17-
||Ben ||
« Tuo cosa...?!? » Urlo.
Sara sembra andare nel panico. Ma mai quanto lo sono io. Mi sento come una bomba, pronta ad esplodere da un momento all'altro.
« Tom, perché non vai a cercare altre caramelle? » Dice lei al bambino, che si presume sia mio "figlio". Lui annuisce e corre via.
« Tu eri...!»
« Ssh! Ben, calmati. Non penso che questo sia il posto giusto per parlarne. » Mi zittisce lei. « Andiamo a prenderci un caffè. »
Ci sediamo entrambi ad un tavolo.
Tom, mio "figlio", non sembra badare a me e corre a giocare al parchetto qui vicino.
« Parla! » Ringhio severo.
« È vero... sono rimasta incinta. »
« E perché non me lo hai detto? »
« Io volevo farlo... ma quando sei venuto da me tutto felice per la grande svolta della tua band con Fede mi sono sentita un peso. »
« Spiegati meglio... »
« Se ti avessi detto la verità avrei troncato la vostra carriera ancor prima che iniziasse. » Dice lei con occhi tristi. « Ecco perché ti ho lasciato. E poi... un figlio a diciassette anni. »
« Non importa, dovevi parlarmene. »
« Ti confesso che in un primo momento volevo abortire. »
« Cosa ti ha impedito di farlo? » Chiedo con gentilezza.
« Mia nonna. Sai com'è lei, tutta all'antica. Mi ha dato la forza di crescere questo figlio e mi sento fiera di dire che ci sono riuscita. »
« Perché sei tornata? » Ho come la sensazione che ci sia un altro motivo. E credo di saperlo.
« Tom ha da poco iniziato le elementari. Purtroppo con il mio lavoro non riesco a permettergli tutte le spese. Riesco a malapena a pagare l'affitto e gli alimenti. Mio padre in realtà è morto due mesi fa... mi ha lasciato in eredità la sua casa che ho intenzione di vende per ricavarne dei soldi. »
« E... » La in coraggio a continuare.
« Tom ha bisogno di una figura maschile nella sua vita. E io non posso farcela da sola... »
« Ti rendi conto dello scompiglio che si sta creando nella mia vita? » Urlo tirandomi leggermente i capelli. « Sara, io sto per sposarmi!»
Questa frase sembra distruggerla. « Allora... allora è proprio una cosa seria? »
Non ci riesco! Ma perché la mia vita deve essere così complicata! Andava tutto bene...
« Senti...ho bisogno di pensarci su. Ci vediamo. » Dico alzandomi e andando via.
*
||Ashley ||
Appuntamento.
Una parola, una sera, un incubo.
Federico mi ha chiesto di uscire con lui stasera.
Devo dire che l'arrivo di Amber ci ha scombussolati ma abbiamo cercato di non darci peso. Anche se confesso di essere parecchio irritata.
Ma non importa, New York è grande. Non c'è alcuna possibilità che io la riveda.
Indosso l'abito che ho comprato oggi e mi arriccio i capelli.
Mi trucco leggermente e vado in cucina dove trovo Federico tutto elegante nel suo smoking nero. Sta cercando di sistemarsi la cravatta ma così rischia solo di strozzarsi.
« Altro che enigmi cinesi. Questi nodi sono impossibili. » Impreca lui.
Rido leggermente e lui mi sente. Si gira e mi guarda con una faccia da cucciolo.
« Mi dai una mano? »
Mi avvicino sorridendo. « Io ho la soluzione al tuo problema. » Gli sfilo la cravatta e la butto sul pavimento. « Ecco, ora sei pronto. »
Lui sorride e mi lascia un dolce bacio all'angolo della bocca.
« Pronta? »
« Prontissima. »
*
Non posso credere che ceneremo da 'Costa. Vivo a New York da tutta una vita e non sono mai stata in questo ristorante. Ho sentito parlare benissimo di questo posto. Cibo eccezionale, servizio impeccabile e panorami mozzafiato.
« Davvero, non dovevi. » Dico scendendo dall'auto affittata da Federico per questa sera: una berlina argentata.
« Non ti preoccupare. Piuttosto, pensa a divertirti »
Ci proverò.
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