in quel momento che non avevo il reggiseno e si scansò bruscamente guardandomi preoccupato, per paura che potesse essersi spinto oltre. Nei suoi occhi lessi nuovamente quella fiamma di lussuria ma aveva troppo paura di ferirmi. "Toccami Testa d'Alghe" gli sussurrai all'orecchio e lui riprese a baciarmi, la mia mano rimaneva sulla sua e la portai sul mio seno, le sue dita mi carezzavano dolcemente dandomi una sensazione di tranquillità.

Improvvisamente mi staccai dal bacio e sbadigliai, Percy ridacchiò e io arrossii "Penso che sia ora di dormire" esclamò un po'imbarazzato e io annuii tornando a sdraiarmi su di lui appoggiando la testa sul suo petto "Sei comoda?" chiese e io risi anche se ero rossa in viso "Certo, ho il mio cuscino e divano personali"

Lui appoggiò la mano sulla mia vita solleticandola leggermente "Lo sai che sei incredibile" chiese con un luccichio negli occhi e io sorrisi alzando gli occhi al cielo "Penso che questo ormai si era capito già durante la nostra prima impresa"

Lui annuì e mi diede un rapido bacio "Buonanotte Ragazza Saggia"

"Buonanotte Testa d'Alghe"

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