Alla fine del peggio
"Ci sono voluti risvegli appannati
cuciti alle notti col filo di rame
Ci sono voluti migliaia di giorni a capire
come non ero.
Come.
Potersi sporcare le mani di terra
e lavarsi il catrame dai piedi e dagli occhi.
Ci sono voluti migliaia di specchi a capire
cosa, non ero.
Cosa
Ti scrivo da questo orizzonte
di lame di cielo che non mi ero accorto mai
Alla fine del peggio
quando il viaggio è iniziato e sai
che una strada ti è data
tutte le altre le sceglierai.
Il senso è un istante mischiato alla vita
è un succo ghiacciato. Il Senso è tra i rami.
Sentirsi capaci lontano da casa e vicino a chi, ami
Io dico,
ci sono voluti vent'anni a planare,
promesse scadute.
Formiche e zanzare...
Ti scrivo da questo orizzonte
di lame di cielo che non mi ero accorto mai
Alla fine del peggio
quando il viaggio è iniziato e sai
che una strada ti è data
Ti scrivo che ho il mare di fronte
e tanta parole dipinte davanti a me.
Alla fine del peggio, ho trovato un passaggio
e c'è una strada segnata,
le altre le scegli te.
Ti scrivo da questo orizzonte
di lame di cielo che non mi ero accorto mai
Alla fine del peggio
quando il viaggio è iniziato e sai
che una strada ti è data
tutte le altre le sceglierai
una strada ti è stata assegnata
le altre le inventerai"
Avete presenti quelle canzoni che vi colpiscono subito appena le senti? Ecco, questa è una di quelle per me.
Bellissima. Parole che arrivano dove devono.
In questa notte piovosa ve la lascio qui.
Magari colpirà anche voi.
Buonanotte
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