Amore
Appena arriviamo in salone ci sediamo tutti sul divano, il divano che probabilmente avrei visto per l'ultima volta...
Mi sarebbe mancata tanto questa casa che aveva accolto con dolcezza tutte le risate, le lacrime, le sgridate, le notti con Shawn...
Quanti ricordi!
La casa lì custodirà per sempre e intanto inizierà a raccogliere anche quelli dei nuovi coinquilini.
Questi pensieri subito mi avevano fatto bagnare gli occhi, da una parte ero felice, la vita della mia mamma stava prendendo una svolta positiva, d'altra parte però, un velo di tristezza mi avvolgeva senza però farmi mancare il respiro.
Era una cosa naturale infondo, questa casa mi faceva sentire in qualche modo vicina anche al mio vero papà che non avevo mai conosciuto e mai visto neanche nelle foto...
D'improvviso a interrompere i miei pensieri è la voce proveniente dalla tv, subito quindi mi giro e cercando di non far uscire le lacrime dai miei occhi, guardo attentamente un punto indefinito della tv.
Appena i miei occhi si asciugano, metto a fuoco l'immagine del cartone sullo schermo e vedo che stava appena iniziando uno dei tanti episodi di Doraemon.
Subito quindi mi giro verso Julia che stava canticchiando la sigla iniziale e sorridendole inizio a canticchiare anche io quella canzoncina che mi aveva fatto compagnia durante tutta l'infanzia.
Appena la sigla finisce, Julia mi stringe una mano e poi si incanta a guardare lo schermo.
Mi giro poi verso i due ragazzi seduti rispettivamente uno accanto a me, ovviamente Shawn, mentre l'altro, Axel, accanto alla sorellina.
Appena, però, incrocio i due ragazzi negli occhi mi imbarazzo tanto e proprio quando stavo per dire qualcosa Shawn, con un sorriso in volto, dice: <<Certo che per avere diciassette anni sei proprio matura no?>>
Di tutta risposta gli faccio la linguaccia, proprio come una bimba e con aria da finta arrabbiata gli dico: <<In realtà però ho ancora sedici anni, mancano ancora, uhm>> mi fermo un secondo per afferrare il braccio di Axel, sul quale c'era un orologio con le lancette e, solo dopo averlo guardato attentamente, continuo dicendo: <<Ehm, mancano ancora, circa...
Ehm, circa, quindi-vent-due...
Oh non lo so! Odio questi dannati orologi con le lancette, sono incomprensibili per me!>>
E subito dopo aver pronunciato queste parole lascio la manina di Julia, che però non si accorge di nulla, e incrocio le braccia al petto.
Si, avrei dovuto imparare a guardare l'orologio con le lancette anni fa, probabilmente quando stavo alle elementari, però io davvero non l'avevo mai capito...
Subito dopo aver ascoltato le mie parole i due ragazzi scoppiano a ridere in modo molto rumoroso e, solo dopo aver ripreso a respirare regolarmente, Axel mi guarda negli occhi e ridendo mi dice: <<Mancano due ore Anna, due ore precise.
Se vuoi posso darti ripetizioni di orologi>>
E subito dopo aver pronunciato queste parole scoppia a ridere nuovamente, seguito a ruota dal mio fidanzato.
Lo ammetto, si, era abbastanza divertente però, non avrei mai e poi mai riso altrimenti quei due si sarebbero sentiti troppo intelligenti e non potevo permetterglielo ah!
Appena finiscono di ridere peggio repentinamente il mio sguardo su entrambi i ragazzi e socchiudendo gli occhi in due fessure dico loro: <<Non ho bisogno di ripetizioni, lo imparerò da sola>> e subito poi giro il mio viso altrove in modo da non guardare nessuno dei due ragazzi negli occhi.
Di tutta risposta, Shawn prende il mio viso tra le sue grandi mani e lasciandomi un leggero bacio sulla fronte mi dice: <<Sei così bella quando te la prendi, quando fai la bimba, quando sorridi, quando sei confusa.
A me non serve guardare l'orologio, perché quando sto con te il tempo vola e leggerlo mi farebbe capire solo quanto sto invecchiando al tuo fianco>>
Ah Shawn...
