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La Mia Esperienza Milanese


10 settembre 2023



Tutti noi abbiamo un giorno più bello della nostra vita. Chi ha trovato lavoro a tempo indeterminato, chi ha trovato l'amore della vita, chi da piccolo non ha vissuto una sensazione più bella che sentirsi leggeri come... si sentono i bambini, per qualunque disparata ragione.

Il mio? 10/09/2012, il giorno che andai incontro a quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita.

Dopo tanto tempo, mi sono deciso a riportare per iscritto ciò che accadde, o meglio cosa sento di voler riportare.

Ricordo che mi svegliai alle 16:00 del 9 settembre... il mio piano era di alzarmi per le 18:00 così da riuscire a rimanere sveglio sino a sera del 10 settembre, ma io non riuscì a dormire ulteriormente. Allora scesi di casa e feci ciò che all'epoca ero solito fare, cioè passeggiata al quartiere Vomero. Tornai a casa e passai una normale serata-nottata, o meglio fino alle 4:30, perché poi c'era il treno che partiva alle 6:15 ad aspettarmi.

Ricordo che la mia colonna sonora della nottata, nelle mie fide cuffie dell'epoca, era la buona "Dan-Dan-Kokoro Hikareteku". Per chi non lo sapesse, è la canzone d'apertura dell'anime Dragon Ball GT, versione giapponese.

Comunque, mio padre e mia madre mi accompagnarono alla stazione: mia madre fu con me sino alle rotaie del treno.

Nel treno c'era una signora un po' bizzarra, doveva avere sui trentacinque anni. Lamentava di avere ansia per un colloquio o un esame, non ricordo esattamente, per diventare insegnante. Chissà se è mai riuscita nel suo intento, me lo domando ancora oggi... ma fatto sta che pochi minuti dopo la partenza del treno che lei scappò in un altro vagone (eravamo soli io e lei nel vagone ove eravamo stati assegnati di posto).

Io le augurai buona fortuna da lontano ma lei non rispose.

Io pensai che era una tipa strana, e il mio viaggio da lì finalmente iniziò.

Non accadde nulla di particolare per ore, se non che io chiamai la mia ragazza in mattinata presto e chiacchierammo poco.

Poi io mi appisolai verso le 11:45 e credo di essermi svegliato mezz'ora dopo, col messaggio della mia migliore amica dell'epoca di un in bocca al lupo. Allora la chiamai e credo che chiacchierammo venti o trenta minuti.

Intanto ho ricordato che era salita una famiglia di tre persone nel mio scompartimento, e abbiamo passato gran parte del viaggio insieme. Facemmo amicizia anche se parlammo relativamente poco, ricordo ancora i nomi delle due figlie della madre: una bambina di nome Giulia e una ragazza di sedici-diciassette anni di nome Ilaria. Mi domando queste due ragazze ora come se la stiano passando...

La loro presenza mi fu anche utile perché mi tenne lontana l'ansia per l'incontro con lei, che era previsto per le 15:00, cioè al mio arrivo a Milano.

Accadde che loro si alzarono dai sedili una fermata prima della loro destinazione, cioè Prato, e io le ringraziai calorosamente; una volta allontanate, le guardai con apprensione perché in quel momento mi salì un'ansia non indifferente.

Poi ricordo che dopo la partenza del treno da Prato, io andai in bagno a lavarmi i denti perché nel frattempo erano le 14:00 circa, mancava una sola ora per l'arrivo del treno, anche se mi sembra che il ritardo di venti minuti, che poi avrebbe avuto, fu già annunciato...

Quindici minuti prima dell'arrivo del treno ricordo di aver chiamato lei: era forse più nervosa di me, però fu utile anche a me per scaricare la tensione che stava salendo. Mi disse che era già in stazione, inoltre.

Appena attaccai il telefono l'attesa si fece quasi insopportabile, ero in piedi per la tensione, non riuscivo a stare seduto!

Una volta che il treno fu arrivato a Milano Centrale, io scesi e ricordo che io e lei ci squillammo molte volte (all'epoca si usava squillarsi, non c'era ancora WhatsApp e sia io che lei avevamo cellulari vecchio stile).

Ero emozionatissimo, dopo che io avanzai di molto (perché scesi in fondo alla rampa) mi fermai e iniziai a pensare che mi avesse dato buca. Ma poi la vidi apparire dietro un pilastro...

Ci guardammo per qualche secondo, poi ci riconoscemmo completamente e il mio sogno d'amore dell'epoca si era finalmente coronato! Lei corse verso di me gettando via lo zaino che si era portata dietro, e ci abbracciammo fortissimo! Sentivo i suoi gemiti mentre io ero incredulo! Poi dopo ci baciammo, ma non bastò a togliermi l'aria da incredulità...

Poi chiacchierammo un po', e la nostra storia finalmente divenuta dal vivo iniziò. Ci eravamo sentiti per quattro mesi, tra cui uno da amici, e finalmente il nostro incontro era avvenuto. Erano le 15:25 del 10 settembre 2012, un momento che non dimenticherò per tutta la vita.

