Monday//Evening
<Non tornerò lì.> sentivo Noah parlare al telefono con sua nonna. E sentivo le risposte della nonna.
<Sono i tuoi genitori, Noah...>
<Nonna, non sarò mai come mi vogliono loro. Non mi accetteranno mai. Non è questione di tempo. Hanno avuto un anno, nonna.>
Come dar torto al ragazzo? I suoi genitori gli avevano detto che non avrebbero mai accettato un figlio omosessuale. Lui si è trasferito dai nonni e i genitori han chiesto di potergli parlare a casa loro a distanza di un anno. Ma Noah non vuole parlare con i suoi genitori.
<Non voglio tornare lì nemmeno per cinque minuti, nonna.>
Sento bussare alla porta e vado ad aprire. Dietro ci trovo mio padre, Alex, che mi osserva con aria assonnata.
-Matthew... Va tutto bene?
Mi stringo nelle spalle e rispondo alla domanda dell'uomo, mantenendo un tono di voce basso.
-Piuttosto bene. Non è un problema se Noah resta a dormire qui, vero?- lui alza le sopracciglia e sorride.
-Resta molto spesso a dormire qui, non è mai un problema. Hai sentito Alec?- scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo.
-Papà, io non sento mai Alec. A malapena ci salutiamo e, se lo facciamo, è solo perché si diverte a dare fastidio al mio migliore amico. Che brava ragazza, non trovi?
-È una bravussuma ragazza! Ed è tua cugina.- la mia espressione si fa seria.
-Non è mia cugina.
-Tecnicamente lo è.
-Non mi piace definirla tale.
Alec non è mia cugina. Non biologicamente, almeno. E, per quanto non credo che sia il sangue a rendere delle persone parenti... Non reputo quella ragazza mia cugina. Sarebbe strano. Lei, nella mia testa, sarebbe l'amore della mia vita.
Se non fosse che insulta il mio migliore amico e se non facesse delle irritanti battutine omofobe.
Sua zia è omosessuale, i suoi zii pure, gli altri suoi zii pure e, secondo lei, lo sarei pure io. Non capisco il senso di quelle battutine sgradevoli sulle persone gay. Le trovo squallide.
Noah mi chiede spesso cosa trovo di attraente in lei... Ma non so rispondergli. Semplicemente, è lei.
Mi volto a guardare Noah, sdraiato sul mio letto a torso nudo. Scorgo gli occhi arrossati e il petto magro alzarsi e abbassarsi in modo irregolare. Guardo un'altra volta mio padre.
-Lui ha bisogno di me. Buonanotte, papà.
-Sono orgoglioso di te. Del figlio e dell'amico che sei.
Annuisco e chiudo la porta della stanza con l'uomo fuori da essa.
Mi dirigo verso il letto spazioso, largo e con una coperta leggera blu sopra.
-Ehi, biondo...- chiamo il ragazzo, che si gira verso di me con gli occhi rossi e bagnati dalle lacrime, mostrandomi un debole sorriso.
-Non sono biondo.
-Non devi piangere.
-Mi fa sentire meglio.
-Ma poi ti colano i brillantini sulle guance!- cerco di sdrammatizzare. Il ragazzo scuote la testa.
-Ne ho già sulle guance. Ne ho ovunque. Davvero. Sono ridicolo, vero? Mi sento come se lo fossi.- mi siedo accanto a lui, prendendogli le mani e unendole alle mie.
-Non sei ridicolo. Sei carino, Noah. E non lo penso solo io.
-Oh, lo pensano anche tutti i ragazzi etero che escono con me? Non sono carino. Non si può nemmeno descrivere un ragazzo carino! Si possono usare le parole attraente, o sexy... Ma non carino. Pft.- sorrido con il solo angolo sinistro della bocca.
-Sei sexy e molto attraente. Ti senti meglio?
-No, se è il mio migliore amico a dirmelo!
-Vado a cercarmi una maglietta per questa notte. C'è molto vento...
