Il campanello suona. Un rumore breve, ma intenso. Scatto in piedi dal divano su cui ero stravaccata.

La mia pazienza, finalmente, verrà ripagata.

Apro la porta ed è come se casa mia venisse invasa da un'ondata di profumo dolce.

Emetto un gridolino quando vedo Maria con indosso i pantaloni blu.

-Sì, li ho comprati anche io!-. Afferma entrando nell'abitazione.

Le do un'altra occhiata guardandola dalla testa ai piedi.

-Sta meglio a te che a me-.

Maria scuote la testa, ma mantenendo il suo sorriso: -Non è vero! Ti sottovaluti-.

Già, forse ha ragione.

L'accompagno nella mia stanza, dopo di che preparo due tazze di te verde con i biscotti.

In questo periodo ho appreso che Maria lo beve spesso, in qualsiasi stagione. Non che l'idea mi faccia impazzire, ma mi farà sicuramente bene.

Ritorno in cameretta con la merenda e mi siedo con lei alla scrivania. Ha già riempito di fogli tutta la superficie. Questo mi fa capire ancora di più quanta voglia di imparare abbia.

-Dove appoggio le mie cose?-. Le chiedo seria portandomi la tazza nera alle labbra.

Maria ride distruggendo la sua precedente concentrazione.

-Okay, iniziamo a studiare-. Blocco la situazione prima che degeneri.

Maria si pietrifica.

Perché deve sempre avere questa reazione? Capisco che c'è qualcosa che non va, ma non sa come dirmelo. Aspetto che sia pronta, anche se la curiosità mi sta divorando.

-Ho un sospetto, ma non ti piacerà-.

La incito a raccontarmi che cosa sta succedendo. La curiosità si attutisce lentamente lasciando spazio all'agitazione. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e il respiro si fa sempre più incalzante. È come se l'inconscio sapesse già che la notizia mi devasterà.

-Ieri sera quasi tutti i nostri compagni di classe si sono incontrati, hanno invitato anche me, ma non ci sono andata-.

-Non mi hanno detto nulla-. Constato.

-Sì, è per questo che ho un sospetto-.

La preoccupazione avanza in un modo che non credevo fosse possibile.

-Credi che abbiano parlato male di me?-.

-Non ne sono sicura, è possibile-.

Faccio un respiro profondo, poi affermo con tutta la forza che trovo: -Non importa, studiamo-.

Riesco persino a sorridere.

Aspetto che Maria vada via, poi crollo. 

Note d'autore:

Ciao, belli!

Vi piacciono i momenti che Sarah e Maria passano insieme?

Baci alla nutella (o alle patatine fritte!)