14- Il ritorno della bionda
Come risarcimento a quel giro infernale ho "obbligato" Federico a offrirmi il pranzo.
« Cosa posso portarvi? » Chiede la cameriera. Stiamo pranzando in un ristorantino italiano in centro. A quanto pare Federico aveva nostalgia della sua bella Italia. Parlando di Federico, quella stupida cameriera non gli toglie gli occhi di dosso. Lo guarda come se fosse la cosa più deliziosa mai vista al mondo.
Che in effetti è...
Dio, è così tenero con il suo faccino concentrato sul menu.
« Io prendo degli spaghetti con funghi porcini, una cotoletta con Ketchup e...» Mi accorgo solo ora che la cameriera non mi sta ascoltando.
Ora ne ho abbastanza dei suoi sguardi di fuoco. E quel cretino di Federico le sorride pure. Adesso la metto in riga io.
« E tu tesoro, per il dolce cosa vuoi? » Dico sbattendo le ciglia in modo sensuale.
Sulla faccia di Federico si dipinge una perfetta espressione di confusione mista con stupore e anche un pizzico di spavento. Quella della cameriera è solo rabbia, gelosia, stupore e delusione.
« Può ripetere? » Mi chiede tentennando.
Eh eh, ora mi ascolti.
« Ho detto spaghetti con funghi porcini, cotoletta con ketchup e il dolce... » Guardo Federico con uno sguardo malizioso. « Lo lascio scegliere a te, amore.»
A lui per poco non va di traverso l'acqua che stava bevendo come se non ci fosse un domani.
« Ecco...ehm...il dolce, sì. Una torta allo yogurt andrebbe bene, amore?»
« Non essere timido. So che muori dalla voglia di mangiare una torta al cioccolato cosparsa di budino. » Dico guardandolo con sguardo complice. « Ecco, prendiamo questo. »
La cameriera se ne va visibilmente irritata.
« Sai, credo di aver perso la parte in cui noi due ci finanziamo... » Dice lui dopo un tempo indefinito.
« Infatti, non è così. »
« Per quale motivo lo hai fatto, allora? » I suoi occhi mi fissano con sguardi maliziosi e compiaciuti. Il nostro amico si sta montando troppo la testa...
« Fatto cosa? »
« Non è che sei gelosa? » Oddio, ora si è pure messo ad alzare le sopracciglia in modo sensuale. Ma che problemi ha questo ragazzo?!?
« Ma per favore! Ho solo evitato che ti stuprasse con gli occhi. »
« Ah, ma davvero? »
« Sì, un giorno mi ringrazierai... »
« Bhe, allora è meglio che ritorni a fare la fidanzatina amorevole, perché la cameriera sta tornando! »
***
« La mangi la tua torta? » Chiedo dopo aver ingoiato l'ultimo morso della mia.
« È ovvio! » Dice lui avvicinandosela al petto, per proteggerla da me.
« E dai! Sbaglio o devi farti perdonare... » Piagnucolo io come una bambina.
« Questo non ti da il diritto di prendere la mia torta! »
Incrocio le braccia fingendomi offesa. Federico sbuffa e a malincuore mi cede la sua fetta.
« Un giorno la riavrò indietro! » Mi dice mentre entriamo nel centro commerciale.
« Questo è da vedere. »
« Perché siamo qui? »
« Perché tu ora mi accompagnerai a fare lo sport preferito di ogni ragazza. » Vedo Federico sbuffare. « Shopping! »
« Ma noi maschietti odiamo fare shopping. »
« Ma tu adori me quindi mi accompagnerai. » Dico appoggiando il mento sul suo petto, alzo la testa e lo guardo con occhi dolci.
« Cosa ti fa credere che io ti adoro? »
Mi alzo in punta di piedi e gli stampo un bacio sulla mascella e poi sulla guancia.
« Meglio sbrigarci, altrimenti la merce buona finirà! » Dice lui tirandomi per un braccio. Non posso fare a meno che ridere della facilità con cui gli ho fatto cambiare idea.
Ma se ne pentira...
**
« Ash... » Mi chiama per la milionesima volta Federico. « Hai finito...? »
Sono immersa in un tornado di vestiti. Non riesco a provarli tutti se lui non sta zitto. « Taci, mi manca poco. »
« Hai detto così anche venti minuti fa! »
Sbuffo, non fa altro che lamentarsi. Però ho ragione, mi manca questo vestito e ho finito.
È un abito rosso fuoco, stretto sul seno con una scollatura a cuoricino, e largo dalla vita in giù. Mi arriva poco più del ginocchio. Ha una leggera scollatura sulla schiena, nulla di eccessivo.
Apro lo tenda e trovo Federico seduto a peso morto sullo sgabello davanti a me.
« Allora, come sto? » Chiedo timida.
Lui mi guarda con occhi spalancati. La sua bocca si apre e si chiude un secondo dopo. Lo guardo mandar giù un rivolo di saliva.
« Ecco, sei...si, insomma...perfetta! »
Arrossisco di colpo, le mia guance diventano due palle di fuoco.
« Grazie... »
« Ma un camerino libero no! » Urla una voce stridula.
Di colpo una figura sbuca da dietro Federico.
« Ne hai per molto? » Chiede la stessa voce di prima.
Federico si sposta e si mette di fianco a me. Ma quello che vedono i nostri occhi è così assurdo che ci ritroviamo a gridare insieme: « AMBER?!? »
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