Vacillo. Insicura sulle gambe ora che il tempo le ha fermate; sfioro il vetro con le dita e osservo la luce che attraversa il vuoto e accarezza le case piene e silenziose. Sola. Ma è solo una sensazione. Milioni di cuori guardano il cielo insieme ora che una cupola ha immobilizzato i nostri corpi. Mi perdo in viaggi sensazionali in lande sconosciute con la schiena appoggiata alla ringhiera del balcone.

Immune. Forse non dal morbo, ma sicuramente dall'odio. Sicuramente dalla paura. Rido sommessamente e la mia risata si perde tra altre risate silenziose provenienti da mondi lontani, eppure così vicini.