Monday//4//Evening
'Bhe..allora,Alex. Ti racconto.',mi sdraio sul letto della mia camera mentre ascolto la storia d'amore della mia migliore amica nei più minimi dettagli.
'Eravamo alla fermata dell'autobus. Arriva Nicholas e mi saluta,quindi mi saluta anche Jason,e.. bhe. Non vedermi è impossibile,insomma,e salutare è semplice educazione.
Abbiamo parlato,ho detto di voler vedere Star Wars al cinema e lui mi ha proposto un uscita.. ci siano scambiati i numeri e,qualche giorno dopo,abbiamo visto Star Wars.
Durante una scena con delle spade laser,tipo,mi prende la mano.
Mi giro e gli sorrido,quindi.. bhe. Mi ha baciata.
E,non è finita qui: abbiamo visto il film e poi preso una pizza. Poi siamo a casa sua,abbiamo visto Il signore degli Anelli.. ed io gli ho chiesto di raccontarmi gli altri sei Star Wars perché non ne avevo mai visto uno. Adesso è preso dall'idea di volermeli far vedere tutti,oh Dio.',sorrido.
Anche lei ha trovato la sua felicità e,anche se non mi vuole dire nulla del sui passato,io so che se la merita questa felicità.
Le racconto di Nicholas,del messaggio che gli ho inviato,e del messaggio che lui ha inviato a me..e del perché ci siam ritrovati da davanti a scuola tutti insieme appassionatamente.
'Alex,ho una chiamata di Jase sotto. Ci sentiamo dopo?'
'Vai dal tipo!',le grido e metto giù il telefono.
Ora,tutto si è sistemato.
Ora,tutto ha un suo senso,un suo significato.
La perfezione.
Ma qualcosa non va.
Qualcosa è incompleto..
Rovisto nei miei jeans, e sento un rumore strano.
Tolgo la mano dalla tasca..
Il braccialetto.
Oh,certo! I braccialetti,il lucchetto e la chiave,il lucchetto che la chiave deve aprire..
Chiamo il mio fidanzato.
'Ehi..',risponde quasi subito.
'Nick. Da me. Tra dieci minuti. Muoviti.',metto subito giù senza dargli il tempo di controbattere per motivi futili del tipo sono le dieci e mezza di sera.
***
Suonano alla porta.
'Mamma,vado io!',sento la porta aprirsi.
Corro verso l'ingresso.
'Ehm..salve.',mi madre sorride a Nick.
Almeno,dal sospiro di sollievo del ragazzo guardandola,credo che abbia sorriso.
'MAMMA. Ciao. Lo prelevo. È mio. Saluti.',Nick ride ed io lo porto in camera mia correndo su per le scale.
Chiudo la porta e mi siedo sul letto,trascinando anche il ragazzo.
'Sei bellissimo..e,questo è tuo.',estraggo il braccialetto dai jeans e lui sorride.
Glielo metto,poi gli dò il mio e me lo lega al polso.
'Hai i libri per domani?'
'Immaginavo di venir sequestrato da lei,signor Green.',sorrido e gli tiro giù lo zaino dalle spalle,lanciandolo da una parte a caso della stanza.
Apro il mio armadio e gli lancio un paio di pantaloncini e una canottiera.
Poi vado in un cassetto.
'Senti.. non so che taglia porti. Io ho questi..spero vadano..',gli lancio un paio di boxer neri.
'Benissimo',mi lascia un bacio a stampo.
'..Alex. Ma tu come lo sapevi che avevo dimenticato il pigiama?',alzo le spalle.
'Perché ti ho dato solo dieci minuti di tempo per venire,forse?',sorride.
'Già è tanto che mi sono cambiato!',rido scuotendo la testa e gli indico il bagno.
Quando torna in camera col mio pigiama addosso-che,su di lui,è ancora più bello- io ero già nel letto.
'Io dormo coperto pure con quaranta gradi,di avverto!',sorride.
Mi sposto un po' per lasciare spazio al mio fidanzato.
'..Alex?'
'..sì,Nick?'
'..ti amo.'
'..va bene.
..Nick?'
'..sì,Alex?'
'..ti amo anch'io.',si appoggia al mio petto,e restiamo a parlare solo qualche minuto,prima di addormentarci.
È venuto. È venuto davvero alle dieci e mezza di sera e con dieci minuti di anticipo,solo per me.
È venuto qui,è qui.
È qui,è con me.
Tutto il resto,ora non conta più.
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