63 - Piccola parte Uno
Dopo la doccia che, in quel clima di festa, fu lunga e chiassosa, fu il momento di concedersi ai giornalisti per le interviste di rito. Indossai, oltre al completo elegante, il mio miglior sorriso di circostanza pronto ad affrontare i flash dei fotografi e le domande scomode della carta stampata.
Ad attendermi, oltre le transenne dedicate all'area media, quella volta però, non c'erano solamente i cronisti locali ma la sala brulica di persone munite di microfoni e taccuini.
Io fui dirottato, dagli addetti stampa della società, presso il microfono di un uomo alto e slanciato, con dei capelli scuri e gli occhiali da vista calati sul naso. Mi tese la mano presentandosi e poi cominciò con le domande.
Dapprima tutti i quesiti verterono sull'intera stagione; sul legame intrinseco di fiducia instaurato tra squadra e staff, sulla validità del centro medico, sulle partite più importanti che ci avevano portati a raggiungere quel traguardo e sulle soddisfazioni personali che ognuno di noi era riuscito a prendersi.
Dopo alcuni minuti di genericità però, le domande assunsero un tono più specifico fino a spostare il centro focale dell'attenzione sulla partita appena conclusa.
-Ma parliamo della partita di oggi- disse lui d'un tratto -al principio è parso piuttosto distratto-
-In effetti è vero- dissi punto nel vivo -chiedo scusa ai miei compagni e ai tifosi ma ho ricevuto una bellissima sorpresa che mi ha deconcentrato per un po'-
-La palla comunque sembrava non volesse entrare-
-Delle volte capita, ma siamo una squadra molto unita, sapevamo che prima poi, se ci fossimo impegnati al massimo qualcosa sarebbe accaduto-
-E così è stato. Lei si è ripreso e ha messo lo zampino nei tre goal segnati dalla sua squadra-
-Il merito è da condividere con tutti i ragazzi, questa partita è stata il coronamento di una stagione fantastica. Per quanto mi riguarda poi, dopo un paio di stupidi errori di concentrazione, ho provato a fare del mio meglio, lo dovevo ai miei compagni e a tutte le persone che tengono a me, avevo promesso che mi sarei impegnato e avrei giocato per loro. Mi hanno fatto un regalo meraviglioso e glielo dovevo in qualche modo.
-Ci può dire chi sono queste persone?-
A quella domanda non riuscii a trattenere un sorriso.
-Beh, una è mio fratello, l'altra è una persona speciale che occupa un posto fondamentale nella mia vita- un altro sorriso perso -è stata lei a darmi la forza di rialzare la partita con la sua sola presenza, insomma -aggiunsi imbarazzato -mi spinge a credere nelle mie capacità-
-Quindi la dedica dopo il goal è stata per questa persona?-
-Si, era il minimo che potessi fare per lei, per farle capire quanto è importante per me e quanto sono felice di averla nella mia vita- dissi con lo sguardo perso nei ricordi di quella partita.
-C'è qualcosa che vorrebbe dirle attraverso quest'intervista?-
Solo allora tornai con la mente sulla terra rendendomi conto di aver forse parlato troppo.
Arrossii violentemente e sentii le mani cominciare a sudare.
Imbarazzato portai una mano a massaggiare la nuca cercando le parole adatte a chiudere quella azzardata conversazione.
-Ho già detto troppo, potrebbe già odiarmi per questo-
Lui ridacchiò, annuì e mi tese la mano ringraziandomi per il tempo dedicatogli.
Fece per voltarsi ma prima di andar via tornò sui suoi passi. Si avvicinò alle transenne e mi fece cenno di andargli più vicino.
Era una situazione strana quella, ma c'era qualcosa nello sguardo di quell'uomo, o dovrei dire di quel ragazzo, visto che ad occhio poteva avere la mia età, che mi spingeva a fidarmi.
-A prescindere dall'intervista- cominciò -posso permettermi di dirle una cosa?-
...
Continua...
Scusate, scusate, scusate!
Lo so, è un finale del cavolo, lo so, è troppo che vi faccio aspettare ma ad oggi è il massimo che posso darvi.
Non pensiate sia un modo per tenervi incollati o tenervi sulla corda, è davvero una questione di tempo.
Sono riuscita a ritagliarmi questo piccolo spazio ed ho pensato di regalarvi almeno questo stralcio di capitolo che vi farà vivere la famosa intervista attraverso gli occhi di Paoletto.
Spero che ora non vogliate lapidarmi ma, davvero portate pazienza e provate a fidarvi della vostra Pink e, ad agosto, potrete (forse) condividere con me la gioia per un progetto a cui sto lavorando e che, assieme al lavoro, mi sta portando via il cuore e tantissimo tempo.
Vi ricordo che, per condividere e restare sempre aggiornati sullo stato delle mie storie e delle mie idee, potete stalkerarmi su Instagram. Mi trovate con lo stesso nome profilo che ho qui su Wattpad.
Al più presto possibile, mi impegno, lo giuro!
Grazie sempre di essere al mio fianco!
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