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Capitolo 10: Un San Valentino particolare

"Bentornata!" mi dissero tutti in coro.
"Bentornata? Perché, dove sono stata?"
"Nel posto più pericoloso del mondo, ma hai superato tutti gli ostacoli e ora sei qui, tesoro mio!" rispose mia madre.
"Brava, piccola!" disse il dottore. "Sei davvero una ragazzina coraggiosa."
Fui felice di quel complimento e il padre e la madre di Ciro, il dottore e l'infermiera, finalmente si presentarono con i loro nomi invece di usare il loro impiego.
Fui dimessa il giorno stesso e tornai a casa. Prima che il gruppo si dividesse Sandra mi chiese: "Sei troppo stanca per partecipare ad una piccola festa?"
"No, sto bene" risposi con un sorriso.
Mia madre mi accordò il permesso di andare a casa di Sandra e quel pomeriggio eravamo tutti da lei. I suoi genitori non c'erano, quindi Sandra ci fece una proposta che mi fece provare un'emozione molto forte perché significava il mio primo bacio.
"Vi va di giocare al gioco della bottiglia?" chiese elettrizzata. Furono tutti d'accordo. Io esitai qualche istante, poi accettai, e si decise di alternare il bacio e l'abbraccio. La prima a girare fu Sandra e le capitò proprio il suo Mariano. Si scambiarono quel bacio che per loro doveva essere il primo se considerati insieme.
Poi la bottiglia riprese il suo giro e si fermò su Ciro. I due si alzarono e si scambiarono un abbraccio sincero. Fu come se quella bottiglia sapesse in che direzione andare con molta precisione.
Infatti quando Ciro la fece roteare la bottiglia si fermò proprio su di me. Un fortissimo calore mi investì il viso e sentii che anche le mie labbra erano sul punto di prendere fuoco. Ciro mi si avvicinò e mi chiese sottovoce: "Te la senti di fare questo passo?"
Mi alzai tutta tremante e mi lasciai cadere tra le braccia del mio principe.
Sì, in quel momento era così che vedevo Ciro. Forse desideravo davvero quel bacio e poi il giorno era proprio a tema essendo il giorno di San Valentino. Avevo avuto molta più fortuna di Linda in quell'occasione, ma perché avevo reagito in quel modo quando la bottiglia si era fermata proprio sul mio posto? In un primo momento mi ero congelata, subito dopo un calore violento mi era piombato addosso. E poi quel tremore che non mi permetteva di stare in piedi!
Quando ci lasciammo andare vidi che tutti gli altri ci battevano le mani, il mio viso s'incendiò del tutto e persi l'equilibrio per l'emozione. Chissà se anche lui si era sentito come me quando eravamo stati così vicini l'uno all'altra, quasi fondendoci in una sola persona, come si dice sempre degli innamorati che si vogliono bene davvero.
Mia sorella mi si avvicinò vedendomi tanto sconvolta e mi prese da parte.
"Ti è piaciuto?" mi chiese sorridendo.
"Non sai quanto! E poi lui è stato così carino a chiedere se me la sentissi di fare quel passo! Ma così, davanqi a tutti, mi sono vergognata come una stupida! Cos'avrà pensato di me Ciro?"
"Quello che hai detto tu" rispose Lucia, "ovvero che eri molto emozionata e a quanto vedo lo sei ancora, tesoro!"
Non potevo negarlo perché stavo ancora tremando e avevo le guance che bruciavano come se mi fosse salita la febbre, la più bella del mondo: l'amore!
O, se non l'amore, almeno qualcosa di forte che mi legava a lui in quel modo.
"Cari! Lucia! Cosa state facendo?"
"Niente, niente, Sandra! Arriviamo!"
Tornammo nell'altra stanza. Io, con le mani che ancora tremavano dall'emozione che mi aveva travolta, feci girare la bottiglia che si fermò su mia sorella. Avevo proprio bisogno di un abbraccio.
Quello che mi preoccupava era il fatto che avessi ancora il batticuore. Lucia mi aiutò anche a restare in piedi in quel momento perché non riuscivo a fare neanche quello!
Il giro continuò proprio nel verso giusto ma io non me la sentivo di farne un altro perché quel primo bacio mi aveva emozionata tantissimo e speravo che ce ne fossero altri, ma solo con lui e soprattutto solo voluti da entrambi.
Che ne sapevo io se lui lo voleva o no?
Ciro mi si avvicinò e mi chiese: "Stai bene, piccola?"
"Sì, sto bene, non preoccuparti" risposi sorridendogli timidamente. "Sei sempre così premuroso con me!"
"Perché ci tengo molto a te. Sei molto dolce, timida, sensibile. Non è difficile affezionarsi ad una come te e, se ti fa piacere saperlo, quello che è successo mi è piaciuto molto."
"Cioè... ti stai riferendo... al bacio? Quel bacio?"
"_Certo!" rispose lui, senza lasciarmi la mano. Sentii che la mia mano tremava leggermente nella sua e al tempo stesso sentivo il bisogno di stringerla forte.
"Anche a me è piaciuto tanto" sussurrai con il cuore in gola per l'emozione.
Ciro mi accompagnò a prendere un po' d'aria fresca e dopo un po' mi prese in braccio e mi fece fare un giro in aria.
Risi di gusto a quella trovata perché Ciro lo faceva per farmi ridere, ma allo stesso tempo senza farmi correre rischi.
"Vorrei avere uno specchio in questo momento per farti vedere come sei bella quanddo ridi!" disse stringendomi a sé.
Provai un'emozione molto forte. Era una frase che si diceva spesso, va bene, ma ero così felice che la dicesse lui e soprattutto che lo stesse dicendo a me!
Avrei voluto rispondere: "E tu sei un angelo, il più dolce angelo del mondo!"
Gli altri ci raggiunsero all'aperto e Ciro mi pose a terra con delicatezza.
I miei occhi dovevano essere diventati due piccoli cuori perché tutti mi guardavano e mi sorridevano e lo stesso sembravano fare con Ciro. Forse anche lui sentiva qualcosa di bello per me. O forse mi stavo facendo troppi film e la dovevo smettere perché rischiavo di farmi solo del male! Non che quello che provavo per Ciro mi facesse star male.
Anzi, quel sentimento mi dava la carica per affrontare la giornata. Ogni mattina andavo a leggere i messaggi che Ciro mi aveva scritto, ascoltavo la sua voce in un video che avevo fatto quando lui era venuto a trovarmi e mi aveva fatto ridere. Mi rivolgevo sempre a lui senza dirglielo quando mi sentivo giù.