Ma perché questa sera tutti volevano farmi piangere, cazzo!
Di tutta risposta apro subito gli occhi e mi catapulto dolcemente sulle sue labbra.
Era lui che volevo al mio fianco, lui e nessun altro.
Dopo pochi minuti ci stacchiamo e con gli occhi lucidi, poggiando la mia testa sul suo petto, per ascoltare la melodia più bella di tutta la mia vita, il suo cuore, con la voce quasi simile a un sussurro gli dico: <<Shawn io ti amo come non ho mai amato nessuno, sei per me quello che per Giulietta era Romeo>>
E subito poi gli lascio un bacio sulla maglia e poggio nuovamente la testa sul suo petto che era ormai casa mia.
Improvvisamente il sonno inizia a prendersi tutta me stessa, quando però ero ancora in dormiveglia sento Axel dire con la voce bassa al mio ragazzo di Hokkaido: <<Tu dici che mi sentirò così in imbarazzo con voi due anche quando abiteremo sotto lo stesso tetto?>>
Dopo poco sento la roca voce di Shawn dire: <<Nah, ci farai l'abitudine, suppongo...>>
E subito dopo inizia ad accarezzarmi dolcemente i capelli ed io, quindi, subito mi lascio andare tra le braccia del dolce Morfeo che come di routine mi accoglie come un vecchio amico.
Improvvisamente una luce inizia a darmi fastidio, subito quindi apro lentamente gli occhi e guardandomi intorno vedo la mia stanza.
Come ci ero arrivata qui se ieri sera stavo dormendo sul divano?
Subito dopo un'ombra mi compre la vista dal sole, segno che qualcuno si era messo dinanzi la finestra; metto quindi subito l'immagine a fuoco e vedo il mio Shawn, ancora in pigiama, sorridermi.
<<Buongiorno principessa, come va?>> mi dice poco dopo con tono allegro.
E subito dopo mi porge la sua mano, segno che voleva che la prendessi e mi alzassi.
Di tutta risposta io inizio a guardarmi un po' in giro e in tutta la camera inizio a vedere scatoloni e valigie ovunque, eh si, dovevamo veramente trasferirci, non era un sogno quello.
Poco dopo la mia breve riflessione, afferro la mano di Shawn e lentamente mi alzo.
Appena mi trovo dinanzi a lui, noto che aveva un braccio dietro la schiena, appena anche lui vede che lo avevo notato, con una voce roca e dolce allo stesso tempo mi dice: <<Una rosa, per il fiore più bello e più forte che io abbia mai visto e conosciuto in tutta la mia vita>> e subito dopo mi porge una rosa bianca.
Delicatamente afferro la sua rosa e con un sorriso sulle labbra gli dico: <<E questo fiore per cosa sarebbe?>>
Di tutta risposta lui poggia le sue mani sui miei fianchi e stringendomi al suo corpo mi dice: <<Hai ragione, la mattina sei sempre un po' più confusa del solito>>
Si ferma un secondo per prendermi in braccio, subito quindi poggio le mie braccia sul suo collo e le mie gambe su i suoi fianchi e, solo dopo avermi trasportata dinanzi al calendario appeso in camera mia, mi poggia delicatamente a terra e indicandomi una data con tono divertito continua dicendomi: <<Sai my lady, oggi è 28 maggio, ti ricorda qualcosa?>>
Giusto, il mio compleanno!
Subito quindi mi porto una mano sul viso e imbarazzata gli dico: <<È il mio compleanno, sono proprio una frana in tutto>>
<<Non è vero, ad amarmi sei la migliore>> mi dice di tutta risposta con tono dolce prendendo il mio viso tra le sue mani.
Subito poi allontana le sue mani dal mio viso e guardandomi negli occhi, con tutto l'amore del mondo, mi dice: <<Auguri amore mio>>
E subito poi mi bacia appassionatamente, come se avesse bisogno di questo per sentirsi vivo.
Sapeva sempre cosa dire, mai nulla di sbagliato, tutto era sempre bilanciato in modo esattamente perfetto, perfetto proprio come noi due insieme.
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