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8- Un'amica



Un verme.

Ecco come mi sentivo.

Avevo completamente cancellato dalla mia mente l'esistenza di Carmela. Non avevo nemmeno sentito il bisogno di sentirla.

Era tutto assurdo.

Eppure Lei mi aveva dato un suggerimento.

Lei mi aveva parlato di Carmela.

Ed io?

Io nemmeno lo avevo notato, mi ero concentrato sulla sua voglia di stare ancora insieme cancellando tutto il resto.

Rilessi innumerevoli volte i due messaggi, quasi potessi cancellarli, quasi volessi in qualche modo ferirmi.

Il primo risaliva al tardo pomeriggio. Carmela mi chiedeva di vederci.

Nel secondo addirittura mi chiedeva scusa.

"Lo so che a volte sono un disastro ma mi conosci, non mi piace dividerti con nessuno. Mi spiace se sei arrabbiato però vorrei parlarti. Ti prego risolviamo sta storia prima che parti. Scusami ancora C."

Odiavo quando si firmava nei messaggi ma in quell'occasione non riuscii a prendermela. Ero stato io a sbagliare.

I sensi di colpa presero il sopravvento, senza pensarci troppo su risposi a quel messaggio scusandomi a mia volta e proponendole ci vederci il prima possibile.

Il cellulare non tardò ad illuminarsi.

Era ancora Carmela.

"Non preoccuparti amore, tutto dimenticato. Ti va se domani mattina facciamo colazione assieme?"

Un sorriso illuminò il mio viso. Quella era la Carmela che conoscevo.

Tirai un sospiro di sollievo, con quei messaggi avevo tolto un peso dal petto.

Mi misi a letto ma non riuscii a prendere sonno immediatamente. Troppi pensieri mi affollavano la mente per potermi ritenere tranquillo. La mia vita era come un piccolo uragano. Ero tornato a casa per la sessione di esami ma non ero riuscito a darne uno, avevo appena chiarito con Carmela ma molti dei miei pensieri volavano invece ad occhi che non erano i suoi, a guance rosse e parole tirate fuori a fatica. Era tutto un casino.

Al suono della sveglia mi destai senza troppi problemi. Ero quasi felice che quella notte fosse terminata. Almeno sarebbero cessati anche quegli strambi incubi.

Appena messi i piedi in terra mi lanciai in doccia, aspettai che Manuel fosse pronto e lo accompagnai a scuola. Passai poi a prendere Carmela, insieme facemmo colazione nel bar sotto casa sua e poi ci concedemmo una passeggiata.

Chiunque ci avesse visti non avrebbe scommesso una lira su un nostro eventuale legame sentimentale. Camminavamo l'uno accanto all'altra senza nemmeno sentire il bisogno di sfiorarci.

Non ricordavo l'ultima volta che ce n'eravamo rimasti accoccolati a guardare un film o a parlare dei nostri problemi. Con lei tutto era molto più pratico, non c'era necessità di dialogo, né di contatto. Eravamo fidanzati e basta. Quella era l'unica cosa che contava.

Quando la riaccompagnai a casa ne approfittai per passare in pasticceria prima di recarmi a scuola da Manuel. Quando all'uscita mi individuò tra tutte quelle persone mi regalò un caldo sorriso. Lo accolsi con una pacca sulla spalla e lo invitai a seguirmi in macchina.

-Allora? Com'è andata oggi?- gli chiesi.

-Una noia mortale, per fortuna è finita. Tu?-

-Tutto bene. Ho visto Carmela stamattina-

-Mhmh- mugugnò poco interessato -stasera prendiamo la pizza?-

-Non saprei Manu, oggi ho un impegno-

-Di nuovo? Tu domani riparti...-

Quando metteva il broncio come in quel momento per me era impossibile resistere.

-Vedrò di fare il possibile- dissi allora.

-Ok- sorrise -che devi fare?-

-Devo vedere una persona-

-Chi?-

-Cos'è questo, un interrogatorio?-

-Non posso sapere chi è che mio fratello preferisce a me?-

-Ma quanto sei scemo- gli dissi con un sorriso.

-E' Carmela?- chiese ancora lui.

-No!-

-Un'altra ragazza?- domandò sollevando un sopracciglio.

Scoppiai a ridere -una mi basta e avanza-

-Però è una ragazza-

-Si- risposi sospirando -è... E' un'amica-

-Un'amica...- ripeté sospettoso.

-Un'amica di Luca- precisai.

-La conosco?-

-Non credo-

-Com'è?-

Com'era...

Lei era...

Non sapevo davvero come descriverla.

Era una bella persona, era timida, intrigante, era un immenso punto di domanda.

-Bella domanda! Non saprei da dove cominciare, la conosco da pochissimo però...-

-Però?-

Sembrava che Manuel dovesse tirarmi fuori tutte le parole con le pinze.

La cose in realtà non mi stupiva più di tanto. C'erano volte in cui sembrava lui il maggiore tra noi.

-Però non vedo l'ora di conoscerla meglio!-  dissi tutto d'un fiato.

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