Pensiero 116: Argomenti che non voglio trattare
Maria si è ambientata benissimo nella classe, sta iniziando ad interagire con quasi tutti e le sue capacità linguistiche (già buone) sono migliorate notevolmente.
Sono felicissima che abbia fatto progressi in così poco tempo, l'apprezzo e la stimo ogni giorno di più.
È una persona stupenda e sono sicura che non potrei avere una compagna di banco migliore.
Sento che la sua amicizia è sincera e spero che stavolta le cose vadano per il verso giusto.
Anzi, dovrei smettere di preoccuparmi troppo e godermi i momenti passati con lei senza timore.
Sta parlando con Giorgio e Carlo, sono convinta che le sono simpatici. Ovvio, deve ancora conoscerli bene. Non m'interessa comunque, l'importante è che non la feriscano.
Maria urla il mio nome e, con la mano, mi fa segno di avvicinarmi.
Okay.
Li raggiungo e li saluto cercando di mettere da parte le incomprensioni. Non mi piace pensare male delle persone, nonostante tutto.
Parliamo tranquillamente del più e del meno fin quando Maria non tocca un argomento rischioso.
-Sono un po' più di morale perché ieri mia madre ha rotto per sbaglio la mia tazza preferita. A voi è mai capitato?-.,
-Cosa?-. Domanda Carlo.
-Che qualcuno rompesse un oggetto prezioso per voi-.
Voglio sprofondare.
Sento lo sguardo dei due ragazzi puntati addosso, so benissimo a cosa stanno pensando. Mi trovo in difficoltà, non so cosa rispondere. Non voglio riaprire la ferita, non voglio accusare Giorgio davanti a Maria, ma non voglio neanche mentire. Sarebbe come dargliela vinta.
Non rispondo, allora, sperando che Maria non ci faccia caso.
Il silenzio è quasi pungente.
Dei sorrisetti soddisfatti e abbastanza mascherati compaiono sui volti di Giorgio e Carlo. Quest'ultimo scuote la testa.
-A me sì, una volta alle elementari un mio compagno di classe ha rotto la mia palla preferita. Mi sono arrabbiato inizialmente, poi, però, ho capito fosse solo un oggetto e sono ritornato ottimista. Non sono una persona materialista, sono più profondo di così-.
Lui? Non so come faccio a non scoppiare a ridere. Vantati di più Giorgio, così è poco per i tuoi standard.
Nonostante abbiamo fatto le elementari insieme, non ricordo quest'episodio, meglio, non mi perdo nulla.
Un altro suo sguardo accompagnato da un ghigno mi perfora la pelle.
Smettila adesso, altrimenti ti tiro uno schiaffo.
Inizio ad innervosirmi. Sembra che aspetti una risposta. Invece no, Giorgio, non racconterò a Maria che hai rotto la mia collana preferita.
È questo che ti aspetti? Così potrai raccontare che i professori erano dalla tua parte ed io ho ricevuto una nota? No, Giorgio, preferisco ritornare al mio banco nervosa, ma in silenzio.
Nota d'autore:
Ciaooo, come state?
Il nuovo indizio del mio fantasy: ghiaccio e fuoco.
Comunque, sarà tutto basato su una storia d'amore. Spero possa piacervi, anche se adesso è ancora troppo presto per chiedervelo.
Baci alla nutella (o alle patatine fritte)!
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