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Capitolo 24: La sorella migliore del mondo

"Tesoro, che cos'hai? Cosa ti prende?"
"Mi sento malissimo! Ho tanto caldo!"
"Siediti, stai tranquilla!" Lucia mi prese prima le mani, poi la t€sta, sempre con delicatezza, e la sua mano si fermò sulla mia fronte.
"Hai battuto la testa e ti è salita la febbre" mi disse con dolcezza, "ma ora stai tranquilla, siamo a casa, tesoro!"
Mi portò in casa, mi accompagnò nella mia cameretta e disse: "Sdraiati, devi stare tranquilla, piccola! Cos'è successo?"
Raccontai tutto a Lucia, il diario, la verità su Max e Ciro, proprio tutto!
"Oh santo cielo!" disse Lucia. "Non è possibile! Anche Max ha i suoi motivi per essere così malvagio con chiunque!"
"Ti rendi conto? L'hanno portato via!"
"E tu adesso stai male per lui, vero?"
"Per lui.. per i suoi fratelli, per chi soffrirebbe nel saperlo, mi sento male! E se anche lo dicessi a Max lui non mi crederebbe, mi prenderebbe per una strega come ha cercato di farmi sembrare con suo fratello Lucia, non so che cosa fare!"
"Non ti devi agitare così, tesoro mio!"
Lei mi strinse forte a sé e quel gesto mi fece capire che lei sarebbe stata con me, sempre, in qualsiasi momento, e per me sarebbe stato lo stesso: avrei fatto l'impossibile pur di vederla star bene!
Lei sembrò leggere nella mia testa e mi disse: "Io faccio quello che faccio perché ti voglio bene, non posso vederti soffrire, piccolina! Guardami: Max lo scoprirà da sé cos'è successo perché il diario ti è caduto prima di perdere i sensi! Ma tu non potresti comunque dire la verità ridotta in questo stato! Non devi sentirti in colpa per certe cose!"
Sentii che il mio cuore martellava: non era solo Max che mi preoccupava, c'era anche un'altra persona che doveva sapere la verità: si trattava di Ciro!
E per finire Flora, la loro sorella.
Era mia amica, non potevo nasconderle una cosa del genere. Ma che dovevo fare allora? Come mi dovevo comportare? Mi guardai la mano con l'anello. Sentii che la febbre a poco a poco andava via.
Presi il cellulare e v,di che c'era un messaggio da Ciro. Avevo salvato il suo nome con i cuoricini e il mio viso rosso.
"Come stai, piccolina? Ho saputo che ti è successa una cosa brutta, adesso che sei a casa come stai?"
Cliccai sulla notifica e risposi. Mi tremavano le mani m€ntre gli scrivevo.
"Io.... Io sto bene, ma, ecco io... ho battuto la testa e ho un po' di febbre, ma mia sorella mi sta aiutando molto."
La risposta non tardò ad arrivare. Lui mi scrisse: "Oh, piccola! Vedrai che tutto andrà per il verso giusto! Vorrei creare una barriera intorno a te perché nessuno ti faccia più diventare rossi quegli occhi dolci che hai, ma facendoti vivere in una campana di vetro ti farei molto più male. Ora che ci penso però non hai bisogno di questo perché a proteggerti e accompagnarti hai una sorella meravigliosa, che ti vuole tanto bene e non vuole vederti soffrire. Proprio quello che vorrei ottenere io."
Non sapevo che fare, dirglielo così non sarebbe stato un bene per me, non erano cose che si potevano dire per messaggio perché era già difficile parlarne da vicino.
Poi mi arrivò un secondo messaggio.
"Non ti preoccupare per la storia del fratello, ci ha pensato Max a dirmelo."
In quel momento mi crollò il mondo addosso. Di sicuro Max aveva cercato di mandare la delicatezza a farsi friggere e gliel'aveva detto nel modo più perfido possibile, io me lo sentivo.
Quello che sentii di scrivergli fu: "E ora come stai?"
Lui rispose subito: "Da una parte male perché scoprire di avere un altro fratello che la parola "fratello" non ha nemmeno idea di che significhi non è la cosa più bella del mondo, ma dall'altra sto bene perché i miei non mi hanno mentito, non lo sapevano neanche loro, e ho una splendida sorella, tanti amici e una piccola compagna dolcissima che mi sostiene e si preoccupa di tutto questo. Ti amo, piccolina!"
Per finire mi mandò una X, un bacio a distanza. Continuavo a ripetermi nella mente quel: "Ti amo, piccolina!" Mi piaceva tanto quando mi chiamava con un diminutivo! Lui doveva essersenereso conto perché lo faceva molto spesso. Il mio cuore era letteralmente andato via dal mio corpo, batteva fortissimo. Quel bacio virtuale, poi! Non so perché, ma se lui mi diceva cose del tipo: "Ti mando un bacio" me lo sentivo fisicamente come se l'avesse fatto nella realtà, da vicino! Conoscevo quei gesti fatti da lui e mi piacevano tanto.
"Dalvero io... sono.. così importante?"Ma anche quando scrivevo dovevo balbettare così? Perché con lui, che era il ragazzo più dolce del mondo?
La risposta arrivò subito: "_Certo che sei importante, piccola! È molto bello che anche a distanza ti preoccupi così per qualcuno e ti ricordi di questa persona. Sei una ragazza molto dolce."
E a questo che dovevo rispondere, che mi aveva tolto le parole di bocca per quanto mi riguardava? Non ce l'avrei di sicuro fatta a scrivergli quella cosa.
Altro che la Rossa, io ero molto peggio: ero la Complessata Cronica! E non è assolutamente uno scherzo! Se mi facevano un complimento mi trasformavo, diventavo un pomodoro con forma umana.
Se poi il complimento me lo faceva lui, beh, quella reazione era amplificata per ben cento volte! Tutte insieme! E se avessi sbagliato qualche parola altro che: "Chi l'ha visto" ci sarebbero voluti i minatori per cercarmi perché me ne sarei andata profrio sotto terra! Io e la mia reazione iperamplificata!
Mi portai le mani sul viso e ripensai a tutti i momenti vissuti con lui che era sempre stato molto premuroso con me, mi aveva sempre dato tutto il suo affetto, mi stava sempre accanto quando soffrivo per qualcosa e aveva un'idea di me che non mi sarei mai aspettata da nessuno. In poche parole lui e mia sorella erano "colleghi" di protezione e mi volevano bene entrambi in un modo che mi faceva sentire più che bene. Ero molto felice.
Lucia entrò nella mia cameretta e disse con un sorriso: "Sei più tranquilla?"
"Mi sono tolta un peso dal cuore" fu la mia risposta e detto questo la strinsi.
Per me un abbraccio valeva oro, quindi mi potevo considerare molto ricca. In realtà per me tutti i gesti d'affetto valevano oro, quindi ero molto fortunata perché di quei gesti ne ricevevo molti.

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