capitolo 3
P.O.V. PERCY
Il giorno di natale andammo a casa di mia madre. Annabeth quell’anno passava il natale con noi visto che non era voluta tornare a San Francisco con suo padre.
Dopo l’abbondante pranzo cucinato da mia madre e il suo nuovo marito Paul aprimmo i regali.
Il più bello fa da parte di mia madre, uno spray per lucidare la spada (non chiedetemi dove se lo sia procurato).
Il giorno di natale passò in fretta, come le vacanze.
Quel giorno sarei andato da Annabeth per aiutarla a decidere alcune cose per il tempio di mio padre.
Il suo appartamento era a qualche isolato di distanza. La casa era perfettamente in ordine, se l’avessero lasciata a me sarebbe stata un porcile.
Andammo in camera di Annabeth per fare i progetti, e ci sdraiammo sul pavimento.
“ Mi prendi la matita Percy, è nel cassetto….”sembrò ricordarsi qualcosa di importante, ma fui più veloce di lei. Mi alzai per primo e aprii il cassetto.
“Annabeth” balbettai. Mi girai a guardarla. Stava piangendo. “Mi dispiace Percy” singhiozzò. Mi venne incontro e mi abbracciò poggiando la sua testa sulla mia spalla.
“Avrei voluto dirtelo, ma non ci riuscivo”
In quel momento non riuscivo a ragionare. Quando avevo aperto il cassetto avevo trovato tre test di gravidanza positivi.
“Annabeth” la scostai. “Stai bene?”. Ok, io non stavo per niente bene, ma se uno di noi stava bene, magari poteva aiutare l’altro.
“ Percy, l’ho scoperto prima delle vacanze. Avrei dovuto dirtelo, ma non ho voluto rovinarti il natale” singhiozzò. Mi avvicinai alla sedia e mi sedetti estraendo i tre test dal cassetto.
“Tutti e tre positivi” dissi “Annabeth, come stai?” le richiesi.
“ Non lo so. Credo bene. Tu?”
“Bene” risposi. Le parole mi uscirono da sole. Mi stavo riprendendo dallo shock iniziale e pensandoci bene sarebbe stato bello diventare padre. La feci sedere sulle gambe e la strinsi forte a me.
“Chi lo sa?Cioè, oltre a me, chi sa che sei incinta?”
“Nessuno” rispose evitando il mio sguardo.
“Dovremmo dirlo a qualcuno, se ne accorgeranno prima o poi. A che mese sei?”
“ Non lo so. Oggi è il cinque… sono passata circa sei, sette settimane.
“ Ok, allora magari ne parliamo con Chirone e con mia madre. Se vuoi gli e lo dico io, o tu”
“ Percy, è anche tuo figlio. Le decisioni le prendiamo assieme”
“Ti amo” mi disse baciandomi
“ Anche io, ma possiamo tornare a costruire il tempio per tuo padre?”
P.O.V. ANNABETH
Io e Percy avevamo deciso di incontrarci al parco e andare da sua madre, dovevamo pur dirlo a qualcuno che potesse darci una mano.
“ Percy, sicuro che tua madre lo accetterà?”
“ Si, tranquilla. Vuoi qualcosa da mangiare?” mi chiese gentilmente
“ Si, ho voglia di anelli di pesci” in quel periodo continuavo ad avere strane voglie: ciliegie, sushi, carne di manzo, ma soprattutto pesce.
Percy prese una doppia porzione di anelli fritti e ci dirigemmo verso l’appartamento di sua madre.
“ Ciao ragazzi. Percy mi ha detto che dovevate dirmi qualcosa, accomodatevi” ci salutò calorosamente prendendo le nostre giacche e appendendole.
“Sono incinta” dissi tutto ad un fiato. Sally rimase immobile per qualche secondo, con l’espressione di gioia, paura e non capii le altre sul volto. Poi ci abbracciò. “Congratulazione, a che mese sei?” chiese eccitata facendoci sedere.
Percy aveva ragione, l’aveva presa bene.
“Che giorno è oggi?” chiesi
“ Il 20 gennaio”
“ All’ora sono circa all’ottava settimana”
“ Ragazzi siete sicuri? Avete diciassette anni e crescere un bambino è impegnativo”
“ Sicuri” rispondemmo io e Percy.
“ Tuo padre lo sa?”
“ No” risposi imbarazzata abbassando lo sguardo.
“ Dovresti dirglielo, è anche suo nipote. Ha il diritto di sapere”
“ Poi lo chiamerò. Invece volevamo chiederti se dopodomani ci puoi portare al campo. Le scuole chiudono un paio di settimane e noi abbiamo il permesso di Chirone per andare”
“ Certo. Lui lo sa?”
“ No” rispose Percy.
…
Due gironi dopo arrivammo al campo che ormai era già pomeriggio.
“Percy” chiesi “Andiamo adesso da Chirone?”
“ Io dico di andare a salutare tutti prima. Magari gli e lo diciamo domani” mi rispose baciandomi sulla guancia. “ A proposito, come va la nausea?”
“ Meglio. L’altro giorno ho chiamato il medico, abbiamo appuntamento per il sei febbraio” dissi
“ Ecografia?”
“ Si, ma ora andiamo? Ah, senti, io lo dico a Piper”
“ Va bene”
Salutare i vecchi amici fu bello. Clarisse era arrivata quella mattina, tornata vittoriosa da una missione. Passò qualche ora prima che riuscii a trovare Piper.
“Ehi” la salutai abbracciandola. “Ti devo parlare”
“ Cosa succede Annabeth?”
“ Sono incinta” ammisi.
Lei sgranò gli occhi. “Cosa?”
“ Sono al secondo mese”
Mi guardò sbigottita e mi abbracciò. Io iniziai a singhiozzare. “ Tranquilla, andrà tutto bene” mi rassicurò.
Dopo essermi calmata io e Piper andammo alla casa grande dove sono tutti riuniti.
“ Sai se oggi si gioca a caccia alla bandiera?”
“ Si, è venerdì” intervenne Clarisse
“ Sai anche se Rachel è al campo. Voglio dirglielo anche a lei”
“ No, arriva domani”
“Clarisse, dov’è Chirone?” chiese Percy spuntando all’improvviso.
“ Alla casa grande. Non combinare guai pivello”
Non ora, mimai con le labbra. Lui annuì.
Passammo il resto del pomeriggio ad allenarci, poi arrivò l’ora di cena e andammo tutti al padiglione.
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