Introduzione
Nonna Marley-"sei contento James? Domani andiamo andiamo allo zoo! -"
James-"si mamma! Ma...verranno anche quei due? -"
Indica me e mio fratello con quella lurida mano sporca e puzzolente.
Nonna Marley-"purtroppo si tesoro, ma tranquillo, non ci parleremo più di tanto, hahah-"
Nonno Gregor-"proprio così, ahaha-"
James-"ahahah-"
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Come potete vedere loro sono "la nostra famiglia".
Dico così perché non lo sono per davvero.
Mi ricordo che un giorno, circa a sette anni, i nostri genitori abbandonarono, per strada in mezzo ai cassonetti dell'immondizia, me, t/n Potter, mio fratello, Harry Potter, e nostra sorella Valentine Potter.
Riesco ancora a percepire quello squallido odore di pizza andata a male.
Purtroppo nostra sorella non riuscì a reggere il freddo inverno, così ci abbandonò, dopo solo tre giorni.
Aspettammo due settimane avvolti in dolci lenzuola di lana, lasciate dai nostri genitori, bevendo da pozzanghere, e mangiando cibo proveniente dai bidoni della spazzatura.
Finalmente due gentili persone ci presero e decisero di prendersi cura di noi.
La signora Frank e il signore Gregor sembravano le persone più brave del mondo; non pensavo esistessero anime così buone nel profondo.
Loro due avevano un figlio, con un anno più di me, mentre Harry ne aveva uno in meno; purtroppo a lui non stava bene la decisione che avevano preso su di noi, quindi tutti i giorni ci maltrattava e dava la colpa a noi nonostante fosse la sua.
Un terribile giorno, erano le due di pomeriggio, c'era una tempesta in corso, tuoni e lampi riempivano il cielo nuvoloso, la pioggia tormentava il terreno sottostante con forza, provocando un forte rumore che si riproponeva all'infinito.
Quel giorno io, Harry e James eravamo a casa dai suoi nonni, mentre i nostri "genitori" erano appena usciti per andare al lavoro.
Con quel tempo, non c'era quasi nessuno fuori; provammo e far capire loro che era troppo pericoloso uscire, ma non ci darono ascolto, così ci affidarono ai genitori del padre: nonna Marley e nonno Gregor.
Purtroppo loro non erano tanto gentili con noi, quindi io e mio fratello, decidemmo di salire al piano di sopra e di giocare a qualcosa di bello.
La pioggia continuava a battere sfrenata, senza dare segni di voler smettere, ormai erano passate le nove di sera, ma non c'era nesuna traccia dei nostri genitori.
Dovendo tornare prima, molto prima, iniziammo a preoccuparci, passavano le ore e loro non tornavano, l'aria era fredda, l'atmosfera cupa e triste, in quel giorno, anche le luci perdevano la loro luminosità.
Giorni dopo, ancora niente.
Tutti noi, cominciammo a produrre, e attaccare dappertutto dei volantini che davano loro come sperduti.
Io cominciai a diventare pessimista, invece Harry cercava in tutti i modi di rendermi felice, almeno lui era ottimista in qualunque situazione, ma per sfortuna ero inconsolabile.
Niente e nessuno poteva farmi cambiare, tranne loro.....i miei genitori.
Passarono anni, la polizia li ritrovò sotto ad un ponte....nella loro macchina........distrutta....ricoperti di terra....acqua...........................sangue......
Erano andati.
Via.
Volati.
Nell'aldilà.
Senza un saluto.
Nulla.
Speravo avessero trovato la felicità, almeno lassù.
Oggi, ora cone ora, siamo rimasti : io, Harry, James e i suoi nonni, nella loro casa, perché misero in vendita quella di mamma e papà, e io, con i sensi di colpa in gola, di averli lasciati uscire incustoditi, abbandonai quella casa.
Per adesso voglio solo raggiungerli e trovare la pace.......
Ma prima, quello che mi rimane stretto al cuore, è Harry, non lo lascerò per nessun motivo, diventerò iperptotetiva a costo di proteggerlo.
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