La notte è un luogo che finge di essere sicuro, finge di essere casa, ma in cui tutti i dubbi vengono a galla e ti sommergono facendo annegare chiunque presti loro attenzione...

Dove tu, lontano come sei, non potrai abbracciarmi.

Eppure è estate e il sole di giorno picchia sulla pelle, ma quando arriva la notte e percepisco la distanza, allora sento più freddo che mai come in un deserto all'alba.

E il tempo fuori passa senza di me. Non aspetta che io vada a rincorrerlo e non mi rincorrerà mai per primo...

Così ci guarderemo negli occhi sfilare tra gli sconosciuti di questo mondo, simili, diversi. Ci guarderemo entrare e uscire dalle nostre vite senza appartenerci, e tutto ciò soltanto perché tu non hai fatto nulla per farmi rimanere. Nulla per rendermi casa, per rendermi respiro necessario.

Finché correvo mi hai lasciato correre, ma quando sono inciampata nel buio, e quando ti ho dato le spalle, finalmente ti sei liberato di me...

Tempo di notte, perché sei così anomalo?
Tempo, perché fuggi sempre senza salutare? Perché vieni a perseguitarmi solo in quelle brevi ore fugaci, e non ti riavvolgi invece su te stesso danzando un'infinità di volte, per farmi ripetere quei rari istanti in cui sono stata felice, in cui sono stata illusa?