Pensiero 29: Pensieri come razzi
E' pomeriggio e tutti i miei compagni di classe sono alla festa di compleanno di Sri, mentre io sono a casa da sola. Sto facendo i compiti di matematica, niente di meglio eh?
E' molto più divertente stare qui a risolvere problemi piuttosto che stare con i miei amici. Continuo a ripeterlo, ma non ci credo nemmeno io.
Nessuno mi ha detto del compleanno, l'ho scoperto per caso.
Tutti avevano riposto i loro biglietti al sicuro, Deb lo aveva dimenticato sul banco e così io ho scoperto ciò che gli altri già sapevano.
Sono molto arrabbiata con Sri. Non era obbligata ad invitarmi, però andiamo...sono io l'unica che non lo è. Ha invitato persone della classe con cui parla davvero poco, ma non me e parliamo quasi tutti i giorni, siamo nello stesso gruppo di amiche.
Eppure ci credevo tanto alla nostra amicizia e non voglio che si spezzi per sempre.
Mi vengono in mente tutti i "ti voglio bene" e gli abbracci.
Era la stessa Sri che mi ha appena messo da parte?
Magari ha un buon motivo per essersi comportata così.
E se avessi fatto qualcosa di sbagliato e si fosse offesa?
Ci penso su, ma non mi viene in mente nulla. E' tutto uguale, non è successo niente che possa giustificare l'accaduto.
Forse è sta Deb a convincerla, non sarebbe la prima volta.
Non voglio credere a queste cose, è impossibile. Loro dicono di volermi bene. Sono io che mi sento sempre esclusa.
Inizio ad entrare in crisi, tutto diventa un crescendo di sensazioni e pensieri negativi.
Non ce la faccio più a trattenermi, sento di dover esplodere come se fosse una cosa naturale.
Le lacrime iniziano a scendere da sole nonostante tutti i miei sforzi di trattenerle.
Non voglio piangere, basta, e vorrei urlarlo al mondo. Basta lacrime non ne posso più.
Il mio petto si gonfia e si sgonfia rapidamente, inizio a tremare e l'intero corpo è pervaso da brividi e instabilità.
Lamenti trattenuti fuoriescono dalla mia bocca, vorrei piegarmi su me stessa.
La testa bassa, lo sguardo offuscato sul pavimento.
Questo miscuglio micidiale di emozioni mi logora divorando l'interno del mio corpo.
Sento qualcosa lacerarsi gradualmente. Più è lento più è doloroso.
Non posso far altro che aspettare sperando che dopo la situazione migliori.
Sono stanca e vorrei sdraiarmi, ma mi impongo di rimanere seduta.
I pensieri negativi continuano a passare nel mio cervello come razzi.
"Sei inutile, accettalo.
Nessuno ti vuole.
Fai schifo.
Se tutti pensano che non vali nulla, allora è la verità.
Non incontrerai mai nessuno che ti accetti perché sei tu il problema.
Sei uno sbaglio.
Se stessi davvero male e fossi in fin di vita non importerebbe a nessuno.
Sei solo una stupida se credi che qualcuno possa volerti bene.
Ma non ti sei vista allo specchio? Sfigata!
Se le persone che hai accanto pensano tu faccia schifo, figurati cosa potrebbe pensare il resto del mondo.
La colpa è solo tua".
Note d'autore:
Hey ragazzi, come state?
Voglio ammettere una cosa, dopo aver finito di scrivere questo Pensiero sono rimasta a fissare l'ultima parte.
Perché?
Perché per me è davvero molto delicata. E' quasi esattamente ciò che pensavo durante il periodo in cui sono stata bullizzata.
Quindi è stato emotivamente impegnativo scriverlo, ma sto bene, sto davvero bene.
Sono felice di esprimere queste cose e sono orgogliosa di me stessa 😊.
Spero che le mie parole vi arrivino e che possiate capire anche voi tutto il dolore, ma allo stesso tempo spero che non vi siate sentiti e non vi sentirete mai così.
Vi mando un enorme BACIOOOO! 😘 Non finirò mai di ringraziarvi di leggere la mia storia ❤.
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