20- Vendetta, o quasi.
||Anna||
Con delicatezza infilo i miei pantaloni, stando a tendo al mio giro vita e non a premere troppo sul ventre. Ormai ho questa fobia di poter fare del male al piccolo anche solo con un piccolo gesto. Ho smesso di mangiare cibo spazzatura e ora mi dedico a frutta e verdura. Il massimo di svago che posso permettermi è una crostata al lampone ogni tanto.
È dura essere incinta. Qualunque cosa fai devi stare attenta al bambino. Soprattutto all'inizio di una gravidanza dove una caduta potrebbe compromettere tutto. Quando cammino per strada mi guardo intorno per non vedere una bicicletta che mi salta a addosso. Evito di usare l'auto per limitare la possibilità di un incidente stradale.
Anche se passo gran parte del mio tempo a casa...
La stanza per il piccolo sta venendo bene. Ben è riuscito a dipingere tutte le pareti dello stesso colore: giallo. Ora sto sfogliando pagine su Internet alla ricerca di un bel lettino per il piccolo. Sono sola in casa, Ben è dovuto uscire per degli acquisti.
Sento il campanello suonare. Mi alzo e a passo slanciato arrivo alla porta.
Quando apro trovo una giovane ragazza dalla chioma corvina e un bambino dai biondi capelli a caschetto.
« Posso esservi di aiuto? » Chiedo gentilmente.
La ragazza mi guarda un po' sbigottita. « Sì, io...io sto cercando Benjamin. » Afferma con una nota di fastidio.
Strano, non conosco questa ragazza. Eppure Ben mi ha presentato a tutti i suoi amici.
Rido a quel ricordo. Mi aveva preso per mano e tutto orgoglioso aveva detto: "Gente, rifatevi gli occhi e ammirate la mia donna! "
« Mi dispiace, Ben non è in casa. Ma sarà qui tra poco. Vuoi entrare? »
La ragazza sembra pensarci su. « Va bene... »
Gli faccio accomodare in salotto. Il bambino appena vede Rai Yoyo accesa in TV sorride entusiasta. Non so neanche io perché avevo scelto quel canale, quando in questo momento su Italia 1 trasmettono Due uomini e mezzo. Forse mi sto abituando ai futuri gusti di mio figlio. Io e Ben dovremo arrenderci all'idea di guardare sempre questo canale una volta nato nostro figlio.
O figlia che sia...
« Volete del budino al cioccolato? » Chiedo. L'ho preparato questa mattina per Ben, visto che è uno dei dolci per cui va matto.
« Il budino è il mio dolce preferito! » Esulta felice il bambino
« Che coincidenza, lo è anche del mio fidanzato. » Dico io preparandogli una bella porzione.
La ragazza piega le labbra in una smorfia di rabbia e fastidio. Cavoli, che cosa avrà combinato Ben per essere così odiato?
« Allora, tu e Ben siete conoscenti? » Cerco di fare conversazioni.
« Sì, diciamo così. Mi chiama Sara. » Sì presenta anche se non mi sembra molto interessata a fare la mia conoscenza.
« Anna. » Mi presento.
« La futura moglie di Ben... » Quasi ringhia lei.
« Te ne ha parlato? Non è grandioso?»
« Già... sei una ragazza molto fortunata.» Giuro di aver sentito una nota di disprezzo in questa frase.
« Eppure a me sembra di non meritare un ragazzo straordinario come Ben... » Non credevo di potermi di nuovo innamorare dopo Antonello.
« Forse hai ragione, non te lo meriti...» Borbotta a bassa voce. Non ho sentito bene quello che ha detto ma non insisto.
« E tu, piccolo, come ti chiami? » Chiedo al bambino che si sta divorando tutto il budino. È così carino con la bocca sporca di cioccolato. Ha dei bellissimi occhi, sono di un verde acqua luminoso. Molto familiari. Anzi, in lui tutto mi ricorda qualcosa, ma non so bene cosa...
« Tom! » Urla felice.
« È mio figlio, Tommaso. Ma tutti lo chiamano Tom. » Interviene Sara. Si avvicina al piccolo e con una salvietta gli pulisce la bocca dal cioccolato.
Osservo con attenzione questo gesto materno e penso a quante volte farò la stessa cosa anche io...
D'istinto porto la mano alla pancia e inizia ad accarezzarla.
« Sei incinta? » Mi chiede Sara.
Sorrido. « Sì! Sto alla quinta settimana. Eppure mi sembra di esserlo da una vita. »
« I-il bambino è-è di Ben? »
« Sì. Proprio in questo momento è in giro per la città a comprare mobili per la cameretta del nostro piccolo. »
Quando alzo la testa trovo la ragazza in piedi con gli occhi pieni di lacrime pronte ad uscire. Cosa ho detto? È successo qualcosa?
« Noi andiamo. Ho delle facende da sbrigare. Non dire a Ben che sono passata, non scomodarti. »
E corre via portando con se il piccolo.
||Ben ||
Parcheggio la mia auto in piazza ed entro in pasticceria. Ho voglia di ciambelle alla glassa. Ne compro una decina per me e per Anna. In questo periodo sta allontanando ogni tipo di dolce e non va bene...
Voglio vederla abbuffarsi come una bambina. Mi manca vederla con le macchie di cioccolato lunga la bocca, così posso leccargliele via personalmente...
Scendo dalla mia auto e mi incammino verso casa quando vedo uscire dal viale Sara e suo figlio. Voglio dire nostro...suo...mio...Tom!
Oh, no! Non avrà mica detto ad Anna che ho un altro figlio da lei?!? Non può averlo fatto! Cielo, e se invece fosse così?
« Sara! » La chiamo.
Lei si gira e appena mi vede abbassa il capo. « Tom, vai in macchina e aspettami lì. »
« Che ci fai tu qui? » Ringhio arrabbiato.
« Ben, io... »
« Che cosa le hai detto? Giuro che se hai fatto qualcosa io... »
« Ben! Non ho detto niente! » Urla lei.
« Allora perché sei venuta? »
Lei abbassa il capo spaventata. « Volevo farlo, ma... ma non ci sono riuscita. »
« Per quale assurdo motivo volevi dirglielo?!? »
« Ero gelosa. Gelosa del fatto che lei ti avesse vicino durante la sua gravidanza. Gelosa del fatto che lei è riuscita ad occupare quel posto speciale nel tuo cuore. Gelosa che tu avessi un figlio da un'altra donna. Gelosa di tutto!» Ringhia con le lacrime sul viso. « La odiavo, e l'avrei odiata anche adesso ma... ma non è così. Sarebbe stato molto più facile disprezzarla se fosse stata una sgualdirna che se la tirava ma lei non è così. Lei ti ama... ti ama davvero. E io non posso rovinarle la vita, perché non se lo merita. »
Rimango scioccato da quello che ho appena sentito. Vorrei dire qualcosa ma la bocca sigillata.
« Non ti disturberò più. » Continua lei. « Se vorrai conoscere Tom sai dove trovarmi. Io non ti cercherò. » Sì asciuga le lacrime con il dorso della mano. « Addio Ben. »
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