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IV CAPITOLO

Svegliato di colpo mi son, fuori è giorno, fa particolarmente freddo. Son sdraiato a terra, completamente svestito e la finestra è anche spalancata. Ecco perché c'è il gelo.
Mi son alzato, la testa mi gira, dondolo da una parte e dall'altra della stanza. A stento mi sorreggo in piedi.
Mi son ricordato di cosa è successo durante la notte, o meglio, deduco sia successo durante la notte. Ormai dopo l'accaduto di ieri sera alla cattedrale non so più se riesco a percepire correttamente l'orario.
Non tengo fame, per niente.
In casa c'è molta polvere, sembra non esser pulita dal quindici diciotto. A proposito, che giorno è? Mi sembra sia passata un eternità dall'ultima volta che mi son docciato. Puzzo di fogna.
...
È lunedì....
È impossibile, non è passata una settimana, ieri era lunedì, oggi deve essere martedì. Poi chi ha osato toccare il mio calendario. Io ieri l'ho aggiornato.
Devo dare una spiegazione a tutto ciò.
Di casa son uscito, il giardino è peggio di ieri. O forse di una settimana fa... No Arthur, non lasciarti condizionare da questa situazione, non è possibile.
Di corsa la solita strada mi son fatto, invece di andar alla cattedrale però mi sto dirigendo al bar poco prima.
Christopher è qui. Allora lunedì davvero è.
Lui solamente il lunedì fa tappa qua.
-Christopher?-
-Buon dì Arthur! Mi hai fatto preoccupare! Hai fatto preoccupare tutti in queste zone-
-Preoccupare? Che è accaduto?-
-Ma come. Non ti sei fatto vivo per una settimana nelle vicinanze. La gente non t'ha visto per strada e m'hanno intasato la testa di domande. Non ho mai venduto così tanta frutta, grazie amico, per questa storia la gente s'è fermata a parlare più del solito e son riuscito a convincere tutti a raccattarsi la frutta per la propria dispensa-
-...-
-Ah giusto... amico sei proprio in grossissimi guai.-
-Perché?-
-Padre Albert è furioso, ho sentito dire dalle suore giovedì che molto probabilmente se ti rifai vivo ne riuscirai morto-
-Oh no... la cattedrale, la messa, la parrocchia... Son ancora intatte vedo? Non son andate in cenere-
-In cenere? Oh andiamo amico ti sei bevuto il cervello? Che t'è successo in questi giorni dove sei stato-
-Io... niente lascia star, son stato male e mi son chiuso in casa per un po'-
Ah... mi dispiace. Beh fortunatamente il tuo amico Christopher ha sempre delle mele messe da parte per te. Tieni prendile e va a prenderti una bella boccata d'aria. Non ti consiglio di andare ora alla cattedrale, di solito è più popolata son pur sempre quasi le 12-
-Grazie Christopher gentilissimo come sempre, si penso che farò una passeggiatina magari vado ad inoltrarmi nelle botteghe-
-Arrivederci-
Arrivederci Arthur caro, al prossimo lunedì!-
Tutto questo è impossibile... il calendario, la casa impolverata, la gente preoccupata, Christopher...
Deve essermi successo qualcosa dopo la visione di ieri notte, o meglio, lunedì scorso...
So da chi andare per chiedere aiuto.
...
331
332 eeee....
Eccola! 333.
Ho bussato 3 volte quanto il numero prevalente di questa casa.
-Chi è che osa disturbarmi a quest'or del di?-
-Merinda, son io, Arthur-
Ha aperto il piccolo buco sulla porta e adesso col suo azzurro occhio mi sta fissando.
-Ora che hai avuto la conferma che non fossi un delinquente puoi permettermi di entrare?-
-Mh-
Ha sbloccato la serratura, questa donna deve aver subito qualche strano trauma.