Tornando a casa ripensavo a quello che avevo vissuto con lui, la caduta, la rissa, la febbre, Max, l'incidente, e infine quel bacio, il mio primo bacio.
Lucia si era accorta della mia espressione sognante e mi aveva affiancata.
"Ormai Ciro è proprio dentro di te."
"Può essere, perché qualsiasi parola lui abbia detto io nello scriverla... ho una strana reazione, mi tremano le mani e mi riesce difficile scriverla..."
"Questo succede quando si prova qualcosa di molto forte per qualcuno, un legame molto stretto, ma anche l'amore. Da come vi siete baciati non escludo che lui possa ricambiare il tuo amore."
"Tu dici che lui... potrebbe essere..."
"Eeesatto! Perspicace la mia piccola!"
"Non lo so se sono perspicace, ma so che lui è tanto caro con me e io quando lo vedo arrossisco, mi tremano le gambe, sto... Ah, perché non lo so spiegare?"
"Perché ti emozioni nel farlo, tesoro!"
"Chissà cosa farò quando lo rivedrò a scuola!" dissi stringendo la mano di mia sorella.
"Per come ti conosco sarai più emozionata del solito quando lo vedrai!"
"Il mio primo bacio, capisci? Il mio primo bacio! E... con lui, con Ciro!"
"Lo so, lo so" disse Lucia sorridendo.
Arrivammo davanti la porta di casa e Lucia mi disse: "Sono sicura che verrò nella tua stanza e ti vedrò sorridere!"
"Nel sonno, intendi?" domandai ridendo.
"Sì, nel sonno. Scommetto che ti vedrò sorridere!"

Andai in camera mia e già sorridevo nel mettermi a letto. Mi sembrava di toccare il cielo con un dito e lo vedevo lì, accanto a me, anche se non pensavo né speravo in nessuna storia d'amore. Ma quel bacio, le parole del mio angelo e quel prendermi in braccio e dirmi: "Come sei bella quando ridi!", che cosa voleva significare? Mi addormentai pensando che quello fosse il più bel San Valentino della mia vita, era il giorno del mio primo bacio, il giorno in cui avevo scoperto di provare qualcosa di speciale per quel ragazzo che più di una volta mi aveva soccorsa e consolata.

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