Italiano nel profondo, dalla lontana Calabria

Sei un uomo disagiato, immerso nei disastri che cerchi di scolarti ogni sera.
Di te ho visto l'animo buono, ma quello nero sapeva spuntare e aggredirmi nella sua frustrazione.

Sei frustato e insoddisfatto, sei quindi un pericolo per chi ti ascolti veramente.
E io lo facevo. Le tue dolcezze iniziali mi rendevano più sopportabile la tua totale mancanza di senso quotidiana.
Pensavo ti piacesse vivere libero, ma nella realtà ti stai comportando come un perdente.
Cosa hai perso se non te stesso?
Perché non cerchi di ricomporre i pezzi?
Ti manca l'amicizia oppure pensi che la tua bussola sia da molto sepolta nel passato.
Mi hai insegnato che sono degna di stima e che la mia bussola interiore è sballata in termini di relazioni.
Ti ho dato troppo, rispetto a quello che realmente volevi da me. Neanche amici potevo considerarci.
E all'inizio mi sono messa a nudo per te soltanto perché avevo paura di ferirti. Credevo te lo meritassi.
Poi hai ferito me.
Non mi hai rivolto lo sguardo e dovevo chiuderla là.
Possibile che mi manchi così tanto il rispetto per me stessa?
Eri simpatico in fondo. Però stronzo.