Estella

"Cazzo, che mal di testa!"

Se non avessi bevuto così tanto per cercare di dimenticare Agueda, forse non staresti così.

Erano due settimane da quando ero uscita dall'ospedale. Avevo fatto una cazzata in un momento di debolezza. Ma ora dovevo smetterla e andare avanti con la mia vita.

Dovevo lasciarmi il passato alle spalle, togliermi Agueda dalla testa e fare finta che non fosse mai successo niente.

Da quando se ne era andata, ero completamente cambiata. Avevo perso l'interesse per tutto, ero diventata ancora più fredda e stronza, inoltre avevo cambiato look. Mi ero tagliata i capelli e ora avevo un bel ciuffo, i miei capelli non erano più chiari, bensì li avevo tinti di nero. Non mi riconoscevo più, ma ad essere onesta stavo molto meglio così è Linda diceva che sembravo molto più figa e intrigante.

La casa sembrava così triste, spenta e vuota, ormai mi ero stancata anche del luogo in cui abitavo.

"Estella! Vieni ad aiutarmi con la spesa!"

Era mia nonna. Lei era sempre venuta a trovarmi da quando Agueda se ne era andata.

"Ma quante cose hai comprato?" Chiesi vedendo una quindicina di buste.

"Sono anche poche! Hai visto come sei magra? Quella ragazza ti ha ridotto in uno stato pessimo!" Esclamò iniziando a mettere le cose sul tavolo.

"Agueda non c'entra niente, nonna!" Mi giustificai.

"Già il fatto che l'hai nominata, significa tante cose."

Cercai di non controbattere perché sinceramente mi ero stancata di parlare solo di quella principessina, lei ormai non c'era più nella mia vita, quindi non vedevo motivo per cui parlare ancora di lei.

Eppure mi mancava, mi mancava il suo essere timida, il suo essere buffa e quando si graffiava i palmi perché era nervosa in mia presenza. Il suo essere sensuale...

Non eri tu, un secondo fa che dicevi che dovevi dimenticarla ?

Passai un po' di tempo con mia nonna, aveva capito che parlare di Agueda non andava affatto bene e dopo un po'  decise di tornare a casa sua a riposare.

Avevo bisogno di uscire fuori da quelle quattro mura. Decisi di andare da Linda, nonostante il mio comportamento nei suoi confronti, lei mi era stata vicina, era lei che mi aveva soccorso quando avevo preso tutte quelle pastiglie. Era ancora grazie a lei se ero in piedi.

Ma fammi capire...tu stai andando da lei per ringraziarla o per scopare così magari ti levi dalla testa Agueda?

Decisi di andare a piedi, così avrei fatto un po' di movimento. Fuori c'era un bel sole, vedevo un sacco di coppiette tenersi per mano e cazzate simili ed io non vedevo l'ora di arrivare a casa di Linda.

Dopo un po' di tempo arrivai a casa sua e lei mi aprì dolcemente la porta.

Attenta a non farti aprire dolcemente qualcos'altro!

"Come stai?" Mi chiese mentre andò a prendere qualcosa da mangiare dal frigo.

"Sto bene, tu?"

"Bene, ora che ti rivedo." Sorrise mentre si tolse la felpa rimanendo in maglietta.

Indossava dei pantaloni larghi bianchi e una maglietta nera abbastanza corta da lasciare all'immaginazione.

"Vuoi una fetta di torta?" Domandò guardarmi negli occhi.

Nei suoi occhi c'erano una luce diversa quando mi guardava.

"No, voglio te. " Risposi fissandola intensamente.

Mi alzai in piedi e mi avvicinai a lei, presi il suo piatto e lo misi sul tavolo. Le sciolsi i capelli e la baciai. Avevo bisogno di lei, del suo corpo per poter evadere dalla realtà almeno per un po'.

E il premio della stupidità va ad Estella Alonso!

"Scopami qui e adesso." Mormorò in preda all'eccitazione.

Le tolsi la maglietta, iniziai a baciarle il collo mentre le mie mani corsero alla zip dei suoi pantaloni bianchi. Il suo profumo era così diverso da quello di Agueda...

Vuoi scopare Linda, ma intanto pensi ad Agueda, incredibile!

La mia mano andò in mezzo alle sue cosce e...

"Amore, sono arrivata..." Una voce all'improvviso interruppe tutto.

Fermi tutti, non ho capito il gioco!

Continua...