L'alba è bellissima oggi.
Risplende oltre le nuvole,
Filtra tra i buchi e si vanta in
Strisce di luce aranciate e violette.

Le voglio dare tutto:
La mia attenzione, il mio cuore,
I miei occhi, la mia memoria,
L'immortalità. Sì, voglio immortalarla.
Una foto, meriterebbe una foto, ma

Non posso donargliela.
Una serpe mi regge la schiena,
Mi solleva la testa, mi blocca il collo.
Studia, mi dice.
Questo ti serve, sibila.
Questo è più importante.

Io quell'alba non la vedrò mai più.
Non ne avrò altro che il ricordo,
Neanche un'immagine residua, un ritratto,
Solo ciò che i miei occhi sanno.
Forse è questa la sua bellezza,
Che non c'è più,
Ma già nella mia mente ne stanno sbiadendo i colori.

Pov: è venerdì mattina, la prima ora di lezione è matematica, e tu sei accanto alla finestra. Vedi un'alba stupenda, ma non puoi farci una foto e non puoi restare a fissarla perché devi seguire la lezione.
Dopo, durante l'ora di storia dell'arte, ti torna in mente l'alba e ti prendi male perché sai che non la vedrai mai più e che te ne dimenticherai tempo due giorni.
E invece no! Due giorni dopo (oggi) te ne ricordi ancora perché ci hai scritto sopra una poesia che ti sei ricordata ora di ricopiare.
Mi piace pensare di averle reso in qualche modo giustizia, anche sei dimenticherò anche della poesia in meno di una settimana, ma meglio di niente credo.
A voi come va?