-Decisamente, copriti.- sorrido e mi alzo dal letto, aprendo la mia cabina armadio azzurra e cercando una maglietta a mezze maniche. Tolgo quella che indosso e ne infilo una celeste. Mi sfilo i jeans e cerco un paio di pantaloni comodi nel mio armadio disordinato.
-Se hai freddo tira pure giù le lenzuola, Noah.
-Le ho già tirate giù, stavo congelando!- risponde il biondo. Mi girai: era sotto le coperte.
Non appena trovato dei pantaloni della tuta grigi, li infilo mentre un brivido mi percorre le gambe.
-Credo che verrà a piovere. Vuoi altre coperte?- chiedo al ragazzo.
-Ehi, è un onore avere qualcuno che si preoccupi così per me, ma sto bene così, ti ringrazio.
Mi sdraio vicino al ragazzo, infilandomi sotto le coperte.
Siamo cresciuti insieme, abbiamo sempre dormito insieme, è mio fratello. Il mio fratellino.
Il ragazzo appoggia la testa sul mio petto.
-Ti voglio bene. Grazie per non avermi mai abbandonato, Matt.
-Non ti libererai mai di me, scordatelo che ti abbandono!- rispondo, al che lo sento sorridere. Chiudo gli occhi.
-Noah... Spegni la luce?
Il ragazzo allunga la mano verso il comodino della parte sinistra del letto per spegnere la luce, poi appoggia nuovamente la testa sul mio petto.
La porta dell camera si apre, e sia io che lui sobbalziamo. La luce si accende, e riconosco gli occhi azzurri; è Nicholas, seguito da Rex.
-L'ho trovato davanti alla porta di camera tua, Matthew.
-Lui dorme sempre con me, non è una novità.- rispondo all'uomo.
Nicholas è molto... Diverso, diciamo, da Alexander. Lui è più serio, di meno parole. Alex, invece, è sempre sorridente e scherza ogni volta che ne ha l'occasione. Sembra che Alex sia l'unica persona in grado di far ridere il marito al punto di fargli illuminare gli occhi. Non che sia poi tanto scontroso, ma non è una persona vivace. Non ti ispira simpatia al primo sguardo, in genere. È quando lo conosci, che impari a volergli bene. Darebbe la vita per la sua famiglia.
Sono più aperto con Alex, riesco a parlare più con lui che con Nick. Mio padre, a volte, con lo sguardo color ghiaccio, mette in soggezione le persone senza nemmeno volerlo.
Penso a quanto i miei occhi azzurri siano diversi dai suoi occhi azzurri.
-Buonanotte, ragazzi.- termina, con un mezzo sorriso, prima di lasciare la stanza. Noah spegne di nuovo la luce e Rex si sdraia ai piedi del letto.
-Ti ho visto saltare, biondo. Ti sei spaventato?
-Basta poco per farmi prendere dei piccoli infarti!- si giustifica lui. Rido.
-Buonanotte.
Il ragazzo si appoggia, per la terza volta, sul mio petto.
-È comodo dormire su di te. Sei comodo.
-Lo fai ogni volta che dormiamo insieme, da quando andiamo all'asilo, e me lo dici ogni volta da allora. Onorato di essere un buon cuscino, mr. Trebble.- ironizzo.
-Non usare il mio cognome.- ordina il ragazzo. Rido.
-Ti auguro una buonanotte, Noah Juan Trebble.
•••
Cioè, io adoro Noah. Io amo Noah.
E, riguardo ad Alex e a Nicholas, penso che i loro caratteri non siano cambiati poi molto. Forse Nicholas è più freddo, ma lo è sempre stato, almeno un minimo. Forse dopo quindici anni saranno cambiate alcune cose, saranno maturati.. ma questo è comunque il punto di vista di Matthew. Forse, se fosse Alex a parlare, Nicholas verrebbe descritto diversamente. Più come un timido che come un freddo. Per Matt è un padre, per Alex un marito, e preciso che Matthew non ha affatto un brutto rapporto con Nicholas. Solo, si sente più vicino ad Alex. Ma Nicholas nessuno è mai proprio riuscito a capirlo.. forse ci riusciamo adesso.
forse.
Cosa ne pensate?❤
-Michi.💕💎
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