Non sono ancora arrivata che già ho intravisto Sean che è sul marciapiede che mi aspetta, in piedi fermo come una statua, bello come non mai!

"Mio Dio, ma quanto è bello quest'uomo!" penso nella mia mente.

Tutte le volte che lo guardo, mi ricorda un'opera d'arte, una di quelle figure che ho visto una volta in un museo in un viaggio che abbiamo fatto insieme qualche anno fa, quando siamo stati in Italia per una vacanza.

Non ricordo molto bene come si chiamassero, ma se non ricordo male e se non sbaglio, forse.. Bronzi di Riace.
E sì, Sean sembra la personificazione vivente di uno di essi.

Questo è l'effetto che lui mi fa ancora oggi quando lo guardo. Nonostante ormai noi due siamo insieme da quasi dieci anni, e nonostante lui sia cambiato molto fisicamente, io lo trovo sempre bellissimo.

Sì perché, pur non avendo più il fisico del ragazzo di venti anni che ho sposato, in quanto ora ha acquisito il corpo e le sembianze di un uomo che a breve compirà trent'anni, nonostante tutto, lui è sempre stupendo, forse oggi più di ieri.

Lui ha sempre avuto la fortuna di avere un corpo armonioso, questo fin da ragazzo, perché praticando molto sport e giocando a basket, riusciva ai tempi a mantenere un fisico asciutto e tonico.

Poi una volta che siamo arrivati all'università, ha purtroppo smesso di giocare, perché tra lo studio, ed il lavoro da vice redattore che aveva vinto, aveva sempre pochissimo tempo a disposizione per altro, e siccome lui ha sempre avuto la fissa di fare sempre al meglio tutto ciò che inizia, anche con queste due nuove passioni ci si era buttato dentro talmente a capofitto, che gli assorbivano completamente tutto il suo tempo.

Ma nonostante questo, Sean non ha mai rinunciato al suo aspetto fisico, ed infatti per essere sempre al meglio, alla fine si è iscritto in una palestra, perché lì può andare liberamente senza essere obbligato ad uno orario, o ai tempi degli altri componenti di un gruppo, come quando per esempio pratichi  uno sport di squadra. Mentre lì, siccome pratica un esercizio individuale, può andare tutte le volte che può, anche negli orari più assurdi.
Palestra, che tuttora frequenta. È poi da quando si è iscritto in palestra, gli è venuta pure l'ossessione dei muscoli.

Così mentre vado verso di lui, è impossibile non notare quanto sia magnifico nella sua quasi perfezione, nel suo metro e novanta, dentro a quei suoi jeans scoloriti aderenti che gli mettono in risalto le sue cosce robuste, e quei suoi bicipiti pieni che fuoriescono da sotto la sua t-shirt attillata bianca a maniche corte, che mette in evidenza anche tutti i suoi tatuaggi.

Ed è impossibile rimanere indifferenti davanti alla sua possenza. Sean già da lontano mette paura, quasi timore, si perché questo è l'effetto che fa alla maggior parte delle persone. Anche a distanza trasmette ciò che è diventato, anche se in effetti  lo è sempre stato in verità, un maschio alfa, un leader, un uomo tutto d'un pezzo.

Il suo viso dolce da ragazzino ha assunto il volto squadrato di un uomo, con uno sguardo fiero, lo sguardo di un uomo ormai abituato a dare direttive agli altri, e a comandare. Un uomo abituato a non lamentarsi mai, perché nonostante sia solo un giovane uomo trentenne, lui ne ha già viste di belle e di brutte come si dice.

Superando nelle sue missioni qualsiasi ostacolo gli si sia presentato davanti. E di cose pericolose finora ne ha vissute forse fin troppe.

Sì perché lui non poteva fare un giornalista normale, no..! Lui rispettando la visione che ha sempre avuto fin da ragazzo, e di cui mi aveva parlato ai tempi della scuola, quando eravamo seduti a quello che era diventato il nostro luogo d'incontro, in cui ci trovavamo per tubare come due piccioni, e cioè sul muretto fuori dal nostro parco. Lui allora mi aveva già dato la sua visione futura, mi aveva svelato qual'era il sogno della sua vita, e cioè che voleva essere il primo nel vivere le cose, per poi poterle raccontare ad altri.

Beh! Che poi è quello che ha fatto.

Però allora, non potevo di certo pensare che lui avesse in mente di raccontare la guerra nel mondo. Ma questo è quello che ha scelto, fare l'inviato in territori martoriati dai conflitti.

Ed io, ho una paura matta tutte le volte che lui parte, vorrei urlargli di non andare, oppure potrei obbligarlo a scegliere o me o il suo lavoro, ma come potrei toglierli una cosa che lui ama più di se stesso.

Così vivo costantemente con questa angoscia nel cuore giorno dopo giorno, amandolo e tenendolo stretto a me sul mio petto il più allungo possibile quando è qui con me.

Il suo lavoro lo porta lontano da casa per settimane, alle volte è capitato anche per mesi, per raggiungere posti impensabili, e che lo portano a vivere in situazioni fuori dal normale e fuori dal comune, pericolose per la sua stessa esistenza, ma questa è la sua vita, quella che ha scelto, e che ama.

E se è diventato l'uomo che io ammiro e apprezzo, questo è dovuto anche alle scelte inconsuete che ha sempre preso sul come vivere questo dono, che ci hanno concesso di godere per poco tempo.

"Elly, la vita è un regalo, non va sprecata, ma vissuta sfruttando al meglio ogni secondo che il buon Dio ci concede." mi dice, mentre alle volte capita che piango dalla paura appoggiata con il mio viso sopra al suo cuore, alla vigilia di ogni suo viaggio. Prima che lui debba partire per qualche zona pericolosa, ed è ciò che mi dice intanto che mi tiene stretta forte sul suo petto, mentre ci teniamo stretti l'un l'altro, mentre lui mi avvolge stringendomi tra le sue calde e forti braccia.

Ed io lo amo con tutta me stessa, oggi più di allora. Lui è diventato tutto per me. Sean è mio marito, è l'uomo che amo, è il padre di mia figlia, è il mio amante, è il mio compagno di vita, il mio miglior amico, il mio confidente, la mia famiglia, ormai lui è proprio tutto ciò che conta per me, l'aria, il mio respiro.

Mentre mi avvicino a lui, con passo deciso, i miei occhi gli parlano.

"Sean ti amo, e non sai quanto".