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Capitolo 34: Saà sincero?

[Questo capitolo l'ho scritto tempo fa, ma ho scoperto che prima non ero riuscita a pubblicarlo, per questo nella nota autrice c'è scritto un riferimento al Capodanno. Buona lettura!]
"Credo sia ora di teornare a casa, mio piccolo angelo" mi fece notare Ciro.
"D'accordo, allora andiamo."
Salutammo gli altri e tornammo a casa.
"Ciao amore mio! Ci vediamo domani!" disse Ciro baciandomi dolcemente.
"A domani" lo ricambiai con un sorriso e dandogli un altro bacio.
Ci separammo e io andai in camera mia per infilare il pigiama e mettermi a letto quando il mio cellulare prese a squillare.
Lo presi e vidi che il numero era sconosciuto.
Decisi di rispondere comunque, ma non fui contenta delle conseguenze.
"Pronto?"
"Carina... ti chiamo dal carcere."
Max! Accidenti a me, ma perché avevo deciso di rispondergli?
"Che cosa vuoi, Max?" chiesi brusca per nascondere il mio spavento.
"Volevo... volevo chiederti perdono" rispose lui.
A quelle parole rimasi più che sconvolta. Non sapevo cosa pensare, non sapevo se credergli o meno perché quando si è esperti a mentire come lo è lui si fa in modo che ogni parte della persona impari a mentire, anche gli occhi. Anzi, direi soprattutto gli occhi!
"E perché dovrei crederti( Su, spiegamelo!" gli dissi. "Dopo tutto quello che mi hai fatto mi dici come posso fidarmi di te?"
"Per favore, ascoltami, il tempo che ho passato qui mi è servito molto e ho capito che... che ho sbagliato... ma credimi, ho fatto tutto questo perché... perché ti amo!"
"Non voglio sentire le tue spiegazioni, è chiaro? Ci vorrebbe solo un miracolo per far pentire uno come te in una settimana! Non chiamarmi, non parlarmi, io non voglio sapere perché hai agito così! Per quanto mi riguarda potresti aver detto soltanto un mucchio di bugie! Vai a raccontarne a un'altra delle tue prede e non cercarmi più!"
Chiusi la chiamata e mi gettai sul letto scoppiando in lacrime. Il mio cuore mi diceva che lui stava mentendo, ma in un piccolo angolo della mia anima c'era la speranza che lui dicesse il vero. Non sapevo se fosse giusto non dargli neanche il beneficio del dubbio, ma mai come in quel caso avevo agito d'istinto, come se il mio angelo custode avesse voluto dirmi che non dovevo fidarmi.
All'improvviso sentii la porta aprirsi e poco dopo due braccia mi cinsero il busto e ricevetti un bacio tra i capelli. Voltai un po' la testa e vidi mia sorella che tentava in tutti i modi di darmi conforto.
"Che cos'è che ti fa soffrire?"
"M-Max mi ha... mi ha telefonato" risposi.
"Max? E cos'ha detto? Ti ha spaventata?" mi chiese lei.
"No, ma avrei preferito che l'avesse fatto!"
"Perché parli così( Cosa ti ha detto, sorellina? Cosa ti ha detto?"
"Mi ha chiesto perdono, Lucia! Ha detto che aveva agito così perché si era innamorato di me e io gli ho detto che non credevo a una sola parola e che non doveva più cercarmi, ma adesso io non so se ho fatto la cosa giusta."
"Tesoro, io credo che tu abbia fatto la scelta migliore. Pensaci un attimo: chi ti garantisce che non fosse una sua manovra( Chi ti assicura che non volesse essere aiutato ad uscire di prigione? E poi scusa, anche se ti avesse detto la verità, dopo quello che è stato capace di farti, merita di essere respinto, anche per poco tempo."
"Sono comunque confusa. Se avesse detto la verità dovrei essere io a chiedergli scusa perché la coscienza non pensa al fatto che la persona a cui abbiamo detto o fatto certe cose ci abbia fatto un torto in precedenza. Una volta gli ho anche dato uno schiaffo, te lo ricordi? Mi sono sentita malissimo!"
"Ti sei sentita in quel modo per il semplice fatto che tu sei troppo buona, e non smetterò mai di ripetertelo! Ma non capisci che questi sensi di colpa ti stanno distruggendo un po' alla volta? Essere buoni va bene, ma così è davvero troppo!"
"Può darsi, ma Max mi ferisce più nel profondo quando mi dice di essere pentito rispetto a quando mi minaccia! E se continuasse a ripetermi in eterno che aveva perso il controllo per amore?"
"Tesoro ascoltami, la notte porta consiglio! Tu dormici sopra e vedrai che domani le idee ti saranno un po' più chiare!"
"Spero tanto che tu abbia ragione, Lucia! Buonanotte!"
"Sogni d'oro."
Mia sorella mi lasciò un bacio sulla fronte e si allontanò chiudendo la porta.
Dopo qualche minuto mi addormentai, ma i miei sogni furono popolati da due file di soldati: in una ce n'erano di piccoli e armati di arco e frecce, altri grandi e grossi, con dei fucili in spalla. I piccoli dicevano: "Perdonalo", e ogni volta una freccia mi colpiva al cuore. I grandi, con voce grossa, dicevano: "Non farlo!", e sparavano verso l'altro schieramento.
Io non sapevo cosa fare, ero troppo confusa.
Spazio Autrice
Cosa vorrà dire il sogno che ha fatto Carina?
E lei cosa deciderà di fare? Perdonerà Max o lo lascehà in carcere?
Ma soprattutto... Max è sincero?
Ciao lettori e lettrici! Innanzitutto auguri per le feste già passate e per il Capodanno. Scusate se ho smesso di scrivere questa storia, ma non avevo ispirazione.
Comunque volevo chiedervi: visto che come si suol dire, anno nuova vita nuova, vale anche per le storie, cosa ne direste se anche gli altri personaggi diventassero narratori?
Fatemelo sapere nei commenti!
Alla prossima!

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