Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

L'UOMO DEI SOGNI (SECONDA PARTE)

Nei giorni seguenti cercai di evitare Jill. Quando ricevevo le sue chiamate le rifiutato e quando la vedevo all'università, cercavo di sedermi il più lontano possibile. Per quanto riguarda Mark mi capitò d'incontrarlo una volta. Ci fissammo un attimo, poi io proseguii dritta, fingendo di non sentire che mi stava chiamando. In quel momento avrei solo voluto essere tra le braccia di Robert.

-Mi sei mancato- gli sussurrai quella sera. Non l'avevo mai detto a nessuno prima.

-Anche tu mi sei mancata- mi disse lui, stringendomi a sé.

Restammo immobili, abbracciati, a farci da sfondo Praga innevata, così bella da sembrare irreale, ed effettivamente era irreale, appartenente a un sogno.

-Che ne dici di conoscerci un po' più approfonditamente?- mi chiese Robert.

Mi sentii avvampare come ormai non succedeva più da anni.

-Scusa, non volevo imbarazzarti-

-Nulla- dissi io.

-Io sono disposto ad ... -

Lo interruppi con un bacio. Certo che ero pronta, da molto tempo oramai. Iniziammo a spogliarci. Sentii il mio abito argentato scivolarmi lungo il corpo, quindi feci un balzo e gli cinsi la vita con le gambe, aggrappandomi a lui con tutta la mia forza. Lui mi depose su un enorme letto a baldacchino, quindi mi fu sopra.

-Sei mia, Miriam – mi sussurrò, con una voce che, chissà perché, mi fece rabbrividire.

Il suono del telefono invase il sogno. Mi sentii ghiacciare. No, non proprio in quel momento. Non potei impedire il risveglio.

- Miriam - era Jill.

-Che vuoi? Stavo dormendo- risposi, non nascondendo il fastidio.

-Mi spiace averti svegliata, ma è una cosa urgente- la voce sembrava agitata.

-Che cosa?-

-Si tratta di Robert -

Sospirai. –Dimmi-

-Ho parlato con il poliziotto che si è occupato dell'incidente-

-Tu cosa?-

-Non riattaccare, è importante, lui pensa che l'incidente sia stato provocato e non è tutto, la fidanzata di Robert aveva sporto una denuncia contro di lui, ritirata proprio il giorno precedente la loro morte-

-Una denuncia?-

-A quanto pare il fidanzato perfetto molestava la ragazza-

Non ci potevo credere. –Deve esserci una spiegazione-

-Io non so se credere o meno alla tua storia, Miriam, però promettimi che starai attenta-

-Attenta a cosa?- domandai –Non corro nessun pericolo- dissi, ma ormai neppure io ero troppo convinta di questo, nonostante non volessi darlo a vedere.

-Non so cosa stia succedendo, ma non sei la prima a dire di averlo sognato, ho parlato con il precedente proprietario di casa tua, dice che da quando aveva comprato la casa era tormentato dagli incubi-

Risi. –Credimi, i miei non sono incubi-

-Certo, tu sei una donna, ma con lui Robert era molto aggressivo, lo voleva uccidere-

-Impossibile- ma perché una parte di me non era così sconvolta e neppure sorpresa?

-Io non so davvero cosa sia vero e cosa no, ho l'impressione di stare per impazzire, ma ascoltami, la situazione è grave-

-Io credo in Robert – dissi con voce sicura, quindi riattaccai.

Inutile dire che fui tormentata tutto il giorno dai dubbi e che quella notte fermai Robert prima che mi abbracciasse.

-Un attimo, voglio che parliamo di una cosa- dissi, facendo un passo indietro.

-Tutto quello che vuoi-

E io gli dissi ciò che Jill mi aveva riferito. –Io non so a cosa credere- sussurrai.

Robert sospirò. –E se anche fosse?-

-Cosa vuoi dire?-

-Bea non era una santa, questo se lo dimenticano tutti-

Mi sentii gelare a quelle parole. –Sei stato tu?-

-Aveva giurato di amarmi, sai? Lo aveva detto così tante volte che alla fine mi aveva convinto- sbuffò, furioso –Mi ero innamorato veramente di lei, poi mi ha preferito l'altro-

-Sei stato tu?- ripetei.

-Se si fosse comportata meglio non sarebbe successo nulla-

Ora sì che Robert mi faceva paura.

