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Crollo

Mi sentivo bruciare leggermente gli occhi.
Erano giorni che lavoravo continuamente al portatile di Dedalo per progettare e ideare i diversi templi sull'Olimpo.
Non avevo assolutamente intenzione di deludere gli dei e sopratutto mia madre, perciò avevo iniziato a lavorarci fin dal vittoria su Crono. Ormai era passato un mese e mezzo e non avevo interrotto quasi mai il suo lavoro... O forse sì ma solo per vederlo.
Sentii le farfalle nello stomaco scatenarsi come a un concerto rock... Possibile che il suo solo pensiero potesse farmi perdere cosí facilmente la concentrazione?
Però sorrisi. Dei! Dopotutto era il mio ragazzo...
Ancora non riuscivo a credere che si fosse dichiarato e... Faceva ancora strano chiamarlo come "mio ragazzo".
I giorni passati con lui erano bellissimi. Era incredibile quanto fosse cambiato!
Era  diventato molto più dolce, gentile e riusciva a capirmi piuttosto facilmente.
Improvvisamente sentii due braccia cingermi la vita e un'aroma di oceano mi inondò i sensi. A malincuore mi costrinsi ad assumere un'espressione impassibile e continuavo, imperterrita, a lavorare sul PC.
"Ragazza Saggia?" mi chiamò dolcemente e mi sentii la gola secca... Dei! Lui non aveva la minima idea del potere che esercitava su di me e di come sentirlo stringermi a lui, mi faceva stare bene.
"Non posso, Testa d'Alghe!" lo ammonii. Non mi sarei fatta distrarre da lui! Non oggi! Stavo progettando il tempio di mia madre.
"Dai! Stai lavorando troppo!!" mi disse con voce sussurrata e io dovetti nuovamente fare appello a tutto il mio autocontrollo.
"Percy... Sai che mi piace!" gli risposi con voce ferma e lui sospirò.
Per un attimo nulla successe e mi godetti il suo corpo così vicino al mio e ripresi a lavorare.
Poi però sentii le sue labbra sfiorarmi il collo e baciarmi dolcemente per poi salire fino alla mascella, lo zigomo, le guance ma mai le labbra.
"Peercyy" mugugnai sapevo che mancava un niente per far andare i miei progetti a quel paese e passare un pomeriggio coccolandomi con il mio ragazzo.
Lui non disse niente ma continuò a baciarmi con dolcezza estenuante, sentii le farfalle nello stomaco aumentare e le mura della mia corazza di ruppero.
Mi lasciai cadere sullo schienale, inclinando il capo e con gli occhi chiusi.
Potevo sentire percy sorridere e si strinse leggermente a me, senza mai smettere di posarmi quei delicati baci sul collo.
"Ti odio!" gli sussurrai con voce rauca e lui soffocò una risata.
"No che non mi odi!" poi mi baciò sull"angolo esterno delle labbra e gemmetti leggermente.
"Ho voglia di coccolarti, Ragazza Saggia" disse con un filo di voce, il suo viso improvvisamente rosso e la voce tremante.
Trasalii leggermente... Mi stava chiedendo di fare l'amore con lui...
Non che fosse la prima volta... Be... I realtà doveva essere la seconda.
Sentii quel brivido di entusiasmo percorrermi, mi girai e glia afferrai il viso baciandolo con una passione che lo sorprese.
Erano giorni che lavoravo e avevo un dannato bisogno di una pausa... Avevo bisogno di lui.
"Andiamo nella mia cabina" mi sussurrò e io annuii distrattamente, afferrai il berretto degli Yankees, mi alzai e prontamente me lo infilai.
Sentii il mio corpo svanire e Percy sorridere e uscire il più silenziosamente possibile, senza attirare l'attenzione.
Una volta fuori osteggiò naturalezza per poi chiudersi la porta, a chiave, alle spalle e sorridere con dolcezza.
Inevitabilmente anche io sorrisi e mi sfilai il capello riapparendo poco lontano da lui.
Mi guardò con quel sorrisetto da piantagrane che mi aveva fatto arrabbiare così tante volte e si tolse scarpe  e maglietta rivelando il busto perfettamente scolpito che per poco non mi fece sbavare.
Feci lo stesso e rimasi semplicemente in reggiseno, colsi Percy distogliere lo sguardo e trasalire mente un rossore gli colorava le guance.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, gli afferrai il polso con forza ed entrambi cademmo sul letto.
Le sue labbra catturarono le mie schiudendosi in un bacio carico di passione e desiderio, le mie braccia si allacciarono intorno al suo collo carezzandogli i capelli corvini.
Percy mi strinse a lui e mi ritrovai sotto di lui, i nostri petti ansanti e i nostri sguardi che si incontravano.
Ogni volta che lo guardavo negli occhi, mi mancava il fiato, aveva gli occhi più belli che avessi mai visto
La sua espressione non era più malandrina ma i lineamenti era rilassati e morbidi, le labbra leggermente gonfie e rosse e i capelli corvini che cadevano sulla fronte.
La mia mano raggiunse il suo viso e gli carezzai lo zigomo.
