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Capitolo 12

P.O.V. ANNABETH

“ Ehi tesoro” dissi sedendomi accanto a lui nel letto “ Oggi Talia mi ha fatto riflettere sul fatto che nostra figlia non ha un nome!”

Percy mi guarda sorridente “ A dir la verità io ne avrei un paio da proporre, ci stavo pensando in questi giorni. Sono due nomi di persone senza le quali ora non saremmo qui.  Ho fatto un sogno su di loro. Una era Silena, l’altra era Zoe.  Quindi se per te va bene, io chiamerei nostra figlia Silena Zoe”

Mi mise una mano sulla pancia e iniziò ad accarezzarla. Sia Silena che Zoe ci avevano aiutato nella battaglia contro Crono l’anno prima. “ Lo adoro” gli dissi con sincerità sporgendomi per baciarlo.

“ Allora abbiamo un nome!”

“ A quanto pare” risposi accarezzandomi la pancia. Ogni giorno che passava non vedevo l’ora che nascesse, per tenerla in mano, per vedere i suoi occhi, il suo volto e tutto di lei. Eppure più quel giorno si avvicinava più anche la paura aumentava. E se non fossi stata una buona madre? E se succedesse qualcosa.

“ Dormi Annabeth. Sei stanca morta” sbiascicò Percy spegnando la luce.

Le settimane che seguirono furono veloci,anche se un po’ noiose.

Dicemmo alla madre di Percy il nome per la bambina e piacque molto anche a lei.

“ Annabeth, dai sbrigati o arriviamo tardi”  mi urlò Percy mentre prendeva le chiavi della macchina.

Quel giorno saremmo andati alla festa a sorpresa per la bambina, non tanto a sorpresa, ma era comunque un bel pensiero.

L’avremmo festeggiata fuori dal campo, anche se un po’ mi dispiaceva, ma almeno in questo modo anche Sally e Paul potevano partecipare.

Quando arrivammo e Percy mi aprì la porta cercai di sembrare il più sorpresa possibile, ma non fu un grande risultato.

“Io rinuncio a farti qualsiasi tipo di sorpresa” mi disse Piper abbracciandomi.

“Magari una volta tanto riuscirai a sorprendermi” replico.

La sala è molto grande, illuminata da grandi finestroni, dei tavoli con sopra una torta con glassa rosa e vari regali per la bambina.

“ Devo dire però che avete pensato a tutto”

“ Annabeth! Per gli dei se è cresciuta la pancia!”  esclamò Leo abbracciandomi.

“ Lo so”

Il pomeriggio lo passai ad aprire regali su regali e mangiare torta. Piper mi regalò alcuni vestitini bellissimi, ricevetti giocattoli, libri, vestiti, scorte di pannolini che mi sarebbero potute durare una vita intera, biberon, ciucci e un cuscino premaman, e devo dire che è davvero comodo. 

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