-Ma tu non mi farai questo, vero? Altrimenti sarà la fine-

In quel momento mi piantai le unghie nei palmi delle mani con tutta la forza che avevo in corpo. Il dolore mi svegliò. Sbattei le palpebre disperata e osservai la stanza buia. Un attimo dopo chiamai Jill.

-Mi dispiace venire a casa tua a quest'ora- dissi, entrando quando Jill mi aprì la porta.

-Non importa- disse lei, facendosi da parte per farmi entrare.

-Non avrei saputo a chi altro rivolgermi e soprattutto non potevo aspettare fino a domani mattina-

Jill mi condusse in camera sua. Era una stanza piccola, con poster di cantanti che ricoprivano le pareti. –Accomodati dove vuoi-

Come se ci fossero molti posti. Mi accosciai sul letto. –Bella stanza- dissi, tentando di essere gentile.

-Grazie- si sedette sulla sedia della scrivania –ora dobbiamo capire come si annienta uno spirito-

-Non guardare me, io non ho mai visto un film horror in vita mia, non so neppure da dove s'inizi-

-Io conosco una persona che adora i film horror- mormorò Jill.

- Cos'aspetti a chiamarla allora?-

Lei sospirò. –Aspetta qua- si alzò e uscì dalla stanza.

-Io non intendevo immediatamente- dissi. Va bene la fretta, ma come poteva pretendere che una persona le rispondesse a quell'ora della notte? Era troppo tardi. Inaspettatamente Jill tornò in compagnia di un ragazzo dall'aria assonnata e dai capelli spettinati.

-Si può sapere p ... - si fermò, la bocca spalancata, lo sguardo fisso su di me. Gli sorrisi, ben consapevole del mio fascino e dell'effetto che faceva sul ragazzo.

-Avremo bisogno del tuo aiuto- dissi.

-Al vostro servizio, fanciulle-

Spiegai rapidamente la situazione al fratello di Jill, che scoprii chiamarsi Jason, correlandola con molti sorrisi e sguardi languidi. La cosa funzionò alla perfezione.

-Signore, ammetto che è un caso difficile, ma non impossibile-

-Davvero?-

-Non esiste l'impossibile-

-Allora sono in ottime mani-

La soluzione però non era così semplice. –Gli spiriti restano legati ai luoghi in cui hanno lasciato qualcosa durante la loro vita-

-Questo cosa vuole dire?-

-Che dobbiamo cercare cos'ha lasciato a casa tua e che lo lega ad essa-

-E lo dobbiamo fare prima che io vada a dormire- non volevo più aver modo d'incontrare Robert, soprattutto dopo ciò che sapevo di lui.

Perquisimmo la mia casa da cima a fondo, cosa stavamo cercano non era chiaro, ma questo in fondo non aveva una grande importanza, lo avremmo capito non appena trovato.

-Non c'è nulla qua- urlò Jill dalla cucina.

-Deve essere qualcosa di evidente- precisò Jason, piegato sotto il mio letto.

Per sicurezza eliminammo tutto ciò che poteva trattenere lì Robert. E alla fine trovai un medaglione al cui interno c'erano delle ciocche di capelli e una scritta: Bea & Robert.

-Ecco cosa lo trattiene qua- esclamò Jason.

-A questo punto cosa facciamo?- chiesi.

-Bruciamo il medaglione e tutto sarà finito-

Lo bruciai personalmente e mi accertai che i capelli al suo interno ardessero fino a diventare cenere. –Meglio portarle fuori- dissi –tanto per essere sicuri-

Buttammo le ceneri il più lontano possibile dal mio appartamento, quindi ci congedammo. Io ero veramente stanca.

-Domani sei libera?- mi chiese Jason prima che ci separassimo.

-Certo-

Ho messo per iscritto questa storia per aiutare chiunque si trovi nella mia situazione, tra poco andrò a dormire senza più l'incubo di Robert.

L'appartamento sfortunato
Possibile che un appartamento porti sfortuna? Ieri mattina è stata trovata in fin di vita nel suo appartamento Miriam Liam, figlia dell'omonimo industriale. La giovane è morta poco dopo in ospedale. Chi l'ha assistita nei suoi ultimi attimi di vita dice che delirava, parlando di un uomo dei sogni. La causa della morte non è chiara, ma si sospetta una fuga di gas, lo stesso motivo che portò alla morte nello stesso luogo alcuni anni fa una coppia di fidanzati. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate?

A presto!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro