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Estella

"Ma che hai combinato?" Chiesi vedendo un panno sporco di sangue.

"Niente, ho solo sbattuto la mano...non è niente, davvero." Agueda era triste, se prima non mi guardava mai negli occhi adesso non provava ad alzare neanche il viso per parlarmi. Linda, la mia amica...se ne era andata, avevamo scopato sì, ma inutile dire che mentre lo facevamo i miei pensieri erano altrove. Mi veniva in mente Agueda, la delusione che lessi nei suoi occhi quando dissi "nessuno d'importante". Ora era davanti al lavandino che si bagnava la mano con l'acqua fredda.

"Fammi vedere." Dissi autoritaria. Volevo vedere meglio cosa aveva. Lei mi ignorò, ma io mi avvicinai alle sue spalle e le presi d'istinto la mano vedendo le sue nocche distrutte.
Agueda continuava a stare con la testa bassa, continuava a mordersi le labbra, segno che era nervosa. Calò il silenzio tra di noi, sentii il suo respiro diventare più corto e le sue mani iniziarono a tremare leggermente.

"Guardami!"
Alzò leggermente la testa e cercò di guardarmi negli occhi, ma poi si spostarono leggermente.

Ti sta guardando le labbra!

Ma dai?!? Non me ne ero accorta.

"Come mai la tua fidanzata non è rimasta a dormire da te?" Mi domandò all'improvviso.

"Aveva da fare." Risposi. Agueda retrasse subito la mano e fece per andarsene, ma io la bloccai. Era fottutamente bella, si era messa la mia maglietta larga che usava per dormire , in questo modo aveva le cosce scoperte ed io amavo questa cosa. I suoi capelli erano scompigliati, non aveva trucco, ma era così carina e poi il modo in cui si mordeva le labbra mi faceva impazzire ogni volta.

Si, si, continua a fissarle le labbra! Ma perché non la baci, che fai prima!

Ma vai via, stupida vocina! Lasciami in pace.

Mi stava salendo una voglia matta di baciarla, assaporare le sue labbra, sentirla, ma sapevo che se l'avessi baciata, non mi sarei fermata lì, bensì avrei voluto sempre di più. Cercai di scacciare via quei pensieri e andai a prendere del disinfettante, dopo di che arrivai in cucina e glielo messi sul tavolo.

"Metti questo e la prossima volta vedi di stare più attenta!"

"Si, starò più attenta..." Disse mentre prese il disinfettante per poi metterlo sulle ferite delle nocche.

"Ascolta, tra mezz'ora io vado ad una festa, tu se vuoi mangia qualcosa dal frigo, guardati la tv o insomma fai quel cazzo che ti pare."

Dovevo andare ad una festa in discoteca, lì avrei visto ancora Linda e avremmo parlato di noi, di quello che stava succedendo. Lasciai la cucina e andai a vestirmi, presi dei jeans strappati, una camicia a quadri e il giubbino di pelle che adoravo e misi il profumo che mettevo sempre. I capelli li strinsi in uno chignon alto, il quale metteva in risalto la rasatura ai lati, presi un pacco pieno di sigarette e mi diressi per uscire.

"Posso venire con te?" Sentii la sua voce delicata e vidi il suo faccino preoccupato, speranzoso di una mia risposta affermativa.

Non la volevo tra i piedi, non mi andava di fare il cane da guardia, ma quando me lo chiese con quegli occhioni, fu impossibile dirle di no.

"Va bene, ma sbrigati a vestirti! Odio aspettare."

Scomparve dalla mia vista senza dire nulla, intanto continuai a osservare l'orologio del polso in continuazione quando all'improvviso apparve Agueda con dei jeans neri strappati e un maglioncino molto stretto per la sua taglia di seno, le scarpe basse mi fecero notare quanto lei fosse bassa e mi venne da prenderla in giro per questo, ma evitai. Era bellissima, sensuale, un'opera d'arte pensai, invece non le dissi nulla. Le feci segno di andare e arrivare alla mia macchina. La BMV ci aspettava nel parcheggio, una volta arrivate, fumai una sigaretta e poi salimmo in macchina per dirigerci alla festa. In macchina, Agueda non disse una parola, si limitò a guardare fuori dal finestrino e a mordersi le labbra.

"Siamo arrivate." Dissi invitandola a scendere dalla macchina.

"Estella tu..."

