Appena vedo Margo entrare dalla porta della stanza con aria stanca, mi alzo dal letto sul quale ero seduto e appoggio il cellulare su questo, andandole incontro e bloccandola contro la porta.

'..non doveva riaccompagnarti lei?',le chiedo, a denti stretti.
'..e lo ha fatto. Ma non è entrata in stanza, mi ha lasciato in fondo al corridoio e poi è tornata indietro. Tranquillo.',mi sposta, e si dirige dentro il bagno. La seguo.

'..Alexander esci, non fare il coglione dai. Vorrei fare una doccia.'
'..sono gay, puoi farti la tua fottuta doccia anche davanti a me.',sapevo che era troppo timida per farlo, e pure io ero sarcastico.
'..cosa vuoi, Alex?'
'..i dettagli.',rispondo con aria di sfida. La ragazza scrolla le spalle.

'..non è successo nulla. Abbiamo fatto un giro e basta.'
'..e lei voleva baciarti ma tu non ti sei fatta baciare. Sì, scusa ma vi stavo spiando..e ho fatto bene. Cos'hai in testa, Margo? Quella ragazza ti piace. Ti piace..e..parecchio anche. Perché non ti sei fatta baciare?',si siede sul gabinetto chiuso e si mette le mani sulla faccia.

'..non lo so. E non hai comunque diritto di seguirmi, spiarmi o essere ossessionato da quello che faccio. Una parte di me mi diceva baciala, ma un'altra parte mi diceva non farlo. E, onestamente, io non so più che parte seguire.'
'..segui il tuo cuore, ragazza.',sbuffa sarcasticamente, levando le mani dal viso.

'..quel coglione mi ha già fatto sbagliare troppo.'

Sento bussare, e chiudo la porta del bagno uscendo.

Aprendo l'ingresso, sgrano gli occhi: Nicholas.

'..Nick. Ciao.'
'Alex..volevo chiederti scusa. Mi dispiace, mi manchi, okay?',il mio cuore sembrava essersi fermato. Ma riprese a battere abbastanza velocemente.
'..ti manco io, o ti manca fare sesso con me?',gli domando, abbastanza sicuro della risposta che mi avrebbe dato. E abbastanza sicuro che avrebbe mentito per orgoglio. Sbuffa, rassegnato.

'..sei l'unico ragazzo con il quale posso andare a letto. Pensi che mi piaccia questa situazione, eh? Che mi faccia star bene? Sono ancora io che mi nascondo, da tutto e da tutti per quello che sono..da tutto e da tutti. Sì. Ma non da te. E sono sempre io che mi vergogno. Di tutto e di tutti. Ma non di te.'
'..da me e di me più che da tutti gli altri, se non accetti quello che sei. Sei ancora convinto di essere etero, Nick? Sei ancora convinto che io sia l'eccezione? Bhe, non mi sento così speciale.'

Faccio per chiudergli contro la porta, ma mi bacia e se la chiude alle spalle entrando.

La porta del bagno si apre in quell'istante. Margo aveva addosso un asciugamano e spalanca gli occhi vedendo me e Nicholas.

'..è la mia camera questa, o una cazzo di sala a luci rosse?! Ciao, Nick.'
'..Margo. Come va con mia cugina?'
'..come va con il mio migliore amico? Vi scongiuro, se vado a farmi una doccia, e poi esco dal bagno, posso trovarvi vestiti? O, piuttosto, non fatevi trovare!',Margo entra nuovamente nel bagno, e allontano Nicholas da me.

'..non sono un giocattolo. Mettiti la testa apposto, e poi, se sarà il caso, vieni a cercarmi. Divertiti con ragazze che non saranno mai in grado di farti provare niente, fino a che non ammetterai che sei gay. E che mi ami.'

Mi sentii malissimo. Chiusi fuori dalla porta il ragazzo del quale ero innamorato.

Mi sdraiai delicatamente sul mio letto, l'anima rotta e i pensieri infranti. Il cervello mi rimaneva. Sì, forse quello funzionava ancora bene.

Perché mi ripeteva in continuazione una cosa: che avevo fatto la cosa giusta.