Comunque lei mi accompagnò nella stazione per fare un giro, ma non la visitammo tutta perché dovevamo prendere un abbonamento per girare coi mezzi pubblici a Milano. Attendemmo un ora circa, ma per via di un intoppo che non mi fu chiaro mi stufai di aspettare e ce ne andammo.

Lei mi portò in un parco ove mi aveva già preannunciato a telefono giorni prima che voleva portarmici per regalarmi un oggetto, che per lei era molto importante. Disse di volerlo regalare solo all'uomo della sua vita, perché gli fu regalato a sua volta da un ragazzo che perse la vita in un incidente: era un diadema stile Sailor Moon.

Io allora le feci la dichiarazione di fidanzamento, che lei accettò subito. Eravamo una coppia, il mio sogno d'amore si era davvero avverato in quel momento! Comunque, poi ci fu commozione da parte mia perché immaginai quel ragazzo e io dissi che era un grande uomo. Poi ci facemmo scattare una foto da una ragazza che era col cane.

Credo che ce ne andammo da lì verso le 19 circa, poi ricordo che mi portò su di un ponte di quelli che vedi la strada sottostante. Io soffro di vertigini per cui immaginate che fatica per attraversarla! Chiesi a lei di tenermi per mano mentre attraversavamo, ma a un certo punto le dissi di lasciarmi e io corsi. Feci una scenata di esultanza di quelle davvero ridicole, però mi sentivo liberato perché ero riuscito a superare la mia dannata paura per l'altezza!

Poi ci recammo dalle sue parti, cioè il quartiere Cesano Boscone, per pernottare una camera per i cinque giorni che sarei dovuto rimanere. Ricordo che entrambi gli Hotel che aveva pensato lei per me avevano le camere già tutte piene zeppe! Avevamo perso troppo tempo a girare per Milano che non avevamo pensato a questa evenienza!

Per fortuna ci venne in soccorso la madre di lei che ci consigliò un hotel vicino casa loro, e per fortuna (x2) aveva una camera doppia libera. Inizialmente pensavamo di dormire insieme nella camera, ma poi per evitare che lei avesse problemi con la madre le dissi che sarei andato da solo; lei non del tutto convinta accettò. Ricordo che il proprietario dell'Hotel era uno di quei tipi simpaticissimi, che non ti dimentichi facilmente quando viaggi da qualche parte.

Comunque era fatta! Dunque, verso le 20:00 eravamo a casa sua. Avevano un altro ospite quella sera, con cui io subito ci feci amicizia. Ricordo che quando gli dissi che sono di Napoli, l'uomo amico della madre mi chiese dei pomodori di San Marzano, e la madre disse che a Napoli c'era stata una volta da giovane.

La serata passò rapidamente fino a ché fu il momento per me di andare in albergo. La madre non era (e non è) di quelle che è disposta ad ospitare il ragazzo della figlia, purtroppo... d'altronde non ci baciammo neanche una volta davanti a lei per evitare problemi!

Voi penserete che è finita, sembra che ho scritto un romanzo per le tante cose accadute, ma invece non era ancora finita.

Ricordo di aver dimenticato le chiavi della camera vicino la porta d'ingresso dell'albergo, per cui feci un po' di casino. Una persona uscì da una stanza e mi aiutò a cercarle. Mi disse che era calabrese e anche lui era lì per diciamo vacanza... per fortuna le trovammo vicino la porta, così io finalmente potetti entrare nella stanza e cercare di dormire.

Avevo appena battuto il mio record personale di rimanere sveglio senza dormire, effettivamente: quaranta ore!

Ricordo dopo essermi lavato in bagno che io accesi la televisione e vidi un episodio del vecchio telefilm "Highlander" (okay, lo so che si chiamano Serie TV, ma io i classici preferisco chiamarli telefilm). L'episodio non lo dimenticherò mai perché in qualche modo mi ci sento legato indissolubilmente. Accade che un uomo è stato lasciato dalla ragazza perché lui è un immortale, e allora la stalkera. Dopo che il protagonista del telefilm si intromette tra i due, la cosa finisce in tragedia: lei per fuggire da lui cade dagli spigoli di un palazzo e muore. Poi c'è uno scontro tra il protagonista e il povero immortale rimasto ormai solo, molto bello, ma non è questo il dettaglio che per me più conta: io immaginai se fossi quell'uomo e mi venne la pelle d'oca "e se un giorno lei mi lasciasse? Io cosa farei? Dopo una vita ho finalmente trovato la ragazza... perderla sarebbe..." che effettivamente fu quello che accadde poi a maggio 2013. Per questo ritengo così importante quell'episodio del telefilm di Highlander.

In ogni caso, la fine dell'episodio fu la decretazione anche della fine della mia giornata più lunga e bella della mia vita.

Il giorno dopo... è un'altra storia. Forse un giorno vi racconterò anche quello, lo ricordo ancora abbastanza chiaramente seppur c'è molto meno da dire...

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