Ci sono così tanti tipi d'amore che potrei scriverne un papiro.

Credo che tu con me non abbia assaporato l'amore, non mi fraintendere, ti scrivo praticamente dopo 1 anno.

Noi abbiamo chiuso definitivamente ormai da 267 giorni, è un po' strano, sai?

Cioè ognuno continua con la sua vita come se niente fosse, non ci salutiamo più, non parliamo più ma ci cerchiamo ancora con lo sguardo, come i vecchi tempi.

È triste perché so che non possiamo stare insieme. Io non sono l'epiteto perfetto del tuo amore e tu non sei l'amore che cerco io.

Ti ho amato così tanto, davvero, da morire eppure, l'amore che provavo per te non mi ha mai resa felice.

Perché? Ho sempre letto da qualsiasi parte che l'amore è cura, medicina, non riuscire a stare senza l'altro. Voler stare sempre con quella persona, renderla felice.

Poi un giorno, la pugnalata me la diede Oscar Wilde: l'usignolo amava così tanto la rosa da abbracciarla così tanto che le spine gli trafissero il cuore.

Sono rimasta così colpita perché tu eri la mia rosa, lo sei stato per anni. E nonostante mi facessi male, io ho continuato, imperterrita, ad abbracciarti. A farmi del male.

Ma qualcuno avrà insegnato all'usignolo che l'amore non è sofferenza? O è lui che non vede altro?

Nel profondo del mio cuore so che per ora non posso trovare una risposta perché io, sotto sotto, mi sento ancora come l'usignolo, così innamorato che farebbe di tutto per tenersi stretta quella rosa che sa gli farà male.

Io non ti amo più, non sei più la mia rosa.

Ma una parte di me, sarà sempre il tuo usignolo.

Va bene così, è semplicemente amore.