Ricordi
Pov's Shawn
Improvvisamente tra tutte le persone presenti alla festa il viso di Anna si fa sempre meno chiaro, si stava inoltrando tra gli altri per ringraziarli, era sempre così dolce la mia fidanzata.
Ricordo esattamente il giorno in cui lei e la sua squadra arrivarono ad Hokkaido, ricordo persino il suo profumo e il suo sguardo incuriosito.
Certo che, però, per essere fragile era stata anche tanto forte, non si era mai arresa dinanzi ai miei comportamenti ambigui.
Ricordo quella sera in cui ci ritrovammo finalmente a parlare senza corazza, con l'anima scoperta, probabilmente è stato questo che mi ha fatto cambiare idea su di lei.
Per anni era come se Shawn fosse stato spento, come se fosse stato messo in stend bay, e proprio quando la dolce Anna ha fatto capolino nella disastrosa e confusa vita del sottoscritto, il pulsante off è diventato finalmente on.
A lei devo tutto, senza di lei probabilmente adesso la mia vita continuerebbe ad andare a rotoli ed io, continuerei a non fare nulla per farla cambiare, perché sono uno stupido fifone che da solo ha ancora paura di soffrire.
D'improvviso mentre stavo sognando ad occhi aperti, Nathan mi poggia una mano sulla spalla destra e scuotendomi leggermente, con un sorriso in volto mi dice: <<Heilà Shawn, cosa fai, pensi a qualche strategia per poter vincere il football frontier internetional?>>
Di tutta risposta gli sorrido imbarazzato e solo dopo essermi grattato la nuca gli dico: <<In realtà stavo pensando ad Anna...>>
Appena finisco di parlare e quindi di pronunciare il nome della mia fidanzata il ragazzo dalla coda di cavallo mi sorride e con aria allegra mi dice: <<Hai ragione, mi sembra più logico che tu stia pensando a lei, dopotutto è la tua dolce metà no?>>
La mia dolce metà, uhm, non credo sia questa l'espressione adatta per descriverla...
Subito quindi corrugo la fronte e con l'espressione di chi sta pensando gli dico: <<Più che la mia dolce metà io la definirei con la semplice espressione del “è il mio tutto”>>
“Il mio tutto” le si addiceva decisamente meglio, perché lei è la mia casa, la mia fidanzata, la mia ancora dal buio eterno, la mia luna e anche il mio sole.
È semplicemente tutto ciò che al mondo c'è di più bello.
Improvvisamente, mentre mi ero nuovamente perso tra i miei pensieri vedo Nathan sorridermi per poi dirmi: <<Da un certo punto di vista sei tanto fortunato Shawn, lei è tanto speciale, ha un non so che, che ti fa sempre sentire a tuo agio, che ti coinvolge.
Con lei chiunque sta bene, credo sia proprio questo il suo più grande pregio>>
Subito poi lo vedo imbarazzarsi nettamente tanto e con le guance rosse continua poi a dirmi: <<Però non fraintendermi, non provo nulla per lei, cioè nulla di ciò che provi tu, ecco>>
Di tutta risposta scoppio a ridere e scombinandogli i capelli con le mani gli dico: <<Tranquillo Nath, so benissimo che Anna è un po' la sorella e psicologa di tutti>>
E subito dopo aver detto questo inizio a guardarmi un po' intorno per poterla trovare, ma nel farlo vedo un'ombra fuori dalla porta camminare con qualcosa di grande tra le mani.
Subito quindi decido di andare a vedere che cos'era e lasciando Nathan alle preso con Scott che non gli voleva più restituire il codino per farsi la coda di cavallo, mi allontano verso l'uscita di casa.
Appena giugno fuori il buio pesto della sera mi impedisce di mettere bene a fuoco tutte le immagini, difatti inizio a guardarmi intorno ripetutamente e solo dopo aver visto un'altra volta quell'ombra, mi dirigo verso sinistra.
Appena svolto l'angolo vedo uno scatolone a terra, subito quindi mi abbasso per poterlo analizzare meglio e nel farlo vedo una scritta in alto a destra col pennarello rosso.
“Auguri di un felice compleanno Anna”
Recitava solo questo, del mittente non c'era il nome e, dunque, per il resto non si poteva più comprendere nulla.
Avrei voluto aprirla io la scatola per assicurarmi che all'interno non c'erano cose strane, però il mio istinto diceva di non farlo, d'altronde cosa poteva mai esserci all'interno...
Subito quindi alzo la scatola e con stupore noto che anche se era enorme il suo peso era alquanto minimo.
Questo significava che all'interno non c'era nulla di evidentemente grande.
Velocemente svolto l'angolo ed entro dentro, mi avvicino subito al divano e inizio poi nuovamente a cercare la mia Anna con lo sguardo.
Improvvisamente in lontananza vedo Silvia di spalle, subito quindi mi avvicino per poterle chiedere di Anna, ma proprio mentre stavo per parlarle Erik le afferra la mano e la porta via.
Finalmente Erik stava iniziando a fare dei passi importanti con Silvia e di disturbarlo quindi, non mi andava affatto.
