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Ciao a tutti e grazie per essere qui.❤

*Sono consapevole che la storia contenga errori grammaticali, di punteggiatura ecc, farò la revisione appena posso.

Non accetto commenti offensivi.

Buona lettura💫

Agueda

Avete presente quel momento in cui non ce la fai più, quando ti sembra che tutto dentro di te si stia spegnendo poco a poco, quando l'unica cosa che vuoi è quella di non sentire niente. Ecco, io mi sentivo così. Avevo deciso finalmente di fare coming out con i miei genitori, pensavo che mi accettassero, che mi dicessero che per loro l'importante era la mia felicità ed invece era stato peggio di quanto pensassi. Mia madre mi aveva rinnegata, mentre mio padre mi aveva detto che era solo un periodo, aveva provato a violentarmi perché diceva che così avrei capito che mi piacevano i ragazzi. Dopo che mio padre mi picchiò con la cintura dei suoi pantaloni, mi cacciò via casa e mi disse di non tornare mai più. All'università tutti mi prendevano in giro "ti piace leccare la fica" era il genere di cose che mi dicevano ogni giorno, loro mi consideravano diversa solo perché mi piacevano le ragazze, mi facevano sentire sbagliata ma non era giusto. Ognuno secondo me doveva essere libero di amare chi voleva. Non era giusto che una persona decidesse della vita altrui, non era giusto che qualcuno doveva giudicare sempre. Alla fine la gente avrebbe avuto sempre da ridere su qualcosa o perché eri grassa o troppo magra, troppo truccata, troppo coperta o troppo scollata.
Già, la gente era crudele, troppo. Sentivo le lacrime che mi appannarono la vista e mi bagnarono il viso. Oggi otto novembre, all'età di vent'anni avevo deciso di porre fine alla mia vita. Non sarei mancata a nessuno e forse lassù, la gente era diversa e mi avrebbe accettata per quella che ero. Mi trovavo su un ponte color blu scuro, era molto grande, stavo ricordando ciò che avevo passato e poi sarei saltata. Stavo continuando a piangere mentre misi le mani nei capelli neri come la notte. Fuori era buio e faceva freddo, il cielo era stellato e la luna piena sembrava sorridermi.

"Smettila di frignare e scendi giù da quel cazzo di ponte!''

"Stai indietro! Mi butto." Dissi sentendo aumentare il battito del mio cuore.

"Ascoltami principessina, ora scendi da quel cazzo di ponte, non farmi girare le ovaie che per oggi ne ho abbastanza!" La voce della ragazza cambiò,  sentivo l'odore del fumo arrivare da lei.

Decisi di ignorarla, continuavo a guardare l'altezza dalla quale sarei saltata, mi sembrava tutto così vuoto. Non riuscivo a crederci che lo avrei fatto, spostai una mano dal ponte, mentre con l'altra mi reggevo, il vento scompigliò i miei capelli coprendomi di poco il viso, quando all'improvviso mi sentii prendere per mano. La ragazza dietro di me, mi attrasse a sé, quando la vidi, notai che era a dir poco stupenda, aveva i capelli di un castano chiaro con una rasatura ai lati, i suoi occhi azzurri erano puntati nei miei mentre aveva una sigaretta tra le labbra.

"Ma sei impazzita?" Mi chiese all'improvviso.

"Perché lo hai fatto? Io voglio morire, la mia vita non ha più alcun senso!"

"Non dire cazzate, hai tutta la vita davanti e ora smettila di frignare, non lo sopporto!" Sembrava così fredda, così antipatica e così...

"Dammi il tuo indirizzo e ti riporto a casa dalla tua mammina." Mi prese in giro.

"Non ho una casa." Riuscii a dire mentre mi asciugavo le lacrime con la maglietta nera che portavo.

"Mi stai prendendo per il culo? Se è una tecnica di approccio, allora sappi che con me non funziona, chiaro principessina?" Continuava a fumare e a buttare fuori il fumo, mentre con una mano si aprì la zip del giubbotto di pelle, mettendo in mostra il suo seno, evidenziato grazie alla camicetta bianca che portava.

"No, giuro. Non sto mentendo, è la verità. Vai pure dove eri diretta, non ho bisogno che ti occupi di me." Dissi con voce bassa.

''Facciamo così principessina...ti porto a casa mia, potrai restare da me per massimo una settimana, dopo di che voglio il tuo culo fuori da casa mia. Chiaro?" Mentre parlò, mi osservò attentamente dall'alto fino in basso, mi sentivo molto a disagio di fronte a lei e anche debole. Lei sembrava così forte e stronza mentre io ero timida e sembravo un pulcino indifeso che aveva paura di rivolgere parola.

"Chiaro.'' Risposi guardando per terra.

"E guardami negli occhi quando ti parlo!" Mi ammonì.

Cominciammo a camminare per dirigerci verso casa sua, che da quello che avevo capito non era molto lontana da lì. La ragazza non mi parlava, né mi guardava, non faceva altro che fumare e guardare avanti.
Io però ogni tanto la guardai, volevo vedere com'era, ero curiosa. Stava bene vestita in quel modo, si vedeva che aveva un bel fisico. Mi sembrava strano camminare per le strade di Valencia, con una ragazza sconosciuta che a mal appena mi aveva rivolto la parola e quando lo aveva fatto era stata super stronza e fredda. Stava arrivando un forte temporale, un tuono forte all'improvviso mi fece sussultare e la ragazza misteriosa fece un sorriso ma cercò di nasconderlo. Stavo cominciando ad avere freddo, la maglietta e i leggins leggeri che indossavo non erano adatti per l'autunno, incrociai le braccia al petto per riscaldarmi almeno un po' ma poi vidi che la ragazza di fronte a me che si tolse il giubbino e me lo mise sulle spalle.

"Grazie." Dissi imbarazzata.

"Non farlo, odio tutte queste gentilezze."

Certo che era proprio simpaticissima questa!

"Eccoci arrivate, entra dai."

Varcai la soglia della porta principale e arrivai dritto nel corridoio, la seguii in cucina e poi mi fece vedere il resto della casa. Era un piccolissimo appartamento ma molto ben ordinato e raffinato.

"È molto bello." Dissi cercando di rompere il silenzio che c'era.

"Lo so. Comunque mi chiamo Estella."

" Piacere io sono Agueda." Porsi la mano, ma lei non la strinse.

Ma perché era così stronza?

"Ho solo una camera da letto e quindi solo un posto per dormire, per quello che ti ho detto che tra una settimana massimo, ti voglio fuori di qui. " Parlò mentre non tolse per un attimo gli occhi dai miei.

"Posso dormire anche per terra, per me non è un problema oppure potrei andare a cercare un altro posto. ''

"Principessina qua sei a casa mia quindi regole mie, ora vai a farti una doccia e poi vieni a mangiare. Non ci impiegare troppo, odio aspettare!" Mi avvisò scomparendo in cucina mentre io mi diressi in bagno ancora confusa per l'accaduto.

Continua....

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