6- Sorprese
Quando esco dalla sala riunioni trovo Federico seduto dalla parte opposta della scrivania di Carmen, che gli sta dicendo qualcosa di alquanto scioccante, data la faccia spaventata di lui.
« Federico, andiamo? » Chiedo.
Lui non se lo fa ripetere due volte che si alza di colpo rischiando di far cadere la sedia. « Anche subito. »
« Giovanotto, noi due non abbiano ancora finito. » Dice Carmen fulminandolo con lo sguardo.
« Sarà per un'altra volta. » Risponde lui tirandomi per un braccio e trascinandomi verso l'ascensore.
« Di che cosa avete parlato voi due?» Chiedo a Federico.
« Niente. Piuttosto tu e Will, cosa ti ha detto? »
« La situazione non è bella. »
« Ma ancora non sappiamo se è un rapimento o no. Insomma magari quel sangue che hai trovato era di un innocente taglio che si era fatta prima di partire in non so quale vacanza prima del matrimonio. » Dice lui. « Di solito succede che la futura sposa scappi via prima delle nozze per riflettere sul suo futuro. »
« Odio dirlo ma quello che hai detto non è del tutto sbagliato. Ma voglio parlare con Jonathan. L'FBI mi aspetta. »
*
« Mamma mia che ufficio! » Commenta Federico. Io gli lancio una gomitata nello stomaco e lui si piega dal dolore.
« Comportati bene. Non farmi pentire di averti portato con me. »
Comunque ha proprio ragione. Solo l'ufficio di Jonathan è più grande del mio appartamento. Delle enormi vetrate si affacciano al meraviglioso panorama di New York. Una scrivania occupa il centro della stanza con accanto una costosissima sedia in pelle.
L'arredamento è spoglio di ogni genere di mobile. Le pareti sono dipinte di un blu macchiato.
« Ashley! » Qualcuno mi chiama mi giro e vedo Jonathan correre verso di me abbraciandomi. « Sono così un ansia... »
« La ritroveremo. Stai tranquillo. »
« Qualcuno ti ha chiamata per qualche richiesta o... » Mi chiede disperato.
« No, mi dispiace. Ma non sappiamo ancora se è stata rapita... » Cerco di consolarlo.
« Esattamente! Forse si tratta di una semplice fuga prima delle nozze! O forse... » Dice Federico dietro di me.
Ma porca miseria! Cucirsi quella bocca no?
Mi giro e lo incenersico con lo sguardo.
« ... e... forse è meglio se sto zitto. »
« Già forse è meglio ! » Dico acida.
Solo ora mi accorgo che anche Jonathan lo sta incenerendo con i suoi profondi occhi blu. È sempre stato un uomo affascinante. Il classico elegantone di cui le donne vanno pazze. Con i suoi ricci scuri, il portamento elegante, il fisico possente. Non mi meraviglia che Nicole si sia messa con lui.
« Lascialo perdere. » Dico notando che lo sguardo assassino di Jonathan non si è ancora staccato da Federico.
« Lui chi è? »
« Un collega. Stamattina dovevamo fare delle consegne e ho dovuto portarlo con me per forza. »
Non mi serve girarmi per sapere che Federico mi sta guardando male.
« Hai già parlato con l'FBI? » Mi chiede Jonathan
« Non ancora. »
« Fuori c'è il capo delle indagini. Vuole parlare con te. La faccio entrare. » Jonathan apre la porta e una donna sulla trentina si avvicina a me.
« Agente speciale Gutierrez. Piacere. »
« Salve. » Dico stringendole la mano.
« Aspettate... Gutierrez? Conosce per caso una certa Ingrid Diaz Gutierrez? » Chiede Federico dietro di me.
Ma di cosa parla? Cosa c'entra Ingrid?
« Certo! È mia nipote. »
Cosa?!?
« Cosa...? »
*
Ok gente oggi non è stata esattamente una giornata epica. Le invalsi erano scritte in una lingua marziana mai vista prima. Gli esercizi erano come..... 😱 Mi sono spiegata.
Ma comunque è andata.
Vi paura il capitolo? Se si votatelo con una bella ☆.
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