Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

[Tredici]

𝐒𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨

Audrey.

I raggi del sole penetrarono dalle tende color panna impedendomi di continuare a dormire, misi il cuscino sul viso qualche istante realizzando che non sarei più riuscita a riposare. Sbuffai rumorosamente prima di sedermi su quel morbido e caldo materasso, un brivido di freddo attraversò il mio corpo e mi strinsi nella tuta grigia che indossavo. Il profumo emanato da quest'ultima si intrufolò delicatamente nelle mie narici lasciandomi estasiata mentre il mal di testa iniziava a farsi sentire con insistenza.

Pensai fosse dovuto a tutto quell'alcol ingerito la sera precedente, osservando quella piccola stanza realizzai di trovarmi a casa di Noah. Mi alzai strisciando i piedi sul pavimento della camera, c'erano diverse foto appese alle pareti unite soltanto da un sottile filo. Le mie labbra si incurvarono in un piccolo sorriso osservando un'immagine in particolare, mi avvicinai ancora un po' per vedere con chiarezza. Erano presenti tre ragazzi che identificai immediatamente, sembrava essere scattata solo qualche anno prima.

Dylan, Noah, Alex.
Un sorriso smagliante incorniciava i loro volti mentre le loro braccia erano appoggiate sulle spalle dell'amico accanto, sembravano così felici e spensierati. Il mio sguardò scorse poco più in là notando una ragazza di bassa statura anche lei sorridente, i capelli castani cadevano perfettamente sulle sue spalle, gli occhi verdi fissavano l'obbiettivo trasmettendo pura felicità. Continuavo ad osservare curiosa ogni singolo scatto appeso a quella parete «Audrey..» mi girai riconoscendo la voce di Noah alle mie spalle, ero certa di non averlo sentito entrare.

Fece qualche passo prima di fermarsi al mio fianco osservando la fotografia che mi aveva incuriosita, il suo viso era dipinto da un sorriso malinconico. Un sospiro lasciò le sue labbra «Vieni a mangiare colazione» lo seguii in cucina senza esitare dopo quella sua affermazione «Ti piace il caffè?» annuii notando i pochi sguardi che mi rivolgeva, dopo pochi istanti posizionò una tazza di caffè davanti a me. La afferrai tra le dita prima di tirare fuori un minimo di coraggio «Grazie..» mi interruppe bruscamente scrollando le spalle «Non ringraziarmi.»

Sorseggiai il caffè pensando al tono distaccato che mi stava rivolgendo, totalmente privo di emozioni. Ormai non mi restava che essere del tutto sincera con lui, esporre ciò che mi tenevo dentro «Noah» pronunciai il suo nome ottenendo finalmente la sua attenzione prima di proseguire «Perdonami. Non penso veramente che tu debba uscire dalla mia vita, io.. ho paura. Paura di essere frantumata ancora una volta, paura di crearti sofferenze e paura di non essere abbast-» mi interruppe.

I suoi occhi mi scrutavano attentamente mentre una lacrima segnava la mia guancia «Basta» il suo tono si era addolcito, prese posto sedendosi accanto a me «Vorrei solo che mi parlassi di più, capisci cosa intendo?» annuii senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi «Mi sono spaventato ieri, credevo di poterti perdere Audrey» quelle parole mi crearono una voragine nel petto. Accennai un sorriso sotto il tuo sguardo interrogatorio, mi sentii amata per la prima volta «Credevo mi odiassi» mormorai continuando a sorseggiare il caffè ormai tiepido.

Scosse leggermente il capo senza distogliere quegli occhi blu oceano da me «Non riuscirei mai ad odiarti. Ammetto che ero arrabbiato e ferito ma appena ti ho vista sdraiata quasi priva di sensi, la paura ha preso il sopravvento. Non riuscivo a spiegarmi perché ti fossi ridotta in quelle condizioni ma non volevo perderti, puoi credermi pazzo, stolto o forse.. semplicemente innamorato di te» dei brividi mi percorsero violentemente la schiena mentre notai un sorriso smagliante comparire sul suo volto, avevo avuto paura di innamorarmi senza ammettere a me stessa di esserlo già.

Ormai mi ero totalmente persa in quegli occhi magnetici da un pezzo, in quel sorriso così sincero e quei suoi modi di fare che mi avevano rapita senza che me ne rendessi conto. Rimasi in silenzio non sapendo cosa dire, rimuginai a lungo una frase ad effetto come quelle che si sentono nei film ma non riuscii a pronunciare nulla. Non mi accorsi subito delle lacrime che velarono i miei occhi ma non a causa della tristezza, erano scaturite dalla gioia. Quei sentimenti così potenti che sembrano farti esplodere il petto e non puoi controllarli, puoi soltanto farti avvolgere da essi.

