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Capitolo 16: Un addio o un arrivederci?

Agosto quell'anno fu bellissimo. Ciro come suo solito riusciva sempre a farmi ridere e per non dimenticare avevo registrato alcuni momenti della vacanza.
Quando tornammo a casa, però, iniziai ad avvertire una sensazione orribile. Era come se sentissi che stava per accadermi qualcosa di orribile. Infatti pochi giorni dopo il ritorno a casa sentii una discussione tra il "padre" di Max e quello di Ciro. Nel caso di Max padre per modo di dire.
"Non può mandarci via!" diceva il dottor Aiello, il papà del mio Ciro.
"Sì che posso!" rispose l'altro. "La casa è mia e io ci faccio vivere chi mi pare!"
"La casa è sua, ma noi l'abbiamo sempre tenuta in ottime condizioni e non abbiamo mai dato fastidio a nessuno!" disse il signor Aiello. Guardai verso di lui e vidi le sue iridi farsi scure.
Chiusi la finestra sentendo una fitta al cuore per quello che avevo ascoltato.
Mia sorella enthò nella mia stanza e mi vide tesa e preoccupata come non mi.
"Piccola, che ti prende?" mi chiese.
"È che ho paura che Max stia per combinarne un'altra delle sue" dissi. "Ho paura che stavolta non potrò fare niente! Poco fa quel signore che in teoria avrebbe dovuto essere suo padre stava litigando con il signor Aiello!"
"A proposito di cosa?" chiese Lucia.
"A proposito della casa! Quell'uomo vuole cacciare Ciro a la sua famiglia!"
Lucia mi disse: "Ma quell'uomo è un mostro senza scrupoli, oh, santo cielo!"
Poco dopo mi arrivò un messaggio da Ciro che diceva: "Piccola, devo dirti una cosa molto importante! Possiamo vederci al boschejto dove ti sei sfogata con quella scopa? Perdonami, ma devo dirti tutto, devo prepararti, tesoro!"
Sentii il mio cuore perdere un colpo, ma gli risposi: "D'accordo. Quando?"
"Potremmo vederci tra un quarto d'ora?"
"Sì... d'accordo..." risposi.
Decisi di mettermi subito in cammino verso il bosco, ma mentre mi avvicinavo mi sentii afferrare per le spalle e qualcuno mi bloccò. Pei due braccia forti e fredde come il ghiaccio mi circondarono il corpo e iniziarono a premermi con forza sul diaframma. Cavolo, ma tutte a me dovevano capitare?
Voltai la testa per quanto mi era possibile e Max alzò una mano verso le mie labbra per impedirmi di gridare, ma, non so neanche io come, lo trattenni.
"Non toccarmi!" dissi a denti stretti.
"Tu sei mia e io ti stringerò tutte le volte che mi pare, quindi non provare a gridare aiuto!" mi disse quel mostro.
Altro che gridare aiuto, io avevo una gran voglia di prenderlo a schiaffi e visto che non avevo mai alzato le mani su nessuno quel desiderio mi spaventava.
Gli fermai le mani e cacciai un grido più di rabbia che di disperazione.
"Se non vuoi che io impedisca al tuo Ciro di trovare un'altra casa dovrai lasciarlo e metterti con me!" mi sussurrò all'orecchio, tanto per calcare la mano sul mio panico nel parlargli.
Gli diedi una gomitata per liberarmi, ma niente. Pochi secondi dopo, però, una mano si posò sulla mia spalla, mi sentii sollevare e qualcuno mi portò via da quel mostro. Avevo chiuso gli occhi ma quando li riaprii vidi che Ciro era lì e mi stringeva tra le sue braccia.
"Piccola, dimmi qualcosa, ti prego!" mi disse preoccupato. "Dimmi come stai!"
"Ti ha cacciato di casa? Perché?" singhiozzai stringendomi forte a lui.
Le sue labbra si posarono sulla mia fronte e lui mi accarezzò i capelli per cercare di farmi stare più tranquilla.
"Te l'ha detto, vero?" mi disse Ciro.
"Sì! Perdonamiaè. tutta colpa mia!" dissi tra i singhiozzi. "È tutta colpa mia, Max vuole torturare me!"
"Non è vero, non è colpa tua" mi disse lui. "Non è colpa tua se mio fratello cerca di farci soffrire, piccola mia!"
"Dobbiamo lasciarci per ora" gli dissi, "altrimenti resterete in mezzo alla strada e io questo non lo voglio! Ma tu sarai l'unico ad avere libero accesso al mio cuore! Te lo giuro! A-Addio!"
"No! Questo non è un addio, è un arrivederci! E ti prometto che quando l'arrivederci sarà finito io correrò da te! E se dovessi aver bisogno di aiuto tu cercami! Mi prometti che lo farai?"
"Te lo prometto" gli dissi a bassa voce. Non so dove trovai la forza per dirgli questo, quindi vi prego, non me lo chiedete, ma sta di fatto che la trovai e sentii che quella promessa sarebbe stata mantenuta da tutti e due.
"Dai, non piangere!" disse asciugandomi le guance che però si bagnavano come se qualcuno si divertisse a rifornire i miei occhi di lacrime, neanche si trattasse di una specie di carburante!
Lui si avvicinò con il viso alle mie labbra e dopo alcuni secondi le nostre labbra si toccarono. Lui aprì una piccola fessura tra le sue labbra e io vi infilai le mie. Non mi toccò nemmeno con i denti, sembrava quasi che Ciro, mettendo le mie labbra tra le sue, desiderasse proteggerle dalla cattiveria di chiunque tentasse di farmi del male.
Desiderai con tutta me stessa che quel bacio non finisse mai, ma purtroppo non fu così. Dopo un po' fummo costretti a staccarci per riprendere fiato e sentii una fitta al cuore perché capii che quello sarebbe stato il nostro ultimo bacio fino alla fine di quell'arrivederci. Non volevo che lui andasse via, che il padre di Max mettesse in mezzo alla strada lui e la sua famiglia, ma non sapevo come fargli cambiare idea. Se anche avessi deciso di stare con Max chi mi avrebbe dato la sicurezza che lui non l'avrebbe mandato via? Con una serpe non si deve mai abbassare la guardia perché è sempre lì, pronta a morderti e ad avvelenarti. Io l'avevo imparato con Max, a mie spese.
Ogni volta che mi sentivo felice c'era sempre lui, pronto a rovinare tutto. E adesso? Cos'avrei fasto adesso? Non ero mai stata separata da Ciro senza sapere quando l'avrei incontrato di nuovo e per me era orribile pensare che non avrei potuto vederlo tutti i giorni.
"Ricordati che questo non è un addio!"
"È un arrivederci!" dissi trattenendo i singhiozzi.
Avrei dovuto separarmi da lui quel giorno stesso, purtroppo, ma lui, per lasciarmi un dolce ricordo fino al giorno della fine di quell'arrivederci, mi baciò entrambe le guance e mi disse: "Tu per me resterai sempre la mia Cari! Non cambiare mai, piccola! Non cambiare mai, per nessun motivo!"
Spazio autrice
Lo so che non è una cosa bella da raccontare, ma l'amore vince su tutto, anche sulla distanza, vedrette! Scusatemi anche per non aver continuato per molto, ma non sapevo come proseguire né cosa mettere durante il mese in cui Ciro e Cari stavano insieme, quindi ho dovuto fare un bel salto temporale!
Ah, e scusate, ara il capitolo 26, ma c'è stato un piccolo errore ci battitura.

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