Decido quindi di continuare a cercarla con lo sguardo e nel farlo la vedo entrare in casa seguita da Caleb.
Subito quindi mi avvicino a entrambi e nel farlo noto gli occhi rossi di Anna.
Giuro che se quel bastardo con la cresta le aveva fatto qualcosa, non avrebbe mai più visto la luce del sole in vita sua! Subito quindi afferro la mano di Anna e tirandola verso di me, con lo sguardo fisso su Caleb, a denti stretti gli dico: <<Tu c->>
Caled d'altro canto mi rivolge anche lui uno sguardo strano e bloccando il mio fiume di parole mi dice: <<Non è successo niente sta tranquillo coniglietto, non ho intenzione di rubarti lo zuccherino>>
E subito dopo aver detto questo va via lasciandomi mezzo confuso.
Poco dopo Anna mi afferra dolcemente il viso e, facendomi abbassare un po' mi lascia un dolce bacio a fior di labbra e subito poi con il suo bellissimo sorriso mi dice: <<Andiamo dentro, vorrei aprire i regali e mangiare la torta, sono veramente affamata!>>
E subito poi mi afferra la mano e mi porta sul divano.
Appena ci sediamo le indico lo scatolone dinanzi a noi e con tono pacato le dico: <<L'ho trovato qui fuori, probabilmente hai un ammiratore segreto>>
Di tutta risposta lei corruga la fronte e ridacchiando mi dice: <<Fantastico un regalo in più da scartare!>>
In men che non si dica, appena tutti sentono la voce di Anna si riuniscono intorno a noi, chi seduto al nostro fianco e chi in piedi dietro e avanti a noi, persino Monica, Marco e la piccola Julia ancora mezza assonnata si uniscono al cerchio.
Di tutta risposta Anna afferra subito il grande scatolone e velocemente scarta la carta, lo apre e cazzo, era pieno di polistirolo.
Subito quindi inizia a cercare qualcosa sul fondo e in pochi secondi la vedo estrarre una piccola busta.
Appena la prende ci guarda tutti allegra e con un sorriso in volto dice a tutti i presenti: <<Certo che è stata una fatica trovarla, adesso però basta suspanse, la apro subito!>>
E in men che non si dica apre subito la busta dalla quale estrae delle foto.
Un minuto, cinque minuti, dieci minuti, il volto di Anna cambia improvvisamente espressione.
Era ferma, immobile con le foto tra le mani, tutti noi eravamo fermi e in silenzio, non c'era il rumore di nulla, neanche dei respiri.
D'improvviso la mia fidanzata butta le foto a terra e solo dopo aver alzato il viso verso la mamma, tutti noi vediamo le lacrime bagnarle il volto.
Restiamo tutti paralizzati, quelle non erano lacrime di gioia, perché il viso di Anna era cupo.
D'improvviso la sento deglutire rumorosamente, per poi dire con la voce graffiata: <<Mamma ti prego rispondi sinceramente, chi è il mio vero papà?>>
Di tutta risposta Monica trattiene per un secondo il respiro e poi le dice: <<Tesoro non mi sembra il momento giusto, poi sai già tutto t->>
Improvvisamente Anna non lascia finire di parlare la mamma che subito si alza e serrando i pugni, a voce alta, ma allo stesso tempo spezzata le dice: <<Tesoro un cazzo, il mio papà è Ray Dark e tu me l'hai tenuto nascosto per anni!>>
Ray Dark.
Ray Dark, no non poteva essere vero!
Tutti noi restiamo immobili con le facce spaventate e allo stesso tempo sconvolte, cosa stava succedendo? Era un incubo o la realtà?
<<Ammettilo cazzo, sono la figlia di un mostro!>> dice poco dopo Anna con tutta la forza che aveva dentro di sé.
Di tutta risposta la mamma si avvicina un po' ad Anna e con tono dispiaciuto le dice: <<Hai ragione...>>
<<Shawn sveglia, sveglia Shawn>>
Uhm, che succede?
<<Silvia lascialo stare, non mettiamogli pressione, non è in grado di reggere altro ancora e poi, sono già due giorni che non dorme...>>
Subito dopo aver udito queste voci, mi sveglio dal mio stato di trance e appena Silvia mi vede sbattere le palpebre, con le lacrime agli occhi mi dice: <<Shawn ti eri addormentato con gli occhi aperti, avevo paura che non stessi bene>>
Di tutta risposta mi giro verso Silvia e con la voce distrutta le dico: <<Infatti non sto bene, ogni volta che mi fermo la memoria mi riporta a galla quello che è successo cinque giorni fa...>>
E subito dopo aver finito di parlare mi giro verso Mark e lo vedo lì, col viso spiaccicato alla vetro della stanza d'ospedale in cui c'era la mia Anna.
D'improvviso vedo anche Caleb uscire dalla stanza con gli occhi lucidi e andare via, senza degnare nessuno di noi di un saluto.
Effettivamente a chi cazzo importava del saluto, io volevo solo poter stare dinuovo con il mio tutto...
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