"Stammi bene a sentire principessina, quando entri nel locale non accettare da bere da nessuno, non andare nei bagni, non ti fidare di nessuno, perché là nessuno ha buone intenzioni! Chiaro? " L'avevo avvisata perché non avrei passato la serata attaccata al suo culo per proteggerla. Era grande ormai.

"Perché non posso bere ?" Domandò sbattendo più volte le ciglia.

"Perché potrebbero metterti pasticche, droga e altro e non mi va di averti sulla coscienza, quindi evita."

Entrammo in discoteca, la musica era a palla, c'erano un sacco di persone che si stavano baciando senza ritegno e poco dopo notai Linda che mi faceva segno di raggiungerla ad un tavolo. Lasciai Agueda lì e andai da Linda. La baciai mettendole una mano sul culo quando ad un tratto mi interruppe.

"Si può sapere perché cazzo te la sei portata dietro?" Chiese Linda arrabbiata.

"Voleva venire per divertirsi, ma tanto non ci starà addosso." Risposi sedendomi più vicina a lei.

"Te la sei già portata a letto?" Notai la rabbia e la gelosia di Linda nei confronti di Agueda.

"No." Alzai gli occhi al cielo.

"Ti conosco Estella! Tu non vedi l'ora di fartela e sono sicura che anche lei non vede l'ora. Ho visto come ti guardava quando sono venuta da te!" Alzò la voce guardandomi dritto negli occhi. I suoi occhi marroni diventarono quasi neri per quanto fosse incazzata.

"Smettila, cazzo!" Non ne potevo più del suo continuo assillarmi.

''Tu non puoi fare così, trattare meglio quella ragazzina che me. Dopo la morte dei tuoi ci sono stata io a supportarti, è grazie a me se ora sei ancora in piedi!" Sbraitò ancora.

"Non nominarli! Ma cos'è me lo stai rinfacciando per caso? Non mi rompere il cazzo, Linda! Sei libera di andartene quando vuoi!" Urlai a mia volta.

I miei genitori erano un tema sensibile per me, era un tema che non doveva essere toccato, andavo fuori di me solo al ricordo di quel giorno, il giorno in cui loro sparirono dalla mia vita. Ma forse Dio voleva che andasse così,  forse sapeva che sarei riuscita ad andare avanti nonostante non avessi più nessuno nella vita apparte mia nonna. Smisi di pensare al passato quando un'immagine catturò la mia attenzione. Agueda era solo in reggiseno davanti al bancone dove beveva dell'alcol da una bottiglia. Una ragazza dai capelli rosa le stava appiccicata e questo era troppo per me. Linda vide che stavo guardando verso la direzione di Agueda e sbuffò.

"Vai, vai a prenderla! Sta facendo il teatro tutto per te." Dopo di che, prese la sua borsa e se ne andò.

E che cazzo! Possibile che non potevo avere un minuto di pace!

Mi diressi verso il bancone facendomi strada tra la gente che ballava come impazzita.

"Mi spieghi che cazzo stai combinando?" Urlai mentre Agueda sussultò.

"Estella io..." Non la lasciai finire che la presi per un braccio e la portai via.

"Ti avevo detto due cose! E tu cosa fai ? Esattamente l'opposto!"

"Scusami ma volevo bere per non pensare." Rispose impaurita.

"Pensare? Ma pensare chi, cosa ?"

"Te Estella, te! Non volevo pensare a te, va bene?" Si era ribellata, urlandomi una cosa più grande di lei.

Ti stava pensando, hai sentito?

Si, ho sentito, ma non ho bisogno di te ora!

Si vabbè era per dire...

"Ripetilo..." Mi avvicinai pericolosamente a lei, le sue mani stavano tremando leggermente e forse lei si stava maledicendo per quello che aveva appena detto.

"Dimenticati ciò che ti ho detto..." Sussurrò puntando i suoi occhi nei miei.

"Mi spieghi perché sei in reggiseno?" Le domandai con voce sensuale, mentre le morsi leggermente il lobo.

"Estella smettila..." Sembrava una supplica la sua.

"Di fare cosa? Non sto facendo niente..." Continuai ancora con quella voce erotica mentre le baciai leggermente il collo.

"Di usare questa voce...mi stai facendo impazzire." Leggevo l'eccitazione nei suoi occhi, mi voleva e adesso lei mi aveva dato la conferma.

"È proprio questo il mio intento Agueda...farti impazzire."

Continua...

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