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Nicole's pov
Un altro pesante giorno di scuola sta per iniziare.
Ho iniziato da poco il primo anno del liceo, frequento un liceo linguistico a Rosario, in Argentina.
Da poco ho iniziato a studiare inglese, italiano e portoghese, e sono lingue che mi affascinano molto, soprattutto il portoghese.
Sono stata in Brasile quest'estate e ne sono rimasta affascinata, e vorrei tanto ritornarci e parlare un po' la lingua.
Entro in classe e mi siedo al mio solito posto al banco in fondo alla classe.
Dopo una decina di minuti entra il professore, che si siede alla cattedra e fa l'appello, come sempre.
"Nicole Santos Ramires?"
"Presente."
Inizio a scarabocchiare il diario, disegno lo stemma della squadra che tifo, il Boca Jrs, e coloro lo sfondo di giallo e di blu.
"Bene, ragazzi, oggi faremo un'attività particolare" annuncia il professore.
"Finalmente!" dice ridacchiando Marianna, una mia compagna di classe, nonché una delle mie migliori amiche.
Io scoppio a ridere insieme al resto della classe, ma il professore ci zittisce.
"Fatemi parlare! Oggi inizieremo ad avere delle corrispondenze con dei ragazzi di altre scuole. Potrebbero capitarvi un ragazzo brasiliano, portoghese, spagnolo, italiano, inglese o anche argentino, come voi. Questo vi aiuterà a migliorare la conoscenza delle lingue. Il ragazzo o la ragazza con cui capiterete sarà scelto in modo assolutamente casuale, quindi non potrete scegliere voi. Ora alzatevi, andiamo in sala computer."
Mi alzo dalla sedia e mi incammino con Martina, la mia migliore amica, verso la sala computer.
"Nic, chi vorresti che ti capitasse?" mi chiede.
"Magari un bel calciatore brasiliano, tu?"
"Mah, non saprei, a me basta che sia un bel ragazzo!"
"Alla fine ci caouteranno due nerd con l'apparecchietto che pensano solo a giocare alla play!"
"Dai, Nic, non portare sfiga!"
Intanto siamo arrivate nell'aula computer.
"Bene, ragazzi, accomodatevi. Non rompete i computer e sfruttateli perché dovete ritenervi fortunati a frequentare una scuola privata, ma soprattutto ringraziare i vostri genitori che possono permettersi di pagarvi gli studi" dice il prof.
Ogni volta ci fa questo discorso perché lui è cresciuto in un quartiere ostile di Rosario e ha frequentato una scuola dove andavano delinquenti e bla bla bla.
Mi siedo tra Martina e Marianna, le mie migliori amiche.
Ci conosciamo dalle scuole medie, loro non sono Argentine, solo io sono di qui. Entrambe vengono dall'Italia: Martina dal sud e Marianna dal Nord. Hanno subito imparato lo spagnolo e abbiamo legato dall'inizio.
Io, invece, mi chiamo Nicole perché mia nonna si chiamava Nicole. Era francese, ma è morta da giovane e mia mamma ha deciso di chiamarmi come sua lei.
Accendiamo il computer e il professore distribuisce dei bigliettini ad ognuno di noi con scritto un indirizzo e-mail, quello della persona con cui parleremo.
Beh, è un ragazzo. Almeno questo.
"Il mio è un ragazzo, e il vostro?" chiedo alle mie migliori amiche.
"Il mio è un ragazzo, l'indirizzo è [email protected]" dice Martina, sorridendo.
"Beh, conosci già la sua data di nascita! Il mio anche è un ragazzo, almeno credo. Il suo indirizzo è [email protected]" dice Marianna.
Apro la casella email e inserisco il mio indirizzo e la mia password.
Schiaccio su 'scrivi' e mi preparo mentalmente una presentazione da scrivere.
Alex's Pov
Sta per iniziare un ennesimo inutilissimo giorno di scuola.
Non mi importa della scuola, io penso solo a giocare a calcio, la mia unica passione.
Non so definirmi bravo, mi dicono che lo sono, ma sono abbastanza modesto, e lascio che siano gli altri a giudicarmi.
Entro in classe e mi siedo in fondo alla classe, dove di solito siedo da solo.
Odio tutte le persone della mia classe, sono tutti degli stupidi fighetti ricchi che si vantano di avere vestiti firmati o telefonini di ultima generazione. Anche alla mia famiglia non mancano i soldi, infatti frequento una scuola privata, ma io preferisco passare le giornate a giocare a calcio e non far spendere tanti soldi ai miei.
Oggi mi aspetta un'ora di portoghese, una di storia, due di spagnolo e una di matematica.
Vedo entrare il professore di portoghese, e tutti gli danno il buongiorno, tranne me ovviamente.
"Buongiorno anche a te, Silva" dice il professore.
Io lo guardo e resto sulle mie, non rispondendogli. Ormai tutti sono abituati al mio comportamento.
Frequento questo liceo linguistico da tre anni, studio spagnolo, inglese e tedesco, anche se non ho mai studiato più di tanto.
"Ragazzi, oggi faremo un'attività un po' speciale" dice il professore.
Inizio ad ascoltare, magari faremo qualcosa di interessante.
"Oggi andremo in aula computer, e vi darò un fogliettino con un indirizzo email scritto sopra. Sarà l'indirizzo di una persona con cui avrete una corrispondenza. Questa persona può essere argentina, spagnola, tedesca, inglese, portoghese o brasiliana come voi. Questo vi aiuterà a migliorare la conoscenza delle lingue. Ora alzatevi e andiamo in aula computer."
Mi alzo, come fanno i miei compagni di classe, e mi incammino verso l'aula computer.
"Ciao Alex, forse è la volta buona che ti trovi una ragazza e smetti di pensare al pallone!" mi dice Lucas, un mio compagno di classe, mentre tutti i suoi amichetti ridacchiano.
Mi limito a girarmi dall'altra parte ed andarmene, lasciandolo lì senza una risposta.
Entro nell'aula computer e mi siedo in fondo, sperando di rimanere da solo, anche se non è così.
"Ciao Alex" mi dice Mary, una mia compagna di classe.
"Sei qui per prendermi per il culo?" le chiedo.
"No, sono qui per dirti che mi dispiace che ti trattano così. Io non sono come loro, ma sono arrivata quest'anno e non mi conosci ancora bene."
"Va bene" mi limito a dire, e prendo in mano il biglietto che nel frattempo mi aveva dato il professore.
È una ragazza.
"Chi ti è capitato?" chiedo a Mary, senza nemmeno accorgermene.
"Un ragazzo, il suo indirizzo è [email protected]. E a te?" risponde sorridendo. Forse non è così male come credevo.
"Una ragazza, si chiama Nicole."
Mi decido a scriverle, ma appena apro la casella delle email noto che me ne è arrivata una.
È da parte sua.
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