Lui chiuse gli occhi e sorrise. "Ti amo" sussurrò.
"Anche io" la mia voce inevitabilmente si incrinicò e lui spalancò gli occhi.
"Cos'hai?" chiese preoccupato e io gli sorrisi dolcemente
"Sono solo felice... Non lo sono mai stata così tanto" confessai e i suoi occhi si fecero lucidi.
Prima che potessi fare qualcosa, mi bacio con una passione così travolgente che mi sentii ansimare terribilmente.
Le mie mani volarono verso i bottini dei suoi pantaloni e lottai per slacciarli e per poi farli cadere lungo le gambe allenate.
Se ne disfò e rapidamente anche i miei pantaloni caddero sul pavimento.
Per un attimo ci guardammo e basta per poi tornare a baciarci, le sue mani percorsero il mio busto facendomi venire i brividi.
Le sue labbra si posarono sulla mia mascella per poi scendere sul collo e mordicchiare leggermente un lembo di pelle.
Mi lasciai sfuggire un gremito e mi sentii abbandonare totalmente tra le sue braccia. Era una bella sensazione avere così tanta fiducia in una persona da lasciarti andare completamente.
Percy doveva essersene accorto perché sorrise contro le mie labbra. Per la prima volta aveva il totale controllo su di me e la cosa mi piaceva.
Le sue mani si soffermarono più volte vicino al mio seno e potevo sentire la sua insicurezza e, inaspettatamente anche timidezza.
"ehi." sussurrai tra un bacio e l'altro "Tranquillo" lo rassicurai e lui ricambiò premendo le labbra sulle mie
Senti le sue dita infilarsi sotto il mio reggiseno sfiorarmi con dolcezza il petto e pizzicandomi leggermente i capezzoli.
Gemetti leggermente e le mie gambe si allacciarono intorno suoi fianchi come per farlo avvicinare sempre più a me.
Le sue mani scivolarono sul gancetto del reggiseno con maggiore sicurezza e fu un attimo che questo si allentò.
Interruppe il bacio e alzai leggermente le braccia per lasciarmelo sfilare.
Sentii il cuore battermi incessantemente nella cassa toracica, i suoi occhi si erano calamitati sul mio petto e mi sentii arrossire inevitabilmente.
Sapevo che non avrei potuto farci niente... Lo comprendevo...gli ormoni di un ragazzo sedicenne potevano essere molto sviluppati, tuttavia non riuscivo a togliermi quella sensazione di vergogna e imbarazzo.
Doveva essersene accorto perché mi le sue braccia mi circondarono per poi stringermi in un abbraccio.
"Ehi" mi sussurrò "Sono solo io. Non hai niente di cui vergognarti. Sei perfetta Annabeth"
Mi strinsi ancora più vicino a lui e affondai la testa nell'incavo nel suo collo posandogli dolci baci sul collo.
"È strano, Testa d'Alghe" dichiarai con un filo di voce e lui annuii mentre le sue mani mi carezzavano la schiena
"Lo so. Ragazza Saggia, se non vuoi... Non importa per me, okay?" chiese e io respirai lentamente.
Non ero abituata a sentirmi vulnerabile e senza avere il controllo della situazione generale.
"Magari non ora. Solo... Abbracciami ancora" sussurrai con voce tremante e lui sorrise.
Ci sistemammo sotto le coperte, al caldo e mi strinse a sé in un caldo abbraccio, carezzandomi i capelli con le dita mentre le sue labbra mi sfiorarono.
In quel momento mi sentii così al sicuro e così protetta che le lacrime caddero dai miei occhi.
Dalla guerra contro Crono non avevo più pianto...né per Luke, Silena, Beckendorf, Ethan.
Non mi ero accorta di quanto avessi bisogno di una spalla su cui piangere, avevo represso tutto lavorando come una pazza al computer di Dedalo e... Ora tra le braccia rassicuranti di Percy mi lasciai andare.
Mi appoggiai al suo petto, vicino alle clavicole e iniziai a singhiozzare così tanto che quasi mi mancò il respiro.
"Annabeth" sentii vagamente la voce di Percy che mi chiamava, tutto ciò che riuscivo a fare era piangere.
"Annabeth mi stai spaventando"
La sua voce era sempre più inquieta e avrei tanto voluto dirgli che stavo bene.
Poi sentii la sua mano portare la mia sul suo petto, sul cuore.
"Ascolta i battiti del mio cuore, Ragazza Saggia. Concentrati"
Non ho idea di come ma sentire il suo cuore mi tranquillizzò e riuscii a smettere di pensare a tutto. Solo lui.
Il mio respiro si fece più calmo e i singhiozzi diminuirono, sentii la sua mano sul mio volto e mi asciugò le lacrime.
Afferrò, poi, la sua felpa e senza dire niente me la infilò e, solo in quel momento mi abbracciò.
"Shh" mi sussurrò "Non piangere"
Annuii lentamente e l'attimo successivo sentii le sue morbide labbra sulle mie.
Ricambia con passione come se ne avessi un disperato bisogno e solo quando mi staccai da lui, mi sentii finalmente bene.

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