« Ashley! Accidenti il cappuccino! » Urla Oscar ma io sono troppo impegnata a fulminare Federico con lo sguardo.

« Faccio colazione.» Risponde lui sfacciato.

« E tra tutti i caffè in città sei venuto proprio qua? »

« Sì. »

« Per quale motivo mi perseguiti. Perché sei venuto a New York, è? » Chiedo arrabbiata.

« Sono venuto per riprendermi l'amore della mia vita. » Dice lui toccandosi il petto, all'altezza del cuore.

« Mi dispiace, ma hai sbagliato città. Ingrid è a Modena. » Dico andandomene ma lui mi ferma per un polso.

« Dammi una possibilità, Ash. »

« Ne hai avute a sufficienza. » E libero la presa

*

« Nicole? » La chiamo.
Per fortuna conosco il posto dove lei nasconde la chiave di scorta e sono riuscita ad entrare. Il suo appartamento a due piani è in stile moderno. Le numerose vetrate danno una magnifica visione della città. Ma l'arredamento è troppo ordinato, freddo, preciso. Non rispecchia minimamente il carattere di mia sorella.

O forse sì...

« Nicole? » È strano. Oggi è il suo giorno libero. Di solito sta sempre a casa a portarsi avanti con il lavoro.
Che sia la volta buona che mi abbia ascoltata e sia andata a fare una bella passeggiata...

Vado verso il suo studio quando le mie scarpe toccano qualcosa di scivoloso.

Ma cosa?

Abbasso lo sguardo e noto una piccola scia di sangue.

« O mio Dio! Nicole! Nicole! Nicole!» Inizio a correre per tutta la casa ma di lei neanche l'ombra.

Devo calmarmi. Devo chiamare la polizia...

Corro di nuovo verso lo studio e prendo il telefono.

« 911, mi dica. »

« La prego, qualcuno mi aiuti! Mia sorella è scomparsa! C'era del sangue... lei... io... » E scoppio in un pianto disperato.

« Si calmi signorina. Mi dica dove si trova. »

La polizia sarà qui a minuti. Non ce la faccio ad aspettare così tanto. Mi sento esplodere! È un inferno!

« Nicole, dove sei... »

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