Avrebbero dovuto sposarsi, figli delle famiglie patrizie più ricche di Pompei, erano ormai destinati a creare una famiglia, utopia al tempo, ricca di felicità e amore. Sì, perché Lucius e Cynthia si amavano davvero, il loro sarebbe stata un'unione vera, suggellata da una cerimonia matrimoniale degna delle gentes più ricche.

Ma evidentemente il loro amore, accettato e aiutato da tutti i parenti, non era benedetto dagli dei, che mandarono Vulcano a fermare questa messa in scena.

Quel giorno Lucius era partito verso Napoli per alcuni accordi importanti tra la sua gens e quella Iulia, lasciando la sua amata nella casa coniugale. Il cielo era stranamente scuro e da alcuni giorni la terra tremava, ma a Pompei ciò era abbastanza normale, quindi non si guardò indietro mentre prendeva la strada verso la città.

Mai si sarebbe aspettato che tre giorni dopo, al suo ritorno, pronto per il matrimonio, avrebbe ritrovato solo le sagome della sua bellissima città, coperta ora da una coltre grigiastra e una cappa di bruciato.

Non gli restava più niente: la sua famiglia, i suo amici, la sua amata erano ormai morti soffocati dai fumi tossici. Fu proprio a lei che pensò mentre il mare davanti alla bella Pompei lo inghiottiva e lo faceva scomparire tra gli spruzzi bianchi.