-Allora quale strano accaduto t'ha portato qui da me?-
-Oh andiamo Merinda, so già che sapevi che sarei venuto qui oggi, tu sai sempre tutto. Vuoi che non ricordi l'ossessione che avevi per me e mia madre?-
-Continua così figliolo e ti sbatto fuori di casa mia-
-Dai su donna scherzavo, non scaldarti i vasi sanguigni-
-Comunque si, so perché sei qui. E non vedo l'ora di sentirlo uscir dalla tua lurida bocca mio caro-
-Simpatica come sempre, beh si, credo di essere posseduto-
M'ha guardato e ora sta ridendo a crepapelle, questa dannata donna mi fa bollire il sangue.
-Bastasa non ridere delle mie disgrazie, che le tue meglio sicuro non son!-
-Ma fammi il piacere, posseduto? Religioso pensavo fossi-
-Non dubitare della mia fede, ovvio che son religioso!-
-E allora dovresti saper che se tu fossi stato posseduto allora così vegeto e sano non saresti idiota-
-Per quanto riguarda la tua situazione, ovviamente dalla persona giusta sei giunto, ora ti svelerò cosa ti tormenta cosi tanto al punto di venir qui e disturbarmi dopo anni-
Merinda degli strani oggetti in mano ha preso. Un libro dalla rossastra copertina e delle pietre di cristallo rosse. Son dei... rubini! Si.
Dei rubini.
-Allora, prendi questi in mano e ponile qui davanti al libro-
-Prendere le pietre?-
-Tu fa come ti ho detto-
Le pietre io in mano ho preso, e le braccia verso il libro adesso ho proteso. La donna ha chiuso gli occhi e ha messo le sue mani al di sopra delle mie. Muove le labbra, non capisco cosa stia dicendo.
-Se smettessi di fissarmi e ti concentrassi sull'accaduto terrificante che t'è capitato forse arriveremo ad una conclusione concreta-
-Oh giusto, perdonami-
Gli occhi ho chiuso, immaginando la donna di ieri io sto. D'un tratto ho davanti il cadavere smembrato. Ha il volto completamente spolpato. Sulle gambe ha le rose.
Una cosa alquanto disgustosa è che le sue parti intime son intatte.
Merinda le mani dalle mie ha dislogato.
-Che c'è, che hai visto?-
-Un membro nudo ecco che ho visto. Disgustoso-
-Andiamo si seria, cosa c'è di cui devo preoccuparmi-
-Beh mio caro, il membro spiega tutto.-
-Che forse devo cambiare il mio amore per le donne verso gli uomini?-
-No idiota. Sei perseguitato da un demone succube.-
-Un che?-
-M'hai afferrato bene caro mio. Un demone succube su di te le i veli pietosi ha steso. E adesso un'attenzione per te ha preso-
-Ma è impossibile! Ingiusto! Io son cristiano, son fedele, son credente e son figlio di Dio!-
-Non funziona sempre così, questo demonio deve aver visto in te qualcosa di potente, qualcosa di utile ai suoi scopi-
- E che scopi ha codesta succube?-
-Che scopi dovrebbe avere se non carnali-
-Avrà percepito forte fede in te. Una fede tanto forte quanto falsa-
-Come osi! Non son falso io, non tradirei mai Dio-
-Questo è quello che pensi tu, ma i fatti chiariscon altro-
-È... è impossibile-
-Ora va via. M'hai preso troppo prezioso tempo. Devo far le mie sedute con incenso. Non credo tu voglia assistere già messo male stai-
-Arrogante ed egoista!-
-Sparisci Arthur-
...
Dalla porta sbattendo sono uscito, con la spalla il ferro ho urtato, non m'importa del dolore fisico. Devo assolutamente sistemarmi e giunger in cattedrale a risolvere tutta questa questione.
Devo solamente pregar di più si!
Che menzogna, io Arthur uomo di fede, uomo di Dio, son puntato da un demonio succube per desiderio carnale.
Non sia mai!

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