11
Estella
Era stato fantastico ieri sera. Avevo finalmente toccato Agueda. Il suo piano aveva fallito, lei pensava di provocarmi e di farmi ingelosire con le sue domande, ma forse non aveva capito con chi aveva a che fare. Mi trovavo nel letto a fissarla mentre dormiva beata, aveva la schiena scoperta e i capelli neri le coprivano leggermente il viso, sembrava così innocente e così carina.
Uh, tu che fai i complimenti. Oggi piove!
Dopo averla toccata ieri sera in macchina, in quel parcheggio isolato, Agueda mi aveva chiesto se avessi continuato a trattarla male, ma io non ero riuscita a darle una risposta. Lei era una ragazza che aveva bisogno d'affetto, di una persona che l'amasse e che fosse sempre presente, ma purtroppo quella persona non ero io.
Eppure, era così bella e pensarla insieme a qualcuno mi faceva andare fuori di testa.
Non è che ti stai innamorando?
Estella Alonso non si innamora!
Ieri notte avevo visto tre chiamate perse da Linda. Dopo il casino successo in discoteca quella volta, io e lei non ci eravamo più sentite. Ero incazzata con lei, non avrebbe dovuto rinfacciarmi il fatto di essermi stata accanto dopo la morte dei miei genitori. La morte dei miei, era un tasto dolente, era una cosa di cui non mi andava mai di parlare. Era solo colpa mia se loro non c'erano più.
Decisi di alzarmi dal letto e andare a fare colazione. Non feci in tempo a farmi il caffè, che i ricordi di ieri sera in macchina mi apparvero improvvisamente. Era stato eccitante, molto anche, sentir gemere e ansimare Agueda. Il pensiero di essere stata solo io a darle piacere mi fece sorridere.
No, non sono innamorata e poi la pensi ogni minuto della giornata!
Ma vai via tu!
"Buongiorno." Comparve Agueda con solo una maglietta addosso.
"Ciao!" Risposi secca, cercando di non guardarla troppo.
E perché non la guardi?
Smettila tu!
Te lo dico io perché. Tu hai paura di ciò che ti fa provare questa ragazza, hai paura che ti venga voglia di baciarla all'improvviso!
"E così che mi parli dopo ieri?" Domandò timorosa.
Non pensava mica che l'avrei trattata come una regina dopo ieri!
Doveva mettersi in testa che ieri non era successo niente di che e di non aspettarsi da me coccole, baci e quelle cazzate lì.
"Perché, è successo qualcosa ieri?" Chiesi a mia volta. La vidi abbassare la testa, era delusa e notai che strinse i pugni, graffiandosi i palmi, quel vizio non se lo toglieva proprio.
Ma perché sei così stronza con lei?
"Hai ragione tu, non è successo niente." Disse con la voce tremante.
Speravo solo che non si mettesse a piangere. Odiavo sentirla frignare. E pensare che l'avevo incontrata mentre piangeva disperata su quel ponte.
Ad un tratto sentii il campanello e andai ad aprire.
"Estella dobbiamo risolvere, lo so ho fatto una cazzata, ma lo sai che sono troppo gelosa."
Linda, a quanto pare era proprio decisa a risolvere. Era vestita con una tuta nera, tipica del suo stile, mentre i suoi capelli erano raccolti in uno chignon.
"Entra."
Ci dirigemmo in cucina, dove Agueda stava ancora facendo colazione con solo quella maglietta blu, corta addosso. Quando se ne accorse della presenza di Linda sbiancò e provò ad allungare la maglietta per coprirsi meglio. La castana le lanciò un'occhiataccia e poi mi seguì nella camera da letto.
"Te la sei scopata, è così. Vero?"
"No Linda e smettila di dirlo. Tra me e quella ragazzina non c'è niente e mai ci sarà!" Alzai la voce alterata.
Odiavo le sue scenate di gelosia, certe volte la castana mi stava troppo addosso ed io avevo bisogno anche di respirare.
"Si, hai rai ragione. Scusa."
"Ascolta Linda, io e te abbiamo passato un sacco di cose insieme e ultimamente, sai che le cose non sono andate alla grande. Vorrei che ci prendessimo un periodo di tempo per riflettere e poi vedere cosa ne sarà di noi due." Spiegai sperando che lei capisse e che fosse d'accordo.
Un periodo per scopare Agueda?
Ma vai via, coscienza del cazzo!
"Si, hai ragione, forse è meglio. Però sappi che per te ci sono sempre, capito?"
Non potresti imparare da lei a essere un pochino dolce? E poi magari usare un po' di questa dolcezza con Agueda?
"Grazie."
Dopo aver finito di parlare, accompagnai Linda alla porta. Avevamo chiarito per fortuna e avevamo trovato una cosa che potesse andare bene a entrambe.
Ritornai in cucina ma Agueda non era più lì. Andai nella camera da letto e la trovai davanti allo specchio, stava solo in reggiseno e...
Le stai guardando le tette! Incredibile!
"Simpatica la tua amica, ah no, la tua ragazza volevo dire." Si era accorta della mia presenza a quanto pare.
Ci credo! Secondo te, una persona non se ne accorge se qualcuno le guarda le tette?
"Ti dà fastidio o cosa, Agueda?"
"Ma per favore! A me non dà fastidio un bel niente! Non me ne frega proprio nulla!" Per una volta aveva tirato fuori la voce e questa volta mi guardava dritto negli occhi.
Uh, la situazione si sta scaldando!
Aspetta ora ti dò due opzioni.
A. Baciarla.
B. Sbatterla al muro e farla tua.
Ovviamente per l'opzione B, avresti un maggiore punteggio.
"Ah, non te ne frega nulla, così come non te ne frega nulla di ieri sera, giusto?" Ormai ero vicinissima a lei e le dissi quella frase con un tono di voce provocante, quel tono che a lei faceva impazzire.
"Smettila..."
"Non mi dire che la mia voce ti fa uno strano effetto..." Sussurrai al suo orecchio mentre sapevo che avrebbe ceduto da un momento all'altro.
"No!"
"Sei una pessima bugiarda, Agueda." Sussurrai ancora mentre la bloccai al muro.
"Ho intenzione di andare via da questa casa." Disse all'improvviso.
Cosa?!?
Continua...
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