Quella felicità immensa nel sentirsi finalmente amati e apprezzati da qualcuno, finalmente compare una certezza. Non mi ero mai sentita in quel modo, non mi ero mai lasciata sopraffare dalle emozioni perché io volevo avere il controllo. Il suo pollice sfiorò la mia guancia catapultandomi nella realtà, asciugò le lacrime che si stavano facendo spazio sulla mia guancia «Ho detto qualcosa di sbagliato?» accennai una risata a quella domanda così genuina scuotendo leggermente il capo. Finii di bere quel liquido marroncino «Scusa se-» le mie parole furono interrotte dalle sua braccia che si avvolsero intorno ai miei fianchi.

Mi tirò verso di sé facendo aderire i nostri corpi, d'istinto appoggiai la testa sul suo petto riuscendo ad udire i battiti veloci del suo cuore mentre il suo profumo mi avvolse dolcemente. Socchiusi gli occhi beandomi di quell'istante, si avvicinò al mio orecchio prima di sussurrare «Basta spiegazioni» la sua voce uscì più roca del solito smorzandomi il respiro. Non mi resi conto di quanto tempo passammo in quella posizione, di una cosa ero certa: stavo bene tra le sue braccia. Il mio sguardo cadde sul piccolo orologio appeso alla parete, non avevo ancora avuto il tempo di controllare il cellulare. Mi allontanai da lui a malincuore rivolgendogli un sorriso «Sai per caso dov'è il mio cellulare?» annuii prima di recarci nuovamente nella sua stanza.

Accostò di nuovo davanti a quella foto appesa che ritraeva lui e i suoi amici con un sorriso malinconico a incorniciargli il viso, mi sorse una domanda spontanea e non ci pensai prima di porla «Ma chi è quella ragazza?» il mio indice indicava la mora raffigurata in quello scatto, non l'avevo mai vista prima di allora. Mi rivolse uno sguardo affranto prima di rispondere alla mia curiosità spropositata «Julie..» corrugai la fronte senza avere nessuna informazione in più, solo un nome. Notando l'espressione dipinta sul suo viso decisi di non continuare quella conversazione all'apparenza dolorosa, non volevo continuare ad infliggergli sofferenza.

Afferrò il mio cellulare tra le sue dita prima di consegnarmelo, non esitai nel controllare i messaggi. Nessuna chiamata dai miei genitori e di certo era un buon segno, la mia attenzione fu rapita da alcuni messaggi di Lilith:

Ho detto ai tuoi che dormi da me, come sempre mia mamma è complice ;)

Audrey

Devo parlarti, chiamami appena puoi

Incontriamoci oggi il prima possibile, è urgente.

Sgranai gli occhi facendo scorrere quei messaggi «È successo qualcosa?» morsi l'interno guancia a causa del nervoso scaturito da quelle parole, girai lo schermo permettendo a Noah di leggere. Sospirai cercando di tranquillizzarmi «Andrò a casa mia a cambiarmi prima di raggiungere Lilith» annuì. Ogni messaggio era stato spedito a orari differenti, l'ultimo mi era arrivato quella stessa mattina e non volevo perdere altro tempo. Raccolsi le mie cose senza cambiarmi, in fondo quella tuta era un qualcosa di suo, in più era piena mattina e farmi vedere con quel vestito in quella fascia oraria non mi aggradava.

Indossai le scarpe prima di precipitarmi verso la porta d'entrata «Sei sicura di voler andare da sola?» annuii cercando di rivolgergli un sorriso «Fai attenzione, per favore» la preoccupazione traspariva dalle sue parole, mi avvicinai a lui schioccando un bacio umido sulla sua guancia. Notai dalla sua espressione la sorpresa nel ricevere quel piccolo gesto, mi diressi fuori dalla sua abitazione «Ti riporterò la tuta!» gridai per farmi sentire ormai in lontananza «Forse..» sussurrai quest'ultima parola prima di affrettarmi verso casa.

Percepivo una terrificante sensazione scorrere nel mio corpo, non mi aveva mai scritto messaggi del genere. La mia mente iniziava a vagare libera verso le varie possibilità, cercavo di scacciare dalla mente quei pensieri così assillanti.

×××
Eccoci alla fine di un altro capitolo!

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, in questo periodo ho un sacco di idee e i capitoli sono più lunghi. Spero che ciò non vi annoi!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro